Stretta in arrivo per le l’influencer marketing sui social media e le comunicazioni commerciali degli influencer con il codice di condotta appena varato dall’Autorità per le garanzie nelle Comunicazioni (Agcom).
Il Consiglio dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, nella riunione del 23 luglio 2025, ha approvato in via definitiva le Linee guida e il Codice di Condotta per gli influencer. “È il risultato di un percorso partecipativo iniziato con un Tavolo tecnico e proseguito con la consultazione pubblica di cui alla delibera 472/24/CONS”, rende noto l’authority presieduta da Giacomo Lasorella.
Secondo l’Agcom, “il Codice di Condotta, redatto con il contributo di rappresentanti del settore, aziende e intermediari dell’influencer marketing, stabilisce criteri di trasparenza, riconoscibilità e responsabilità”. Dall’altra parte le Linee guida mirano a garantire il rispetto delle disposizioni del Testo unico sui servizi di media audiovisivi che gli influencer sono chiamati a rispettare, precisa la nota. Dal momento che questi professionisti creano, producono e diffondono contenuti audiovisivi hanno la responsabilità editoriale di ciò che pubblicano sulle piattaforme di condivisione video e sui social media.
Con il provvedimento l’Agcom promuove così una maggiore trasparenza nelle comunicazioni commerciali, il contrasto ai discorsi d’odio e tutela dei minori. Per chi non rispetta la normativa, si rischiano multe che vanno dai 250 ai 600mila euro.
Una misura attesa da tempo, non solo dallo scoppio del Pandoragate che ha travolto Chiara Ferragni, l’influencer per eccellenza del panorama italiano.
“Le nuove regole per gli influencer sono un’ulteriore conferma dell’impegno dell’Autorità a tutela dei cittadini e del mercato per un mondo digitale sicuro e affidabile” ha commentato il presidente dell’Agcom Lasorella. Ma non tutti nel Consiglio sono d’accordo. Di diverso avviso infatti è la commissaria Elisa Giomi, che ha votato contro l’approvazione delle linee guida e del codice: “Al contrario di quello che era l’intento iniziale fallisce l’obiettivo di colmare il gap tra mondo audiovisivo ed ecosistema digitale in termini di tutela per gli utenti oltre che per il mercato”.
Tutti i dettagli.
A CHI SI RIVOLGE IL CODICE DI CONDOTTA
Secondo quanto indicato dall’autorità, le misure si applicano agli influencer “rilevanti”, ossia coloro che raggiungono 500.000 follower, o un numero di visualizzazioni medie mensili pari a un milione su almeno una delle piattaforme di social media o di condivisione video utilizzate. Presto l’authority pubblicherà sul suo sito un elenco ad hoc a cui iscriversi entro sei mesi dalla pubblicazione del Codice.
Nel frattempo, gli influencer rilevanti dovranno essere chiaramente individuabili e attenersi a regole precise in materia di comunicazioni commerciali, tutela dei diritti fondamentali, protezione dei minori e tutela della proprietà intellettuale.
LE REGOLE
Come spiega il commissario Massimiliano Capitanio, le regole che gli influencer devono seguire nella pubblicazione dei propri contenuti riguardano: “la correttezza e imparzialità dell’informazione; il rispetto della dignità umana; il contrasto ai discorsi d’odio; la tutela dei minori e del diritto d’autore; la trasparenza delle comunicazioni commerciali con un rimando diretto al ‘Digital Chart’, il Regolamento di autodisciplina promosso dallo Iap (l’Istituto di autodisciplina pubblicitaria, ndr)”.
LE SANZIONI
L’influencer che non rispetta le regole indicate nel Codice rischia multe fino a 250.000 euro che possono arrivare 600.000 nel caso riguardi una mancata tutela dei minori.
IL SISTEMA DI MONITORAGGIO
Per quanto riguarda l’esecuzione delle misure individuate nel Codice, questa sarà assicurata con sistemi di monitoraggio, verifica del rispetto delle regole e applicazione di sanzioni in caso di violazioni.
L’OBIETTIVO
“Obiettivo, dare regole semplici e direttamente applicabili ai content creator a tutela della loro professione e degli utenti”, ha osservato il commissario Capitanio sui social.
“Grazie al contributo di tutte le parti in gioco tra cui associazioni di categoria e dei consumatori, rappresentanti del comparto pubblicitario e professionisti del settore, sono stati fissati – sintetizza – alcuni elementi salienti”.
“Si tratta di una tappa decisiva nella costruzione di un nuovo equilibrio tra libertà d’espressione, diritti degli utenti e responsabilità dei creator digitali: l’influencer marketing entra nella maturità”, conclude Capitanio, che definisce il Codice “una misura moderna e di buonsenso che valorizza la professione e tutela gli utenti”.
SCONTRI INTESTINI AL CONSIGLIO AGCOM SUL CODICE
Ma l’approvazione del codice di condotta per gli influencer non ha trovato il consenso unanime del Consiglio dell’Agcom.
La commissaria Elisa Giomi, che ha votato contro le misure adottate, ha osservato che “gli influencer potranno continuare a operare in una sorta di ‘zona franca’ senza gli obblighi previsti dal Tusma, ovvero la legge di settore per l’audiovisivo”.
Ad esempio, “sarà ancora possibile per un influencer fare pubblicità occulta, proporre contenuti dannosi per i minori, istigare all’odio, spettacolarizzare la violenza o deresponsabilizzare l’autore favorendo la vittimizzazione secondaria: tutte condotte che nel mondo audiovisivo sono espressamente vietate, e dunque perseguibili’ spiega la commissaria mettendo in evidenza la presenza nel testo finale di una serie di incongruenze e di definizioni farraginose, oltre alla mancanza di precisi riferimenti normativi che consentiranno ambiguità interpretative”.
Dopodiché, “I creatori di contenuti potranno rappresentare in modo sensazionalistico e fuorviante casi giudiziari senza subire le stesse conseguenze che subirebbe un’emittente televisiva, immediatamente coinvolta in un procedimento Agcom perché la pertinente delibera in vigore per l’audiovisivo non è menzionata, nonostante la cronaca giudiziaria e più in genere il gossip processuale sia tema molto frequentato da influencer seguitissimi” conclude Giomi.
ASSOCIAZIONI DEI CONSUMATORI DIVISE
Infine, si dividono anche le associazioni dei consumatori sul codice.
“Bene, finalmente un passo avanti importante. ottenendo nel luglio del 2017 l’emanazione da parte dell’Antitrust delle prime linee guida e poi le prime chiusure di procedimento con impegni, eppure il fenomeno ancora dilaga. Ora speriamo che questo Codice di condotta, che prevede anche multe, possa impedire la pubblicità occulta, sanzionando chi non rende chiaramente riconoscibile la finalità promozionale” ha dichiarato Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori.
“Abbiamo partecipato alla stesura di questo Codice, fornendo le nostre osservazioni. Purtroppo, non tutte le nostre proposte sono state accolte. Ad esempio, chiedevamo che per le infrazioni più gravi non vi fosse un’esenzione per gli influencer non rilevanti, dato che anche se operano in maniera meno continuativa e strutturata, dovrebbero comunque sempre fare un’informazione corretta e trasparente. Non parliamo poi di chi pubblicizza il gioco d’azzardo o prodotti come i riscaldatori di tabacco. In ogni caso, si è sempre in tempo a dare un ulteriore giro di vite rispetto a questo primo step” ha concluso Dona.
Più decisa la posizione del Codacons che ha espresso totale insoddisfazione per il Codice di condotta per gli influencer varato dall’Agcom.
Le misure “non sembrano andare nella direzione di limitare lo strapotere degli influencer” si legge in una nota. Per l’associazione “la prima assurdità che salta all’occhio è quella relativa al tetto 500mila follower o un milione di visualizzazioni come condizione essenziale per l’applicabilità delle linee guida. Questo – afferma l’associazione –significa che chi non raggiunge tale limite, ma ha comunque un seguito di centinaia di migliaia di utenti, non è tenuto al rispetto delle misure e può continuare ad operare come meglio crede”.
Inoltre, secondo il Codacons, “Le nuove misure disposte dall’Agcom, si applicheranno solo a chi opera dall’Italia”, “questo significa che gli influencer residenti all’estero ma che pubblicano contenuti diretti al pubblico italiano, non saranno assoggettati alle nuove disposizioni. Senza contare la totale assenza di misure contro alterazioni create dall’intelligenza artificiale e le false interazioni, strumento cui gli influencer fanno sempre più spesso ricorso per aumentare i propri compensi pubblicitari e ingannare gli utenti”.