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Google Ue

Perché l’Antitrust Ue sculaccerà Google

Altra batosta in arrivo per Google dall’Unione europea per abuso di posizione dominante sul sistema operativo Android L’Unione europea torna alla carica su Google. Dopo la multa da 2,4 miliardi di euro inflitta lo scorso giugno, l’Antitrust europeo è pronto a schiaffeggiare il colosso tech di Mountain View. Secondo un’indiscrezione del Wall Street Journal sarebbe…

L’Unione europea torna alla carica su Google. Dopo la multa da 2,4 miliardi di euro inflitta lo scorso giugno, l’Antitrust europeo è pronto a schiaffeggiare il colosso tech di Mountain View.

Secondo un’indiscrezione del Wall Street Journal sarebbe in arrivo una sanzione multi-miliardaria per Google – superiore a quella del 2017 – per aver abusato della sua posizione dominante sul sistema operativo mobile Android.

La riunione dei regolatori antitrust Ue per essere aggiornati sulle indagini condotte dalla Commissione Europea sul caso doveva tenersi questa settimana, ma è stata rinviata al 17 luglio.

TUTTA COLPA DI ANDROID

Bruxelles sostiene che Google abbia “imposto” ai produttori di cellulari di pre-installare Google Search e il browser internet Chrome sui loro dispositivi mobili abbinandoli al popolare Play Store per le applicazioni Android. L’accusa è che la società guidata da Sundar Pichai ne pagasse anche alcuni per preinstallare Google in esclusiva.

Secondo l’Unione europea, Google ha violato inoltre le regole della concorrenza impedendo ai produttori di telefoni di vendere versioni ufficiali di Android.

LA DIFESA DI MOUNTAIN VIEW

Negare sempre. Già in passato Google ha negato le contestazioni di Bruxelles. Big G ha sempre sostenuto infatti che i produttori di telefoni preinstallano molti servizi concorrenti e che Android ha aumentato la concorrenza nel mercato degli smartphone, abbassando i prezzi e avvantaggiando i consumatori.

Sull’imposizione della versione ufficiale di Android, Google è sicura di avere il diritto di imporre un tale requisito per facilitare gli sviluppatori nella creazione di app che funzionano su un’ampia gamma di telefoni Android. Se le aziende cominciassero a offrire versioni incompatibili di Android, l’intero ecosistema sarebbe danneggiato secondo Google.

CI SI È MESSA ANCHE LA RUSSIA

Non è la prima volta che Android attiri l’attenzione delle autorità antitrust. Il Federal Antimonopoly Service, servizio antimonopolistico federale russo e la società di Mountain View hanno risolto un caso antitrust incentrato sugli stessi problemi di preinstallazione delle app Android l’anno scorso. Il caso si è risolto con un accordo con il gruppo di Sundar Pichai per una multa “ragionevole” di 7,8 milioni di dollari. L’azione era stata avviata dal rivale russo di Google Yandex, che successivamente si è lamentato delle stesse pratiche di Google nell’Unione europea.

BIG G CI RICASCA

L’anno scorso l’Unione europea ci era andata giù pesante con Google con una multa da 2,4 miliardi di euro a causa della sua posizione dominante privilegiando Google Shopping nel suo motore di ricerca a discapito di altre piattaforme concorrenti. Google ha presentato ricorso a settembre 2017 per quella che risulta essere la multa più alta di sempre in materia di Antitrust.

LA FRETTA DI VESTAGER

La partita non sarà facile per Google, che dovrà vedersela con la Commissaria europea per la concorrenza, la danese Margrethe Vestager da sempre feroce critica verso il big tech californiano. Tuttavia, una svolta nella vicenda potrebbe esserci nel caso in cui Vestager non venga rinominata Commissario alla Concorrenza nel 2019 come teorizza Politico. Per essere riconfermata l’anno prossimo, Vestager ha bisogno dell’approvazione del governo danese ma il suo Partito Social Liberal non è più nella maggioranza. La commissaria in carica potrebbe quindi cercare di accelerare i casi di antitrust in sospeso nei confronti di Google in caso di non rinnovo del mandato.

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