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Google presenta Inbox. Ecco il dopo-Gmail

Dopo Gmail il futuro sarà Inbox. Lo ha deciso Google che questa settimana ha presentato la nuova interfaccia di gestione delle email che affiancherà, senza sostituirlo, il tradizionale servizio di posta elettronica.

 

Inbox per ora è un’applicazione disponibile per iOs, Android, utilizzabile con il browser Chrome dai personal computer fissi e, proprio come fu inizialmente per Gmail, può partire solo su invito.  È un servizio con una grafica più vicina a quelle dei social network e delle app degli smartphone, introdotta con Android Lollipop,  e che, oltre a garantire gli scambi professionali, consente un accesso diretto a chat e Google plus.

Le mail  appaiono disposte in ordine cronologico in una ampia colonna che ricorda gli aggiornamenti di Facebook o Twitter. Foto, video e allegati sono subito visibili e a portata di mano. La novità è che gli utenti possono posticipare la loro ricezione a seconda del giorno e dell’ora a loro più gradito. Ogni messaggio, inoltre, anziché con le stelle colorate può essere contrassegnato con un ‘pin’ e spostato all’area dedicata. Le mail vanno a finire nella casella Posticipati e il Cestino avrà un ruolo sempre meno importante che, invece, assumerà la sezione Completati, in cui si possono spostare con un click sul simbolo corrispondente. Promemoria è la funzione dedicata alle priorità e in questo campo risulta essere molto utile l’integrazione con la funzione vocale Google Now. Quando il promemoria è una telefonata di un contatto con numero salvato Inbox è capace di attivare di far partire la chiamata nel momento desiderato.

 

A destra scompare la colonna degli Hangout e a sinistra l’elenco delle categorie a sinistra. Si accede ad entrambi grazie all’icona posta nella barra in alto.  Tutto viene catalogato per argomento. Ci sarà la sezione “Viaggi” per le prenotazioni e i biglietti aerei, e quella “Acquisti” per lo shopping, evitando così all’utente di perdere tempo con la creazione delle categorie ma resta la possibilità di eliminarle e personalizzarle. Al momento tra le pecche più gravi c’è la mancanza della firma automatica e la possibilità di associare Inbox con un account che non sia Gmail.

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