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Perché Durov di Telegram sbertuccia la Francia di Macron

Via X Pavel Durov accusa la Francia (senza fornire prove) di aver chiesto a Telegram di censurare le voci dei conservatori in vista delle elezioni in Romania. Oltralpe, l'imprenditore russo rischia una condanna penale e pare per questo voler screditare Parigi sfruttando non solo l'eco della sua app che conta oltre 900 milioni di iscritti ma anche l'ospitalità del social di Elon Musk

Sembrava che, pur di farla franca nel processo in cui è imputato, l’imprenditore russo quarantenne Pavel Durov, founder e guida della nota app di messaggistica Telegram, fosse disponibile a scendere a patti con le autorità francesi. E così in parte è stato, dato che alcune delle protezioni che scudavano l’anonimato degli utenti sono cadute proprio nel periodo in cui l’uomo era detenuto in Francia.

Tuttavia, una volta riottenuta la libertà dietro il pagamento di una cauzione da 5 milioni di euro e riparato nuovamente a Dubai, Durov ha subito ripreso ad attaccare la Francia, Paese che istruirà il processo ai suoi danni: a inizio mese l’ideatore del social Vk proprio via Telegram aveva accusato il prefetto della capitale francese di voler resuscitare una legge approvata dal Senato ma respinta nel passaggio all’Assemblea Nazionale che avrebbe obbligato le app di messaggistica a integrare una backdoor per consentire alla polizia l’accesso alle informazioni inerenti i messaggi scambiati dagli utenti. Nelle ultime ore il numero 1 di Telegram è tornato ad attaccare la Francia, questa volta facendo riferimento alle recenti elezioni in Romania che hanno visto un testa a testa incerto fino all’ultimo voto tra Nicusor Dan, candidato centrista europeista uscito vincitore dalla competizione elettorale e lo sfidante ultranazionalista filorusso George Simion.

IL NUMERO 1 DI TELEGRAM ATTACCA ANCORA LA FRANCIA

Che le elezioni della Romania fossero così importanti da aver valicato i confini nazionali era ormai chiaro a tutti. Tanto che a febbraio persino Elon Musk, patron di Tesla, SpaceX, xAi e X nonché consigliere alla spending review di Donald Trump, era intervenuto a favore di Calin Georgescu, fermato e interrogato dagli inquirenti a Bucarest.

 

E proprio su X di Musk, per ottenere il massimo risalto possibile considerati i suoi 2,6 milioni di follower, Durov nelle ultime ore ha deciso di rivelare che “Un governo dell’Europa occidentale (indovinate quale ) si è rivolto a Telegram chiedendoci di mettere a tacere le voci conservatrici in Romania in vista delle elezioni presidenziali di oggi. Ho rifiutato categoricamente. Telegram non limiterà le libertà degli utenti rumeni né bloccherà i loro canali politici”. Inutile dire a quale Paese alluda vista l’emoji della baguette.

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Per non lasciare adito a dubbi, Durov in un altro tweet ha poi specificato: “Questa primavera, al Salon des Batailles dell’Hôtel de Crillon, Nicolas Lerner, capo dell’intelligence francese, mi ha chiesto di vietare le voci conservatrici in Romania prima delle elezioni. Ho rifiutato. Non abbiamo bloccato i manifestanti in Russia, Bielorussia o Iran. Non inizieremo a farlo in Europa”.

DUROV CAPOFILA CONTRO LA CENSURA IN EUROPA?

Quindi un nuovo intervento, questa volta mediante un post che pare quasi un manifesto politico: “Non si può ‘difendere la democrazia’ distruggendola. Non si può ‘combattere l’interferenza elettorale’ interferendo con le elezioni. O si ha libertà di parola ed elezioni libere, oppure non si hanno. E il popolo rumeno merita entrambe le cose”. Occasione subito sfruttata dall’oppositore ucraino Myroslav Oleshko per twittare: “In qualità di rappresentante dell’opposizione ucraina, perseguitata da Zelensky per aver sostenuto un punto di vista diverso ed espresso critiche, ringrazio Pavel Durov per avermi dato l’opportunità di gestire liberamente il mio blog su Telegram”. Oleshko, che su X vanta poco più di 30mila follower, ha aggiunto: “YouTube, TikTok e Meta bloccano me e altri blogger alla prima richiesta delle autorità ucraine. Limitano l’accesso dall’interno dell’Ucraina o addirittura cancellano completamente i nostri profili. Solo tu ed Elon Musk vi astenete dal farlo, consentendoci di dire la verità sugli orrori della dittatura nella nostra nativa Ucraina”.

PERCHE’ IL NUMERO 1 DI TELEGRAM SFERRA ATTACCHI ALLA FRANCIA

Per diversi osservatori il founder di Telegram vuole sfruttare i megafoni del web (a iniziare dalla sua app, che conta secondo i dati veicolati dall’azienda stessa 900 milioni di utenti attivi) per screditare la Francia in vista di una sentenza penale sfavorevole che potrebbe anche essere particolarmente pesante. Una strategia processuale piuttosto disperata che, oltre a non essere supportata al momento da alcuna prova (finora infatti Durov non ha mai pubblicato alcun documento che attesterebbe le numerose richieste francesi), metterebbe a nudo le finalità egoistiche dei crescenti attacchi che l’imprenditore riserva a Parigi. Il rischio di una simile operazione, però, come dimostrano molti dei tweet allegati ai suoi, è quello di soffiare sulle braci delle formazioni antieuropeiste alimentate sul web da un buon numero di fake news spesso veicolate proprio dalle figure attorno alle quali si coagulano questi movimenti ancora in cerca di un leader. Ne è un esempio proprio Elon Musk, non nuovo a dare risalto a notizie che si rivelano infondate. Gli imprenditori digitali come Musk e Durov nel prossimo futuro si daranno alla politica? O si limiteranno a destabilizzarla?

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