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Obama a Roma. Scopriamo The Beast, l’auto di Mr. President

La visita del presidente Usa Barack Obama a Roma è stata preceduta dall'arrivo, direttamente dagli Usa, di alcuni aerei cargo C-130, che trasportavano 20 tra auto e furgoni destinati al “corteo” presidenziale. Corteo che sarà completato da circa 8 moto e dal dispositivo di sicurezza delle forze dell'ordine Italiane.

 

Cia, Forze speciali, Marines. Tutti sono coinvolti nella delicata macchina della sicurezza intorno d Obama. C’è poi un altro grande protagonista di questo dispiegamento di forze: la tecnologia.

Tecnologia al servizio della sicurezza, certo. Ma anche delle comunicazioni. E perchè no, del grande circo mediatico che abbompagna gli spostamenti di Barack Obama.

Regina indiscussa del dispositivo di sicurezza di Obama, fotografata come una diva del cinema ad ogni suo passaggio, bellissima ed altrettanto pericolosa è “The Beast”.

Un concetrato di tecnologia militare ed ingegneristica  “The Beast”, la bestia, è la berlina corazzata che ospita Mr. President.

In teoria sarebbe una Cadillac, ma come spesso dicono i responsabili dei servizi segreti americani che si occupano della flotta (le “Bestie” sono in realtà almeno una dozzina) “in quelle auto ci è rimasto ben poco di una Cadillac”.

Il serbatoio della benzina è corazzato, ed è avvolto da una speciale schiuma che lo protegge in caso di rotture, indicenti, collisioni o colpi di piccole armi da fuoco. Inoltre, il serbatoio come il resto dell’auto è dotato di un sistema anticendio automatico ed indipendente.

Una domanda che in tanti si staranno ponendo è: cosa c’è bel bagagliaio dell’auto di Obama? Armi supplementari, un sistema di ossigenazione per isolare da possibili minacce chimiche l’auto presidenziale, kit medici d’emergenza che includono flaconi del sangue dello stesso gruppo del presidente (nel caso l’ambulanza che fa parte del corteo presidenziale sia impossibilitata a raggiungerlo).

Con tutto quest’arsenale, la “bestia” è davvero pesante. Le cinque auto più recendi della flotta hanno una corazza così pesante che per il presidente Obama sarebbe fisicamente impossibile aprire le portiere dall’interno.

L’abitacolo dell’auto è completamente isolato dall’esterno, comprende un telefono satelitare criptato per conversazioni a prova di intercettazione ed un sistema di videoconferenza che mette il Presidente in diretto contatto con la “Situation Room” del Pentagono o delle ambasciate americane nel mondo.

L’intera auto è costruita con materiali di derivazione militare, con corazze di acciaio, alluminio, titanio e ceramica, completate da fogli di fibra di vitro asportabili.

E in caso di foratura? Una condizione che difficilmente gli uomini della sicurezza saranno chiamati ad affrontare, con pneumatici runflat a struttura piena in kevlar.

The Beast comprende visori notturi speciali, telecamere che assicurano il controllo perfino in uno scenario talmente apocalittico da ostruire la vista al conducente.

Già, il conducente. Che esame bisognerà fare per essere abilitati a condurre questo concentrato di tecnologia militare?

Ogni agente dei servizi segreti Usa assegnati alla guida dell’auto presidenziali ha completato un durissimo corso di “defense-driving” in un circuito speciale all’interno dell’accademia di Beltsville.

 

Il corso insegna loro le manovre di evasione, la guida di precisione ad altissima velocità, manovre di emergenza come inversioni di marcia ad auto in corsa. Manovre da stuntman con un’auto che pesa quanto un Tir? “Bhe, per quanto pesa – dichiarò tempo fa al magazine Autoweek uno degli istruttori di Beltsville – è piuttosto agile e facile da manovrare. Forse anche perchè a guidarla non sono dei semplici chauffeur.

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