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Facebook chiede all’antitrust europeo di approvare l’acquisto di WhatsApp

Secondo il Wall Street Journal, Facebook cerca l’approvazione delle autorità dell’Unione Europea sulle norme antitrust per l'acquisizione di WhatsApp.

L’acquisizione di 19 miliardi di dollari del servizio di messaggistica mobile istantanea da parte di Facebook è già stata approvata dalla Federal Trade Commission (FTC) negli Stati Uniti, ma l’azienda di Palo Alto ha riferito che chiede a Bruxelles di prendere visione dell’accordo, al fine di evitare ulteriori ritardi dovuti alle leggi sulla tutela della concorrenza dei mercati economici. L’acquisizione di WhatsApp potrebbe liberare il campo da molti concorrenti dell’azienda del social network più popolare al mondo.

Nonostante l’acquisizione di Facebook, questa richiesta di revisione all’antitrust in Europa rappresenta un fatto inaspettato per un’operazione senza precedenti che è stata approvata già negli Stati Uniti, ma per la quale sono state sollevate non poche preoccupazioni da parte delle società di telecomunicazioni del Vecchio Continente.

Il Wall Street Journal sulla base delle testimonianze di alcune persone coinvolte nella vicenda, che hanno preferito restare nell’anonimato, ha riportato le preoccupazioni delle società di telecomunicazioni: questa mossa di Facebook viene percepita come una mossa strategica per il dominio, anche nel mercato europeo, della messaggistica istantanea.

Facebook punta ad aumentare significativamente le sue entrate, e, proprio per questo motivo, l’azienda di Zuckerberg è alla ricerca di un accordo che possa coprire l’intero blocco delle 28 nazioni.

Sia il servizio Messenger di Facebook che di WhatsApp possono offrire ai consumatori un’alternativa agli Sms, cancellando i costi dei servizi di comunicazione tradizionali. Una revisione dell’accordo darebbe l’opportunità di rinnovare i servizi di comunicazione tradizionali. Il punto della discussione riguarda le modifiche ai regolamenti per l’utilizzo delle applicazioni di messaggistica, che sfruttano la rete, e si basano sui dispositivi di telefonia mobile.

In molti ricordano che un’acquisizione simile (non per le dimensioni economiche) a quella di Facebook nei confronti di WhatsApp nel 2011 fu quella di Microsoft nei confronti di Skype nel 2011. Operazione che non ha sollevato preoccupazioni sull’anti-antitrust, infatti la Commissione europea ha autorizzato l’affare Skype senza obiezioni.

Sul Wall Street Journal, Thomas Graf, avvocato per la tutela delle norme antitrust del gruppo Cleary Gottlieb Steen & Hamilton LLP a Bruxelles, ha detto: “Facebook potrebbe preferire andare direttamente alla Commissione europea prima di andare dai vari paesi che regolano le norme nazionali ed europee sull’antitrust”.

“La scelta di andare dalla Commissione” ha aggiunto l’avvocato “potrebbe significare la volontà di un approccio più neutro con le autorità nazionali. In caso contrario, le parti in causa dell’accordo si troverebbero ad affrontare vigorose operazioni di lobby da parte dei gruppi d’interesse locali, come le società nazionali di telecomunicazioni e gli esperti antitrust”.

E pensare che solo qualche settimana fa c’era chi aveva maliziosamente ipotizzato l’oscuramento da parte di Facebook proprio di WhatsApp, come finalità dell’acquisto miliardario della casa di Palo Alto. Per consolidare il ruolo unico nel servizio di messaggistica del social network più popolare al mondo. 

 

 

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