A mettere in fila i numeri che certificano come, nella difficoltà generale di un mercato dell’auto in affanno, Stellantis riesca a fare pure di peggio, questa volta è il Corriere della Sera. Il quotidiano meneghino, infatti, partendo dai dati delle immatricolazioni di giugno del ministero dei Trasporti (138.927 iscrizioni, il 9,19% in più dello stesso mese del 2022, mentre nel semestre sono state complessivamente 684.262, ovvero il +22,96% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso), in vistoso calo dopo «ben otto crescite a due cifre con un 40,78% in marzo e un 29,21% in aprile», come sottolineato dal Centro Studi Promotor, evidenzia i risultati ben poco lusinghieri di Stellantis (qui la tabella suddivisa geograficamente e per marchi).
LA FORTE FRENATA DI STELLANTIS IN ITALIA
L’ex Fiat ex Fca nata dal matrimonio con Psa che ultimamente sta facendo tribolare non poco gli industriali italiani allertati dai suoi piani francocentrici ha registrato 43.099 autovetture, quello che dalle parti di via Solferino non esitano a definire “un tonfo dell’11,1% rispetto ai 48.468 veicoli iscritti nel mese di giugno dell’anno precedente”.
La quota di mercato, riportano dal Corriere, in base ai numeri elaborati dal gruppo automobilistico su fonte Dataforce, è del 31%, in calo rispetto al market share del 38,2% registrato nel giugno 2022. Anche se da gennaio il gruppo ha visto salire le immatricolazioni 279.373 veicoli (+9,7% rispetto alle 254.732 unità iscritte nei primi sei mesi del 2022).
QUAL’È IL MARCHIO PIU’ VENDUTO DEL GRUPPO?
C’è poi un altro dato significativo, questa volta riferito allo scorso anno e non agli ultimi mesi, che comunque riportiamo perché fa sorgere dubbi sulla bontà dei piani francocentrici di Tavarez ed Elkann e lo riporta la testata di settore Al Volante: tra i 16 marchi che fanno parte del gruppo (Abarth, Alfa Romeo, Chrysler, Citroën, Dodge, DS, Fiat, Fiat Professional, Jeep, Lancia, Maserati, Mopar, Opel, Peugeot, Ram e Opel/Vauxhall) la Fiat è risultata quella che ha venduto più auto, consegnando oltre 1,2 milioni di unità a livello globale nel 2022, comprese le vendite di Fiat Professional (il sottomarchio preposto ai mezzi commerciali) e Abarth. Peugeot, ovvero l’altra parte con cui si è fusa, si è fermata poco sotto a 1.056.182 unità.
PERCHE’ NON PUNTARE PIU’ SU FIAT?
Un risultato spinto dalle performance dalla Nuova 500 elettrica, che ha venduto quasi 120.000 unità nel 2022, di cui 66.000 in Europa. La city car a batteria è stata la vettura elettrica più venduta in Italia, la seconda in Francia e la terza in assoluto nei 10 grandi mercati europei.
Il modello è stato anche l’EV più venduto di Stellantis, rappresentando gran parte delle vendite complessive dei 288.000 veicoli elettrici registrati nel 2022.
Basterebbe questo dato, da solo, per spingere la strategia del gruppo ad abbracciare con maggior convinzione l’elettrificazione (e invece gli strali che Carlos Tavares riserva all’argomento non si contano) e a puntare maggiormente sul marchio italiano, considerata la ricettività dimostrata dal mercato nostrano.