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Come Sunak fa lo slalom tra l’intelligenza artificiale nel Regno Unito

Il primo ministro britannico Rishi Sunak non vuole fermare il progresso ma mette in guardia dai rischi posti dall’intelligenza artificiale e la prossima settimana il Regno Unito ospiterà il primo summit internazionale sulla sicurezza dell’IA, che già crea tensioni per la presenza al tavolo della Cina. Fatti, commenti e polemiche

 

Un’apocalisse. Pericolosa come il nucleare, innovativa come la rivoluzione industriale. L’intelligenza artificiale (IA) e come affrontarla è uno dei grandi dilemmi dei governi. Nel Regno Unito, che si prepara a ospitare il primo summit internazionale sulla sicurezza dell’intelligenza artificiale, il primo ministro Rishi Sunak ha spiegato la sua visione, che si differenzia molto da quelle degli altri protagonisti.

COSA PENSA SUNAK DELL’IA

Per il primo ministro britannico non si può fermare il progresso e per questo la moratoria di sei mesi sull’intelligenza artificiale auspicata da vari esperti e imprenditori del settore tech, tra cui Elon Musk, “non è fattibile”. Inoltre, mentre la Cina ha fatto da apripista, gli Stati Uniti e l’Unione europea ci stanno lavorando, Sunak è contrario anche a una regolamentazione dell’IA perché come si possono “avere leggi sensate riguardo una cosa che non comprendiamo ancora del tutto”?

L’IA, tuttavia, non fa dormire sonni tranquilli nemmeno a lui, che infatti l’ha definita una potenziale “minaccia esistenziale” per l’uomo. Motivo per cui il Regno Unito si appresta a creare un istituto unico nel suo genere, che sperimenterà e sorveglierà questa nuova tecnologia.

L’ISTITUTO PER LA SICUREZZA DELL’INTELLIGENZA ARTIFICIALE

L’idea di Sunak è di mettere in campo un istituto per la sicurezza dell’intelligenza artificiale, denominato UK AI Safety Institute, che esamini, valuti e testi nuovi tipi di IA in modo da prevenire una serie di rischi che vanno dalla disinformazione alla minaccia esistenziale, a favore del progresso ma evitando la catastrofe.

I RISCHI

Il primo ministro poi non ha usato mezzi termini per dipingere lo scenario che l’IA potrebbe provocare. Tuttavia, per il momento il condizionale è d’obbligo. Se infatti, da un lato, Sunak ha affermato che rappresenta grandi opportunità per l’economia e la società, dall’altro ha messo in guardia dal rischio che l’umanità corre di “perdere completamente il controllo” su di essa.

Il riferimento è all’artificial general intelligence (AGI) o intelligenza artificiale forte, ovvero la capacità di una IA di apprendere e capire un qualsiasi compito intellettuale che può imparare un essere umano. In parole povere, la macchina che supera l’uomo, il quale non ha più il controllo su di essa. Il rischio esiste e a confermarlo è uno studio sulla valutazione dei rischi per la sicurezza dell’IA realizzato dal governo britannico.

“Data la significativa incertezza nel prevedere gli sviluppi dell’IA, non ci sono prove sufficienti per escludere che sistemi di IA di frontiera altamente capaci, se disallineati o non adeguatamente controllati, possano rappresentare una minaccia esistenziale”, si legge nel documento riportato dal Guardian.

Tra le altre minacce descritte dal governo ci sono “la capacità dei sistemi di progettare armi biologiche, di produrre disinformazione ‘iper-targettizzata’ in massa e di causare sostanziali perturbazioni nel mercato del lavoro”.

IL SUMMIT

Di tutto questo si parlerà al primo summit internazionale sulla sicurezza dell’IA in programma nel Regno Unito l’1 e il 2 novembre a Bletchley Park, il luogo dove durante la seconda guerra mondiale scienziati e matematici inglesi decifrarono i messaggi in codice dei nazisti.

Sunak ha annunciato che approfitterà dell’occasione per chiedere la formazione di un gruppo di esperti di tutto il mondo per il monitoraggio dell’IA – simile al Gruppo intergovernativo sul cambiamento climatico -, che rediga un rapporto sullo stato della scienza dell’IA.

L’INGOMBRANTE PRESENZA DELLA CINA

Nonostante l’incontro non sia ancora iniziato si osservano già i primi malumori, ma anche grandi entusiasmi inaspettati. La decisione del padrone di casa di invitare la Cina – che ieri ha confermato la sua presenza (anche se ancora non si sa chi manderà) – non è stata affatto digerita bene dall’ex primo ministro Liz Truss, la quale ha esplicitamente chiesto a Sunak di revocare l’invito a Pechino, in quanto usa la tecnologia per attaccare “la libertà e la democrazia”.

A sorpresa, invece, la Casa Bianca ha fatto sapere di appoggiare la decisione del Regno Unito e, stando al Washington Post, il principale consigliere scientifico del presidente Joe Biden ha addirittura definito la scelta “un’idea fantastica”. A rappresentare gli Stati Uniti sarà la vicepresidente Kamala Harris, che terrà un discorso sull’approccio del suo Paese all’IA.

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