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A che gioco giocano Trump ed Erdogan nel nuovo ordine mondiale? Parla Camporini

Che cosa ha detto il generale Vincenzo Camporini nel corso della presentazione del numero di luglio di Start Magazine dedicato alla “partita del nuovo ordine mondiale”

 

«Quando tutti vincono, nessuno ha perso davvero. E quando nessuno perde, non c’è vera pace». Il generale Vincenzo Camporini apre così la presentazione del numero di luglio di Start Magazine, dedicato alla “partita del nuovo ordine mondiale”. “C’è solo una pausa per ricostruire le forze in vista del prossimo scontro”.

Secondo l’ex Capo di Stato Maggiore della Difesa, nell’attuale scenario geopolitico, i focolai rimangono accesi al di là dei proclami. Basti pensare all’Iran, che non abbandonerà le sue ambizioni nucleari, mentre le potenze globali – ma anche quelle medie – si muovono con calcolo, sfruttando l’illusione di una stabilità apparente.

CAMPORINI: VERTICE DELL’AIA UNA SCENEGGIATA PRO TRUMP

La seconda stoccata Camporini la riserva al vertice dell’Aia, altro teatro dell’assurdo in cui a suo giudizio si è assistito a una sceneggiata tutta a beneficio dell’amministrazione Trump. Ma nella quale manca la sostanza: il presidente Usa può accontentarsi delle vittorie televisive fondate su numeri totalmente arbitrari, non altrettanto si può dire della sicurezza globale, che deve essere oggetto di scelte ponderate e razionali.

IL 3,5% DI SPESA UN NUMERO ARBITRARIO

L’obiettivo di spesa militare pari al 3,5% del PIL per ogni Paese è «un numero tirato fuori dal cappello, arbitrario». E cosa s’intende per resilienza delle infrastrutture critiche che saranno incluse nella spesa per la sicurezza? «Anche gli ospedali sono una misura di tale capacità. E se vale tutto, allora in quella quota può rientrare anche Servizio Sanitario Nazionale».

QUALI SPESE PER LA SICUREZZA AI FINI NATO?

Nel nostro Paese, poi, si parla di raddoppiare le spese militari. Ma Camporini riflette: «L’Italia destina al bilancio della difesa poco più di 22 miliardi di euro, di cui quasi il 70% va in stipendi. Che cosa raddoppiamo, dunque? Le busta paga? Perché raddoppiare il personale è oggettivamente impossibile, il calo demografico su questo fronte si sente eccome».

SISTEMI D’ARMA: L’EUROPA NON PUÒ FERMARSI

E sui sistemi d’arma – come i missili Patriot – la preoccupazione è che lo stop alle forniture statunitensi a Kiev significhi un via libera ai bombardamenti di Putin. L’Europa difficilmente potrà sostituirsi agli Usa, ma può accelerare la produzione di SAMP‑T, la cui produzione è molto rallentata, dal momento che non ci troviamo in un’economia di guerra.

LA TURCHIA: L’ASCESA SILENZIOSA DI UNA POTENZA MEDIA

Tra gli attori in ascesa sulla scena internazionale, Camporini sottolinea l’influenza crescente della Turchia. «Durante la crisi siriana ha occupato parte del territorio per arginare l’insurrezionalismo curdo. In teoria si trattava di una violazione del diritto internazionale. Ma il Paese è troppo importante e nessuno ha battuto ciglio. Erdogan sta cavalcando questa strada e sta acquisendo punti nella corsa per diventare l’ago della bilancia nella regione. E alcuni aspetti di questa ascesa ci interessano, sottolinea il generale: i turchi hanno comprato Piaggio Aero, marchio storico dell’industria aeronautica italiana, che adesso spera di rilanciarsi.

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