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Così i dazi di Trump arrestano l’economia europea. Report Nyt

L'Unione europea ha ridotto di quasi mezzo punto percentuale le sue previsioni di crescita per il 2025, a causa dell'aumento dei dazi e del caos commerciale che ne consegue. L'articolo del Nyt.

L’economia europea crescerà più lentamente del previsto quest’anno, frenata dall’incertezza commerciale dovuta ai dazi del presidente Trump, nonostante la crescente stabilità dei prezzi dei beni di consumo e dell’energia, hanno affermato lunedì gli economisti dell’Unione Europea.

COSA DICONO LE PREVISIONI DELLA COMMISSIONE SULL’ECONOMIA EUROPEA

Nelle sue previsioni economiche di primavera, la Commissione europea, organo amministrativo dell’Unione europea, ha dichiarato di prevedere una crescita del prodotto interno lordo dei 20 paesi che utilizzano l’euro solo dello 0,9% nel 2025, in calo rispetto all’1,3% previsto lo scorso autunno. La crescita economica nell’Unione europea dovrebbe aumentare dell’1,1% nello stesso periodo, in calo rispetto alla precedente previsione dell’1,5%, ha affermato la Commissione.

La Germania, la più grande economia europea, è stata colpita in modo particolarmente duro dall’aumento dei dazi: la Commissione prevede che l’economia del paese ristagnerà con un calo delle esportazioni dell’1,9% nel 2025. Anche il tasso di crescita previsto per la Francia è stato ridotto, dallo 0,8% allo 0,6%, e quello dell’Italia è sceso dall’1% allo 0,7%.

“L’accresciuta incertezza globale e le tensioni commerciali stanno pesando sulla crescita dell’UE”, ha dichiarato ai giornalisti a Bruxelles Valdis Dombrovskis, commissario europeo responsabile per l’economia dell’Unione.

La Commissione ha aggiunto che qualsiasi allentamento delle tensioni tra Europa e Stati Uniti innescato dall’imposizione da parte di Trump di una tassa del 10 percento sulle importazioni di prodotti europei potrebbe portare a una crescita più forte, così come nuovi accordi di libero scambio con altri partner economici.

RITORNO ALLA CRESCITA NEL 2026

Lunedì, la Gran Bretagna e l’Unione Europea hanno raggiunto un accordo volto a rimuovere alcune delle barriere commerciali introdotte dalla Brexit. La Commissione ha affermato che si prevede un ritorno della crescita nel 2026, ma ha anche ridotto tale proiezione all’1,4% per l’area dell’euro, rispetto all’1,6% precedentemente stimato.

Un aspetto positivo è la continua solidità del mercato del lavoro europeo, ha affermato il signor Dombrovskis, citando 1,7 milioni di posti di lavoro creati l’anno scorso e una previsione di due milioni di nuovi posti di lavoro per il prossimo anno. L’aumento della spesa per armamenti e forze armate potrebbe contribuire a stimolare una maggiore crescita in tutta Europa, ha affermato la Commissione. I 500 miliardi di euro che il governo tedesco prevede di investire nelle infrastrutture di difesa non sono stati inclusi nelle previsioni per quest’anno, ma si prevede che contribuiranno per un intero punto percentuale alla crescita entro il 2028, ha affermato Dombrovskis.

IL RISCHIO TEDESCO E QUELLO CLIMATICO

L’economia tedesca è bloccata da tre anni consecutivi, frenando la crescita di tutta l’Unione Europea.
Gli economisti hanno anche avvertito che la minaccia di ulteriori disastri naturali, legati ai cambiamenti climatici globali, rappresenta un rischio per la crescita. L’Europa ha subito inondazioni diffuse e caldo estremo nel 2024, e il continente si sta preparando a condizioni meteorologiche ancora più estreme quest’anno.

(Estratto dalla rassegna stampa di eprcomunicazione)

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