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WORLDLINE

Perché crolla la francese Worldline

Un'inchiesta giornalistica mostra come Worldline abbia coperto le frodi di alcuni clienti ad alto rischio. E il titolo della società francese di pagamenti elettronici - partecipata da Credit Agricole e Bpifrance - crolla di oltre il 40 per cento. Tutti i dettagli.

Le azioni di Worldline, grande società francese di pagamenti elettronici, sono crollate oggi di oltre il 40 per cento, causandole una perdita di 500 milioni di euro di capitalizzazione di mercato dopo la pubblicazione di una serie di articoli giornalistici che mostrerebbero le coperture di frodi di alcuni suoi clienti particolarmente redditizi.

Ieri, in chiusura di borsa, Worldline aveva un market cap di 1,3 miliardi di dollari.

COSA HA FATTO WORLDLINE, SECONDO LA STAMPA

Stando all’inchiesta coordinata dalla rete europea di giornalismo investigativo European Investigative Collaborations (Eic), pare che Worldline abbia ignorato gli avvertimenti di monitoraggio e continuato a fare affari con alcuni clienti vietati o ad alto rischio, consentendo di fatto il proseguimento di alcune transazioni fraudolente.

Tra le altre cose, Worldline avrebbe anche spostato diversi clienti ad alto rischio dalla sua filiale in Belgio a quella in Svezia per celare le tracce di alcuni clienti dopo un allarme lanciato da Visa, una delle società di pagamenti digitali più importanti al mondo.

Inoltre, come riportato dal periodico tedesco Der Spiegel, la società tedesca di pagamenti Payone – di cui Worldline possiede la maggioranza – non ha effettuato controlli approfonditi su alcuni clienti sospetti, venendo meno ai suoi obblighi legali.

LA RISPOSTA DI WORLDLINE

In un comunicato, Worldline ha garantito di essere “pienamente impegnata a rispettare rigorosamente la normativa e gli standard di prevenzione dei rischi e ad applicare rigorosamente le relative regole e procedure con tolleranza zero”.

ASCESA E DECLINO

Tra il 2014 e il 2021 le azioni di Worldline sono cresciute moltissimo, permettendo alla società di raggiungere una capitalizzazione di mercato di quasi 24 miliardi di dollari. Da allora, però, hanno perso oltre il 95 per cento del loro valore.

I risultati economici dell’azienda hanno risentito della rottura dei legami con alcuni clienti ad alto rischio, avvenuta sul finire del 2023 dopo che l’autorità tedesca di vigilanza sui mercati finanziari – la BaFin – aveva imposto delle restrizioni alle attività di Payone in Germania: Payone era stata accusata di non aver impedito le frodi commesse con le carte di credito da parte di alcuni soggetti terzi.

Nel primo trimestre del 2025 Worldline ha registrato un fatturato di 1,1 miliardi di euro a livello di gruppo, segnalando però una diminuzione del 9 per cento del fatturato dell’unità dedicata ai servizi finanziari: il calo è stato causato dalle “cessazioni di clienti”.

Dallo scorso marzo Worldline ha un nuovo amministratore delegato, Pierre-Antoine Vacheron, in sostituzione di Gilles Grapinet, che ha lasciato l’azienda dopo una serie di allarmi sugli utili.

CHI CONTROLLA WORLDLINE

Worldline è stata fondata nel 1972 ma la sua identità attuale risale agli anni Duemila come unità dedicata ai pagamenti elettronici di Atos, azienda francese di servizi informatici. È quotata in borsa dal 2014.

Il singolo maggiore azionista è il gruppo finanziario svizzero Six Group, con una quota del 10,5 per cento. Seguono la banca pubblica francese Bpifrance con il 5 per cento e l’istituto bancario Crédit Agricole – sempre francese – con il 7 per cento. Crédit Agricole è entrata nell’azionariato nel 2024 con l’obiettivo di fornirle supporto.

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