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Tutte le cineserie della tedesca Volkswagen

Il gruppo Volkswagen investirà circa 700 milioni di dollari nel produttore cinese di auto elettriche intelligenti Xpeng e ricoprirà un posto da osservatore nel cda Tutte le mosse dei tedeschi in Cina, in affanno per la concorrenza locale

Uno dei motivi per i quali l’Ue non riuscirà a dotarsi di uno scudo protezionistico modello Ira di Biden (o, se mai lo avrà, non sarà certamente così efficace) si chiama Germania. Le industrie tedesche dell’auto, traino dell’economia di Berlino, da sempre fanno affari in Cina e, come dimostra Volkswagen, intendono continuare a farli, anche in un periodo di tensioni geopolitiche come questo.

VOLKSWAGEN AUMENTA LA PRESENZA IN CINA

Il gruppo automobilistico tedesco ha annunciato che entrerà nell’azienda cinese Xpeg, produttrice di veicoli elettrici, con una partecipazione del cinque per cento che porterà a casa mettendo sul piatto 632 milioni di euro. Non dimentichiamo che, attualmente, la casa automobilistica tedesca realizza circa il 40% delle vendite e la metà dei profitti in Cina.

SULL’AUTO ELETTRICA BISOGNA INGRANARE LA QUARTA

Secondo il quotidiano “Frankfurter Allgemeine Zeitung”, il gruppo svilupperà con Xpeng “due auto elettriche di fascia media” indirizzate agli acquirenti cinesi disponibili dal 2026 al fine di restare competitiva in un mercato che inizia a prediligere sempre più i marchi autoctoni. Nel primo semestre del 2023, le vendite di queste vetture nel Paese dell’Asia da parte del gruppo sono diminuite dell’1,6 per cento a 62.400 veicoli, mentre l’obiettivo è di circa 200 mila per l’intero anno.

Quanto al 2022, scrive FormulaPassion: “le vendite di nuove auto marchiate Volkswagen in Cina si dovrebbero fermare a quota 3,3 milioni di unità, sulla falsa riga di quelle registrate in tutto l’anno precedente. Le aspettative però erano più alte: per l’anno in corso, infatti, la società aveva pianificato almeno mezzo milione di immatricolazioni in più.”

Insomma, per decenni i tedeschi hanno realizzato jv in Cina per risparmiare sui costi della produzione, ora che il Paese asiatico è il primo mercato dell’auto vogliono costruire in loco vetture per i cinesi. Ma devono vedersela con la concorrenza locale.

SI MUOVE ANCHE AUDI

Anche Audi ha firmato un memorandum strategico, in questo caso con il suo partner cinese Saic per espandere ulteriormente la cooperazione esistente. Le attività di sviluppo congiunte, fanno sapere dal gruppo tedesco, mirano ad ampliare il portafoglio di veicoli elettrici completamente connessi offerti nel segmento premium partendo con i modelli elettrici in un segmento in cui Audi non è ancora presente in Cina.

VOLKSWAGEN AMA LA CINA

Non dimentichiamo che il gruppo tedesco deve parte delle sue fortune asiatiche grazie a un’altra jv,  quella con FAW, First Automobile Works che vede la gestione congiunta di tre impianti a Changchun, Chengdu e Foshan.

Tre anni fa, invece, in piena pandemia, mentre tutti scappavano dalla Cina, Volkswagen ha incrementato la partecipazione in JAC Volkswagen, la joint venture per l’e-mobility, investendo circa 1 miliardo di euro. L’importo include l’acquisizione del 50% di JAG, società controllante di JAC, e l’incremento della quota Volkswagen in JAC dall’attuale 50% al 75%. Inoltre, il Gruppo ha rilevato il 26% delle quote del produttore di batterie Gotion High-Tech Co., Ltd. per circa 1 miliardo di euro, diventandone il principale azionista.

L’anno successivo Volkswagen ha annunciato l’avvio dei lavori per aprire un nuovo stabilimento che produrrà batterie per auto elettriche a Hefei, in Cina in funzione da quest’anno. L’impianto è costato alla tedesca 140milioni di euro e dovrebbe sfornare a regime 180mila batterie.

Nei mesi passati Cariad, software company del Gruppo Volkswagen che finora ha causato solo rallentamenti e malcontento, ha stretto una nuova partnership con Horizon Robotics, uno dei principali fornitori di soluzioni informatiche per veicoli intelligenti in Cina. La joint venture dovrà accelerare lo sviluppo regionale dei sistemi avanzati di assistenza alla guida (ADAS) e di guida autonoma (AD) per il mercato cinese.

LA TRIMESTRALE

Nell’ultima trimestrale il principale gruppo europeo ha registrato un lieve calo del 3,1% dell’utile netto  a 3,8 miliardi di euro, mentre le vendite e i ricavi del Gruppo sono in crescita. Il fatturato è aumentato del 15,2%, a 80,1 miliardi di euro, guidato in particolare dall’aumento delle consegne di veicoli in tutto il mondo al di fuori della Cina.

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