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eBay e Paypal vicine alla separazione. Ecco il perchè

Paypal e eBay si separano. Ormai è deciso, entro il 2015 nasceranno due aziende indipendenti che saranno poi quotate in borsa. Una decisione che ha creato non pochi scompigli all’interno dell’azienda e che ha portato alle dimissioni dell’amministratore delegato di eBay John Donahoe che lascerà il suo ruolo al termine della separazione.

A vincere è stata invece la linea dettata dall’azionista Carl Icahn, che di recente era entrato nel board della società con il 2,5%. Secondo Icahn questa scelta, oltre a rimuovere alcuni conflitti di interesse tra Paypal e eBay, verrebbe incontro alle esigenze degli azionisti che comprano quote delle società e richiedono cambiamenti finalizzati a far alzare i prezzi delle loro azioni.

Nella nuova eBay l’amministratore delegato sarà Devin Wenig, presidente di eBay marketplaces, mentre, dopo lo scorporo, PayPal sarà guidata da Dan Schulman, ex capo del business dei pagamenti mobile di American Express.

 

Al momento dell’annuncio dell’operazione, avvenuto pochi giorni fa, le quotazioni di eBay hanno segnato un +11% sulla borsa di Wall Street ma è nel lungo periodo che si immagina un significativo beneficio soprattutto per Paypal, il cui fatturato cresce già più rapidamente rispetto a eBay.

Negli ultimi quattro trimestri i suoi ricavi sono saliti del 19%, a quota 7,2 miliardi di dollari, a fronte di un +10% di eBay, pari a 9,9 miliardi di euro. 

Una volta effettuato lo scorporo, PayPal potrà attrarre a sé con più facilità Apple e  Alibaba, che finora non hanno accettato  un sistema di pagamento di un diretto concorrente ma probabilmente ormai è già tardi in quanto entrambe hanno già presentato un proprio sistema. D’altro canto Alibaba potrebbe essere interessata a comprare PayPal per togliere di mezzo proprio il suo principale concorrente negli acquisti online.

Sono alla finestra anche Google, Visa, Mastercard e American Express e il giro d’affari di una tale compravendita potrebbe aggirarsi attorno ai  47 miliardi di dollari, una cifra ben più alta rispetto a quella pagata da eBay nel 2002, cioè 1,5 miliardi di dollari. 

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