Dedicato a Conte e Renzi?… pic.twitter.com/hUjZcWbz5T
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) January 29, 2021
IL PUNTO POLITICO
Mattarella orientato a non reincaricare subito Conte: prima un mediatore per trattare la pace: la carta Fico. C’è anche l’ipotesi Lamorgese. Ma serve il sì ufficiale del M5S al rientro di Italia Viva in maggioranza. (sintesi Repubblica)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) January 29, 2021
LA CAMPAGNA DI CONTE
Conte: «Andrò casa per casa, girerò tutta l’Italia — lo sentono ripetere tra sconforto ed entusiasmo — Raccoglieremo i fondi, anche solo un euro a cittadino, e faremo una bellissima, lunghissima campagna elettorale». (Corriere della Sera)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) January 29, 2021
PILLOLE QUIRINALIZIE
"I numeri che il capo dello Stato aveva chiesto e che avrebbero dovuto dimostrare l’esistenza di una maggioranza autosufficiente e salda (senza Italia viva), non bastano a far nascere un Conte ter", scrive il quirinalista del Corriere della Sera, Marzio Breda.
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) January 29, 2021
"Mattarella ha visto naufragare l’opzione principale del chiarimento politico che aveva avviato. Cioè un reincarico a Giuseppe Conte", scrive il quirinalista del Corriere della Sera, Marzio Breda, parlando del colloquio di Renzi con il presidente della Repubblica.
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) January 29, 2021
Per Mattarella tutto dipenderà dalla reazione degli altri partner della vecchia maggioranza — e in particolare dei 5 Stelle, finora tutt’altro che univoci a questo proposito — a far cadere i veti ruvidamente espressi contro Italia viva negli ultimi giorni. (Marzio Breda, Corsera)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) January 29, 2021
"Se non ci sarà un esplicito armistizio tra i 4 alleati, un’«esplorazione» non avrebbe senso. E si passerebbe di corsa alla seconda ipotesi sul tavolo del presidente: riaprire le consultazioni per capire se esista lo spazio almeno per un governo «istituzionale»", scrive Breda.
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) January 29, 2021
POLPETTE IN AZIONE
"Nella trattativa pro-Conte al Senato si fanno avanti
Giggino ’a purpetta & Co. I senatori forzisti Cesaro e De Siano, entrambi con guai giudiziari, avrebbero contattato esponenti del Pd campano e della questione si sarebbe occupato anche Gianni Letta". (fonte: Repubblica)— Michele Arnese (@Michele_Arnese) January 29, 2021
SEGRETI VIRALI
Il report segreto dell’Intelligence: “Contagi sottostimati del 50%”. "Ad oggi i tamponi di conferma sarebbero il 65% del totale: troppi per non alterare sensibilmente la rappresentazione della curva del contagio", si legge nel rapporto dei Servizi segreti. (fonte: Rep)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) January 29, 2021
QUARANTENE RENZIANE
Fonte: La Verità pic.twitter.com/sGR0DOLzDE
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) January 29, 2021
I CATTOLICI NON POSSONO NON ESSERE ANTI BOCCONI?
E SOPRATTUTTO: CHE DIAMINE DICE MONSIGNOR DELPINI?
Ho letto e riletto quest’affermazione dell’arcivescovo di Milano, monsignor Delpini, sulla relazione tra fede cattolica e insegnamento alla/della Bocconi, Università di cui la città va fiera. E non ho capito (da Repubblica) pic.twitter.com/rEeD3TEgjx
— dario di vico (@dariodivico) January 28, 2021
QUISQUILIE & PINZILLACCHERE
Magistrato pro Conte ter https://t.co/KKf2KmCdJf
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) January 29, 2021
Nell'intervista di Repubblica a Donnet (Generali), si legge: "Unicredit, grande socio di Mediobanca".
Cioè? Unicredit è rientrata alla grande nell'azionariato di Mediobanca? E quando?
Qui vedo ancora nulla: https://t.co/ZD6x5hqaT1
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) January 29, 2021
Al momento la nona più rilevante notizia per il https://t.co/osubpR8Oiy è la seguente:
Rocco Siffredi: «Il sesso resta ancora la cosa più bella. Non mi sento più a mio agio con partner ventenni».
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) January 29, 2021
+++
PUNTO AGI SU CRISI DI GOVERNO, CONTE E RENZI:
Matteo Renzi gela Giuseppe Conte. E stoppa (per il momento) le aspirazioni del presidente del Consiglio dimissionario a restare a palazzo Chigi. Serve prima un chiarimento politico (con gli ex alleati), per verificare se c’è ancora una maggioranza. In quel caso, Pd e M5s devono chiedere l’impegno di Italia viva. Solo allora si potrà discutere dei contenuti. Ne consegue che adesso, al termine delle consultazioni, non va dato un nuovo mandato al premier dimissionario, bensì un incarico esplorativo a un altro nome (che il leader di Iv si guarda bene dal pronunciare).
Del resto, al momento non c’è più una maggioranza, così come non vi è una maggioranza alternativa. Il ‘cerino’, quindi, è ora nelle mani di dem e pentastellati, sta a loro fare un passo. Renzi lo dice senza indugi: “Noi siamo pronti ad appoggiare un governo, ma questa proposta politica necessita il passaggio ulteriore di capire se vogliono stare o no con noi. Devono confrontarsi con noi, non con gli hashtag. Poi discuteremo delle persone. Io non vedo altra maggioranza politica che non contempli Italia viva”.
Sia chiaro, i renziani – garantisce – non vogliono le elezioni anticipate, ma un governo politico in tempi brevi. La subordinata è un governo istituzionale, che non sarebbe la scelta preferita da Iv, ma Iv non si sottrarrebbe alla responsabilità. Renzi illustra la linea di Italia viva in 27 minuti davanti alle telecamere e ai giornalisti, dopo il colloquio con il Capo dello Stato al Quirinale. Linea spiegata ancor più nel dettaglio successivamente, quando viene riferito il contenuto del colloquio telefonico avuto nel pomeriggio – poco prima di salire al Colle – con Conte, che ha chiamato il senatore di Rignano.
Poi, quando viene sintetizzato cosa Renzi ha detto a Sergio Mattarella nel chiuso delle consultazioni. E se di veto sul nome di Conte non si tratta, ci manca davvero poco. Dall’avvocato Renzi è ‘diviso’ non da problemi personali o caratteriali, tiene a precisare più volte il leader di Iv, ma da “enormi questioni politiche”, spiega allo stesso Conte al di là della cornetta. Davanti ai giornalisti Renzi si toglie più di un sassolino dalle scarpe.
“Abbiamo subito 15 giorni di fango” solo perché “siamo stati gli unici a porre problemi di merito”, dice dopo l’incontro con Mattarella. E ancora: “Abbiamo sentito ‘mai più con Italia viva’, poi ‘Iv è irresponsabile e inaffidabile’. Ma noi non siamo nè inaffidabili nè irresponsabili ma molto chiari e diretti: abbiamo sentito parole su di noi al limite dell’insulto”, sottolinea. E chiede, di fatto, quel riconoscimento politico – non solo numerico – invocato da tempo.
Tocca agli ex alleati andare da Italia viva a chiedere di sedersi al tavolo. “Rimettiamo la valutazione a chi in queste settimane ha messo veti su noi”. Quindi, l’ex premier indica quali sono le priorità (dalla situazione sanitaria alla scuola, dalla crisi economica a quella occupazionale) su cui finora non ha “ricevuto risposte all’altezza”, ribadisce che l’importante è parlare di “contenuti”, tra cui anche il Mes, e spiega che il vero tema di cui bisognerebbe occuparsi ora sono i 209 miliardi del Recovery, perché – e qui cita Mario Draghi – se vengono “spesi male si farà debito cattivo”. Renzi chiarisce subito: “Andare alle elezioni sarebbe un errore”. Italia viva “vuole subito un governo politico”, ma a Mattarella non fa nomi, tantomeno quello di Conte, “siamo ancora nella fase precedente”. Non ha posto neanche veti, garantisce dopo il colloquio al Colle, perché “credo che dobbiamo adeguarci all’adagio latino ‘Nomina sunt consequentia rerum'”, ovvero i nomi sono conseguenti alle cose.
Renzi ribadisce come “lo spettacolo della caccia ai senatori” sia “indecoroso”, pur spiegando di non avere “pregiudizi” su una eventuale maggioranza composta anche dai responsabili del gruppo ‘Europeistì. L’unico ‘no’ è a “maggioranze raccogliticce o populiste”. Aggiunge, chiarendo ancor di più la posizione del partito, il presidente Iv Ettore Rosato: “Non siamo ancora disponibili a un governo con Conte”.
Fonti parlamentari renziane spiegano che ‘nessuna strada è preclusà, e che Iv lascia aperta ogni possibilità. Ma prima di compiere qualsiasi mossa, serve un chiarimento politico. Serve, viene scandito, che Pd e M5s dicano cosa vogliono fare e come (e con chi).(AGI)Ser (Segue) (AGI) – Roma, 28 gen. – Subito dopo Renzi sale al Colle la delegazione del Pd.
E al termine delle consultazioni, il volto scuro del segretario Zingaretti dice più di mille parole. Il leader dem non si concede alle domande dei giornalisti, ribadisce che il Pd è per il Conte ter. In serata è il vicesegretario Andrea Orlando a risponde a caldo all’ex premier. “Per riprendere Renzi in maggioranza bisogna capire se Renzi pone un veto su Conte o no. Ma se con Renzi i numeri della maggioranza restano risicati, si continuerà a ballare e per questo vogliamo un allargamento della maggioranza”.
Per il numero due del nazareno “l’ultima parola naturalmente spetta a Mattarella ma ci sono più scenari e si rischia di rotolare ad elezioni”. Dai 5 stelle, che saliranno al Colle domani per l’ultimo giorno di consultazioni, non arriva alcuna replica ufficiale. Ma tra i pentastellati non si nega l’effetto “spiazzamento”. “Come facciamo adesso a dire di no?”. perché – è questo il ragionamento dei pentastellati – il senatore di Rignano ha gettato la palla, ancora una volta, nel campo avversario. In altre parole, se prima spettava al rottamatore dire sì o no a Giuseppe Conte, ora l’affare si complica e si chiede al resto della maggioranza, e in ultima analisi proprio a Conte, di pronunciarsi sulla presenza di Italia Viva nel governo. E la posizione dei Cinque Stelle, nei giorni scorsi, è stata netta: non si torna con chi si è dimostrato inaffidabile e irresponsabile. Ma, si chiedono i parlamentari, si tratta ancora di una posizione sostenibile?
Al momento, però, la linea dei 5 stelle non cambia, viene assicurato: sostegno a Conte per il ter. Ed è il suo nome che domani la delegazione M5s farà a Mattarella.