OpenAi, la società di intelligenza artificiale guidata da Sam Altman e nota principalmente per ChatGpt, dovrebbe lanciare a breve, nelle prossime settimane, un browser web dotato di funzionalità di intelligenza artificiale: lo scrive l’agenzia Reuters.
OPENAI SFIDA GOOGLE CHROME
La sfida è innanzitutto a Google Chrome, il più utilizzato al mondo. “Se verrà adottato dai 500 milioni di utenti attivi settimanali di ChatGpt”, scrive Reuters, “il browser di OpenAi potrebbe mettere sotto pressione” il modello di business di Alphabet, la società madre di Google. Chrome permette infatti ad Alphabet di raccogliere grandi quantità di dati sulle preferenze di navigazione e di consumo degli utenti, che la società poi utilizza per mostrare inserzioni pubblicitarie coerenti con i loro interessi e guadagnare da queste: più la pubblicità è pertinente, più è probabile che gli utenti vi clicchino ed acquistino i prodotti e i servizi mostrati.
COSA SAPPIAMO DEL BROWSER DI OPENAI
Stando alle fonti sentite da Reuters, pare che il browser di OpenAi sia progettato per mantenere alcune interazioni con l’utente all’interno di un’interfaccia di chat simile a ChatGpt, invece di indurre a cliccare sui vari siti web.
IL DOMINIO DI GOOGLE
Non sarà semplice per OpenAi competere con Google, dato che Chrome viene utilizzato da oltre tre miliardi di persone e detiene una quota di oltre i due terzi del mercato globale dei browser web, stando alle stime di StatCounter. Al secondo posto della classifica c’è Safari di Apple, la cui quota di mercato, però, è di appena il 16 per cento.
Il mese scorso OpenAi ha fatto sapere che gli utenti che utilizzano la versione a pagamento di ChatGpt sono tre milioni.
IL TENTATIVO DI MICROSOFT CON BING
In un articolo pubblicato lo scorso novembre su Startmag, si portava l’esempio della nuova versione di Bing, il motore di ricerca – non un browser – sviluppato da Microsoft per fare concorrenza con Google Search di Google. Il nuovo, appunto, era stato potenziato con l’intelligenza artificiale di OpenAi. Tuttavia, “in 12 mesi l’avanzamento sul mercato è stato minimo avendo guadagnato poco più di un punto percentuale che gli ha permesso di passare dal 3,1% di ottobre 2023 all’attuale 4,16%”.
Il dominio di Google, insomma, non era stato scalfito. Con il browser cambierà qualcosa?