La direzione dei Diritti umani del Consiglio d’Europa ha incaricato il deputato Pd Andrea Orlando di redigere un rapporto su temi militari.
“Sono molto onorato di essere stato appena incaricato dalla direzione Diritti umani del Consiglio d’Europa di scrivere un rapporto sulle compagnie militari private, i mercenari, i foreing fighters i e il loro impatto sui diritti umani”, ha annunciato l’11 ottobre Andrea Orlando tramite un post sulla piattaforma X (ex Twitter).
Quindi la principale organizzazione di difesa di diritti umani, democrazia e Stato di diritto in Europa ha scelto l’ex ministro del Lavoro del governo Draghi per approfondire tematiche di natura spiccatamente militare. D’altronde proprio il dem Orlando “da decenni, dice la sua e la dice un po’ ovunque, in televisione o al Salone del libro, dal pil alla giustizia fino alla guerra”, osservava di recente Andrea Marcenaro sul Foglio.
Tutti i dettagli.
COS’È IL CONSIGLIO D’EUROPA
Il Consiglio d’Europa è la principale organizzazione di difesa dei diritti umani in Europa, spiega sul suo sito web. È stato fondato il 5 maggio 1949 con il Trattato di Londra, firmato da dieci paesi tra cui l’Italia. La sua sede è a Strasburgo. Il suo obiettivo è assicurare il rispetto di tre principi fondamentali: la democrazia pluralista, il rispetto dei diritti umani e la preminenza del diritto. Include 46 Stati membri, tra cui i 27 membri dell’Unione europea.
La sua missione è: “Promuovere la democrazia, i diritti umani e lo Stato di diritto in Europa e non solo”. Sempre sul sito si legge che la sua “Priorità assoluta” è “sostenere l’Ucraina nella guerra di aggressione da parte della Russia per aiutare ad assicurare responsabilità e giustizia”.
COSA FA
L’organizzazione spiega: “Stabiliamo norme, monitoriamo la conformità e collaboriamo con gli Stati per: combattere la violenza contro le donne, gli abusi sessuali sui minori, la corruzione, la criminalità informatica, la discriminazione, il razzismo, il traffico di esseri umani, il riciclaggio di denaro, il traffico di organi, il terrorismo e la tortura; proteggere la libertà di parola, la libertà dei media, le libere elezioni, la privacy, i dati personali, i diritti sociali, le minoranze nazionali e le lingue minoritarie; promuovere la cittadinanza democratica, l’educazione ai diritti umani, la partecipazione dei giovani, l’integrità nello sport, la cultura e il patrimonio culturale e naturale europeo; sostenere la società civile e affrontare le sfide future, come l’intelligenza artificiale, la bioetica e l’ambiente”.
L’ORGANIZZAZIONE
Il Consiglio d’Europa è composto da numerosi organi. Da un lato abbiamo la complessa struttura istituzionale formata in primo luogo dal Comitato dei Ministri, per Statuto il decision-making body del Consiglio; l’Assemblea parlamentare, organo che ricomprende i rappresentanti parlamentari di ogni Stato membro e principale organo decisionale, rappresenta gli Stati membri, il Segretariato Generale che guida l’Organizzazione, fornendo una gestione strategica, la Corte europea dei diritti dell’uomo, il Congresso dei poteri locali e regionali (Forum democratico per il monitoraggio e il dibattito tra i parlamentari nazionali), il Commissario per i diritti umani (Pronuncia sentenze su ricorsi individuali contro gli Stati membri) e la Conferenza delle OING (Organizzazioni internazionali non governative), organo che invece rappresenta le ONG titolate a partecipare ai lavori del Consiglio. Oltre a tali organi istituzionali devono essere considerati gli organi di monitoraggio delle Convenzioni sui diritti fondamentali firmate all’interno dell’organizzazione.
CHI SONO IL SEGRETARIO GENERALE E VICE SEGRETARIO
Marija Pejčinović Burić è la 14a segretaria generale del Consiglio d’Europa. Come già detto, al Segretario Generale spetta la responsabilità complessiva della gestione strategica dell’Organizzazione. Pejčinović Burić è stata eletta nel giugno 2019.
Dal 1° marzo 2021 vicesegretario generale del Consiglio d’Europa è Bjørn Berge. In qualità di Vice Segretario Generale è coinvolto in una serie di aree chiave del lavoro dell’Organizzazione, tra cui la consulenza e la supervisione dell’attuazione del programma di riforma del Segretario Generale, in linea con le decisioni e le priorità del Comitato dei Ministri. Le sue priorità includono la definizione del programma e del bilancio, garantendo al tempo stesso che le attività dell’Organizzazione abbiano il massimo impatto nel promuovere la democrazia, i diritti umani e lo stato di diritto. Supervisiona inoltre la politica del personale del Consiglio d’Europa, nonché altri settori chiave del lavoro dell’Organizzazione.
LA DIREZIONE DIRITTI UMANI DEL CONSIGLIO D’EUROPA
La direzione dei Diritti Umani lavora per proteggere e promuovere i diritti umani e per garantire che gli Stati membri del Consiglio d’Europa li rispettino.
“Per svolgere i suoi compiti, la Direzione attua l’esclusivo triangolo strategico del Consiglio d’Europa di definizione degli standard, monitoraggio e cooperazione, che stabilisce collegamenti reciproci tra lo sviluppo di standard giuridicamente vincolanti, monitorati da meccanismi indipendenti e integrati da attività di cooperazione e supporto”, ha spiegato Christophe Poirel, direttore della direzione dei diritti umani del CdE.
L’INCARICO AD ANDREA ORLANDO
Ed è proprio quest’ultima, la direzione dei Diritti Umani del CdE, ad aver assegnato al parlamentare italiano del Pd, Andrea Orlando, l’incarico di stilare un rapporto sulle compagnie miliari private, mercenari, foreign fighters e il loro impatto sui diritti umani.
I am very honored to have just been commissioned by the @CoEHumanRights of the @coe to write a report on private military companies, mercenaries, foreign fighters and their impact on human rights.@coe_ita
— Andrea Orlando (@AndreaOrlandosp) October 11, 2023
IL PROFILO DEL DEM ANDREA ORLANDO
Classe 1969, spezzino, Andrea Orlando proviene dal Partito Comunista Italiano, membro fondatore del Partito Democratico nel 2007, e da allora è considerato uno dei principali rappresentanti dell’area socialdemocratica in seno al partito, eletto in tutte le legislature dalla XV alla XIX.
Ha ricoperto vari incarichi parlamentari, tra cui nella commissione bilancio e della commissione parlamentare antimafia. Nel 2017 tenta la scalata alla segreteria del Pd, candidandosi alle elezioni primarie in competizione con Matteo Renzi e Michele Emiliano, arrivando secondo.Dal 17 aprile 2019 al 17 marzo 2021 ha ricoperto il ruolo di vicesegretario del Partito Democratico.
Ministro dell’Ambiente con Enrico Letta (2013-2014), ha poi guidato il dicastero della Giustizia nei governi Renzi (2014-2016) e Gentiloni (2016-2018), ministro del lavoro e delle politiche sociali nel governo Draghi (2021-2022).
“Il 17 aprile del 2019 il nuovo segretario del Partito democratico Nicola Zingaretti lo nomina suo vice. Alla formazione del secondo governo Conte, Orlando decide di non entrare nell’esecutivo. Preferisce occuparsi del partito, di come rilanciarlo e di come ricostruire un rapporto tra i cittadini e il Pd. Tifoso della Fiorentina (è l’unico punto che ha in comune con Matteo Renzi) ha anche giocato a calcio nella Nazionale dei parlamentari” ricorda il Corriere.
E ora approfondirà in un rapporto temi militari come milizie mercenarie e foreign fighters per conto del Consiglio d’Europa.
IL COMMENTO DEL FOGLIO
Tuttologo Orlando? In effetti “Orlando dice spesso la sua. Da decenni, dice la sua”, notava qualche mese fa Andrea Marcenaro sul Foglio.
In particolare, “Orlando dice la sua sulla televisione, oppure sul Salone del Libro, Orlando dice la sua sulla giustizia, che sa ben lui come dovrebbe funzionare, sul pil, che sa ben lui come potrebbe crescere, Orlando dice la sua sull’Ucraina, che sa ben lui come dovrebbe difendersi, o sulla scuola, che sa perfettamente, lui, come andrebbe riformata. E sa tutte queste cose, Orlando, perché è giusto così, perché Orlando è curioso, Orlando è brillante, Orlando è un fenomeno e perché è l’unico al mondo, Orlando, cui appassiscono i fiori di plastica nel vaso in cucina” concludeva il Foglio.