Sulla rampa di lancio Biomass, il satellite di esplorazione della Terra dell’Esa.
Martedì 29 aprile 2025, alle 6:15 ora locale (ore 11:15 italiane), il razzo Vega C – realizzato dall’italiana Avio – è decollato con successo dallo spazioporto europeo della Guyana francese, trasportando il satellite di esplorazione della Terra Biomass dell’Agenzia Spaziale Europea.
Meno di un’ora dopo il lancio, Biomass si è separato dallo stadio superiore del razzo. Alle 12:27 ora italiane, il team dell’European Space Operations Centre dell’Esa in Germania hanno ricevuto il primo importante segnale, trasmesso tramite la stazione di terra Troll in Antartide, che Biomass sta funzionando come previsto in orbita.
La missione Biomass è progettata per fornire informazioni cruciali sullo stato delle nostre foreste e su come stanno cambiando, e per approfondire le nostre conoscenze sul ruolo che le foreste svolgono nel ciclo del carbonio della Terra.
Gli esperti affermano che, assorbendo l’anidride carbonica, gli alberi prevengono l’inquinamento, migliorano la qualità dell’aria e rallentano gli effetti del cambiamento climatico. Per questo motivo, essere in grado di calcolare il ciclo globale del carbonio è essenziale per comprendere come stanno cambiando le foreste del mondo e i futuri effetti che questo potrebbe avere sul nostro clima.
Tutti i dettagli.
IL SATELLITE COSTRUITO DA AIRBUS DEFENCE AND SPACE
Prodotto da Airbus Defence and Space, il satellite Biomass trascorrerà almeno cinque anni effettuando osservazioni dettagliate e assistendo ad almeno otto cicli di crescita nelle foreste del mondo.
Inoltre, il satellite Biomass trasporta il primo radar ad apertura sintetica in banda P che osserva la Terra dallo spazio. Grazie alla sua lunga lunghezza d’onda, circa 70 cm, il segnale radar può penetrare attraverso la chioma della foresta. Gli scienziati potranno quindi scoprire di più sullo stato delle nostre foreste e su come stanno cambiando, e approfondire la nostra conoscenza sul ruolo che le foreste svolgono nel ciclo del carbonio.
IL CONTRIBUTO DELL’INDUSTRIA ITALIANA
Anche Leonardo e le sue joint venture spaziali Telespazio e Thales Alenia Space hanno contribuito alla realizzazione del satellite Biomass.
Il gruppo della difesa e dell’aerospazio ha fornito tecnologie chiave per Biomass, come il sottosistema che trasmette e amplifica il segnale dell’antenna radar del satellite (l’amplificatore di potenza – “PAS”), ricorda Askanews. Sviluppato nel sito di Nerviano, l’amplificatore rappresenta una vera rivoluzione perché, per la prima volta in ambito spaziale, è stato realizzato con un dispositivo elettronico al nitruro di gallio (GaN), ovvero un materiale semiconduttore in grado di erogare potenze superiori ai sistemi tradizionali. Questo permetterà allo strumento di disporre della potenza sufficiente a penetrare attraverso l’intero strato della vegetazione forestale. Grazie all’amplificatore, lo strumento radar sarà quindi in grado di misurare in tempo reale gli scambi di carbonio con l’atmosfera e fornire una mappatura tridimensionale della vegetazione forestale.
Thales Alenia Space Italia, in particolare con i suoi siti di Roma e L’Aquila, è responsabile di elementi chiave dell’antenna (Feed Array) che rende possibile il collegamento tra l’elettronica del radar e l’antenna di 12 m per un fascio di illuminazione. Telespazio, in particolare la sua controllata in Germania, ha fornito all’European Space Operations Centre (Esoc) – il centro dell’Esa per il controllo delle missioni – servizi di supporto ingegneristico per la preparazione alle operazioni della missione. Inoltre, la società è coinvolta nelle attività di Flight Control, come il supporto per la gestione dei dati e per il sistema di controllo di assetto e orbita del satellite (AOCS -Attitude and Orbit Control System).
L’OBIETTIVO DELLA MISSIONE BIOMASS DELL’ESA
Dunque le osservazioni di questa nuova missione consentiranno di comprendere meglio il tasso di perdita di habitat e, di conseguenza, l’effetto che questo può avere sulla biodiversità nell’ambiente forestale.
LA MAPPATURA DELLE FORESTE
Le foreste, i “polmoni verdi della Terra”, assorbono ogni anno circa 8 miliardi di tonnellate di anidride carbonica dall’atmosfera. La deforestazione e il degrado, soprattutto nelle regioni tropicali, fanno sì che il carbonio immagazzinato nelle foreste venga rilasciato nell’atmosfera. Quantificare il ciclo globale del carbonio è essenziale per comprendere le conseguenti implicazioni per il nostro clima.
Con i dati raccolti da Biomass, l’Esa punta ad aiutare gli esperti affinché comprendano meglio lo stato delle nostre foreste e come stanno cambiando.