Caro direttore,
il recente dibattito al Parlamento Europeo sugli aiuti all’Ucraina ha messo in evidenza alcune ombre “putiniane” che incombono tuttora sulla classe politica e sul sistema mediatico italiano.
Penso, infatti, che per tutti i partiti politici sarebbe molto semplice spiegare ai propri elettori (anche pacifisti) che per ragioni umanitarie ovvero per difendere in modo veramente efficace la popolazione civile dai continui bombardamenti la difesa aerea ucraina deve poter colpire i missili e i droni kamikaze lanciati dalle forze armate russe lungo la loro intera traiettoria dalle basi di lancio in poi.
E’, infatti , ben noto a tutti gli addetti ai lavori che quando gli ordigni di morte sono ormai sopra i tetti delle case e vicini alle città è spesso troppo tardi per intercettarli e distruggerli. Perché questa elementare verità viene taciuta da tutte le forze politiche con pochissime eccezioni?
Una buona parte della responsabilità è certamente di Matteo Salvini in maggioranza e di Giuseppe Conte all’opposizione ma, a mio avviso, è ingiusto incolpare solo le posizioni della Lega e del Movimento 5 stelle; anche FI, il PD, e Forza Italia a Strasburgo hanno votato contro il capitolo otto della risoluzione approvata a maggioranza dal Parlamento europeo con l’eccezione di una pattuglia – molto ristretta – di europarlamentari italiani.
In questa fase di incertezza politica sulla crisi ucraina sottopongo alla valutazione dei lettori di Startmag tre iniziative che, a mio avviso, sarebbe utile intraprendere in sede parlamentare e che potrebbero auspicabilmente ricevere un sostegno bipartisan.
La prima é chiedere alla Farnesina se ci sono le condizioni per revocare il titolo di Grande Ufficiale della Repubblica Italiana al presidente di Gazprom Alexei Miller (una delle personalità più vicine a Putin) conferitogli il 6 aprile del 2010.
La seconda è che le Commissione Esteri del Senato e/o della Camera invitino in Italia ed (organizzino una iniziativa di solidarietà) per Yulia Navalnya, la vedova di Alexei Navalny, il coraggioso dissidente morto in un carcere della Siberia il 16 febbraio scorso.
La terza é che il Copasir o altra commissione parlamentare affrontino il tema spinoso delle possibili triangolazioni per aggirare le sanzioni contro la Russia sollecitando i Ministeri competenti (Farnesina e MEF/Agenzia delle Dogane) ad intraprendere accertamenti effettuali – e non solo cartacei – sulle ragioni che sottendono l’esponenziale incremento delle esportazioni italiane in Kirghisistan e in altri paesi dell’area ex sovietica.