Il fondo di private equity cinese FountainVest, con sede a Hong Kong, acquisirà una quota di maggioranza di EuroGroup Laminations, società milanese specializzata nella progettazione e nella produzione di statori e rotori, i due componenti principali dei motori dei veicoli elettrici.
Il gruppo è guidato dall’amministratore delegato Marco Arduini (nella foto) e dal presidente – nonché fondatore, nel 1967 – Sergio Iori.
COSA PREVEDE LA MOSSA DI FOUNTAINVEST SU EUROGROUP LAMINATIONS
FountainVest acquisterà una quota del 45,7 per cento di EuroGroup dalla holding Ems Euro Management Services, più un’altra quota del 7,9 per cento dalla società francese di gestione degli investimenti Tikehau Capital. La chiusura dell’intera operazione è prevista per la prima metà del 2026.
Più nello specifico, l’accordo prevede che Ems reinvesta il 50 per cento del ricavato della vendita della sua quota in un nuovo veicolo con FountainVest che avrà la proprietà di EuroGroup, detenendo una quota del 53,6 per cento sui diritti di voto.
Successivamente, questa nuova entità capeggiata da FountainVest lancerà un’offerta pubblica di acquisto sull’intero capitale sociale di EuroGroup a un prezzo di 3,85 euro per azione (la valutazione è di 626 milioni): l’obiettivo è il delisting, cioè il ritiro delle quotazioni alla borsa di Milano, avviate nel febbraio 2023.
La dirigenza di EuroGroup verrà mantenuta.
GOLDEN POWER IN ARRIVO? IL PRECEDENTE DI PIRELLI-SINOCHEM
È possibile che il governo decida di intervenire nell’operazione tra EuroGroup e FountainVest attraverso il golden power, cioè quell’insieme di poteri speciali a cui l’esecutivo può fare ricorso per tutelare gli asset di valore strategico.
Il governo, peraltro, è già intervenuto con il golden power negli affari tra una società di componentistica per automobili (il gruppo degli pneumatici Pirelli) e l’azionista cinese (la compagnia statale Sinochem) per preservarne la governance e una particolare tecnologia sensoristica.
La struttura interna di Pirelli, con Sinochem come primo azionista, potrebbe impedire alla società di vendere i suoi sensori per pneumatici negli Stati Uniti, un mercato rilevantissimo che però ha messo al bando le tecnologie cinesi per i cosiddetti “veicoli connessi”.
Nella lista dei clienti di EuroGroup riportata dal Corriere della Sera compaiono le case automobilistiche statunitensi Ford, General Motors e Tesla. EuroGroup – ha scritto Il Sole 24 Ore – possiede otto stabilimenti in Italia e sette all’estero, tra cui Stati Uniti e Cina. Quello cinese è il mercato più vasto al mondo per i veicoli elettrici.
TUTTI I NUMERI E I NOMI DI EUROGROUP LAMINATIONS
La sede centrale di EuroGroup Laminations è a Baranzate, nella città metropolitana di Milano. Nel 2024 la società ha registrato, a livello di gruppo, entrate per 869 milioni di euro e un Ebitda adjusted di 116 milioni. Il portafoglio ordini per i sistemi di mobilità elettrica nel periodo 2025-2030 ammonta a 5,2 miliardi di euro.
Oltre a Sergio Iori, presidente, il consiglio di amministrazione è formato da Isidoro Guardalà (vicepresidente), Leonardantonio Franchini, Alessandra Bianchi, Maria Giovanna Calloni, dal lussemburghese Jean-Marc Pierre Gales e dai tedeschi Gunter Beitinger e Volker Dill Axel.