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Unicredit-Mustier

Ecco tutte le ultime novità su Unicredit di Mustier

Conti, npl, nuovo cda e non solo. Che cosa bolle in Unicredit nell’articolo di Fernando Soto Conti in spolvero secondo i vertici, lista completa per il nuovo consiglio di amministrazione e focus su alcuni nomi del futuro board. Ecco tutte le ultime novità del gruppo Unicredit capitanato da Jean-Pierre Mustier. FRA COSTI E NPL Il…

Conti in spolvero secondo i vertici, lista completa per il nuovo consiglio di amministrazione e focus su alcuni nomi del futuro board. Ecco tutte le ultime novità del gruppo Unicredit capitanato da Jean-Pierre Mustier.

FRA COSTI E NPL

Il gruppo Unicredit è in anticipo, rispetto al piano, sul taglio dei costi e sulla riduzione degli Npl. E’ quanto ha affermato, in un colloquio con Radiocor a margine del 24esimo Congresso Assiom Forex, Gianni Franco Papa, direttore generale di Unicredit. “Abbiamo anticipato e accelerato alcune delle manovre previste da piano: siamo al 72% rispetto al target di chiusura filiali e al 64% per la riduzione del personale ma non ci fermiamo e continuiamo a passo sostenuto perché crediamo nella direzione che abbiamo preso”. Sugli Npl, ha aggiunto Papa, “abbiamo fatto una grandissima operazione che ha aperto il mercato delle sofferenze bancarie e che ha posto Unicredit in una posizione molto buona su questo fronte, stiamo mantenendo un ottimo passo e abbiamo accelerato rispetto al piano”. Infine, secondo Papa, non è prevista nessuna operazione straordinaria o di M&A: “Continuiamo su un piano organico di crescita, ora puntiamo all’acquisizione di clientela dopo la fase di ristrutturazione e a un ampliamento dei volumi dei loans e a un miglioramento delle quote di mercato in vari segmenti che riteniamo strategici per la crescita del nostro gruppo”.

LE PAROLE DI MUSTIER

In precedenza, il chief executive officer di UniCredit Jean Pierre Mustier ha mostrato soddisfazione per i risultati del primo anno di piano «Transform 2019» che ha superato i target interni e le aspettative degli analisti: “Un anno fa stavamo realizzando un aumento di capitale da 13 miliardi dall’esito non scontato. Ora ci presentiamo al mercato con un profilo di rischio completamente diverso e con risultati superiori alle attese, ma sarebbe sbagliato cantare già vittoria o distrarsi: se fosse una maratona, avremmo percorso solo 14 dei 42 chilometri totali. E i primi sono i più facili”.

LA LISTA

E’ stata poi definita la lista del nuovo consiglio di Unicredit da proporre all’assemblea degli azionisti prevista per il 12 aprile 2018. Il board dell’istituto, in vista del proprio rinnovo, ha infatti approvato all’unanimità la lista dei candidati. Sono diversi i nomi nuovi che spiccano e, dall’altro lato, le assenze.

In lista ci sono Fabrizio Saccomanni, proposto alla presidenza, e Jean Pierre Mustier confermato amministratore delegato. La lista è completata da Lamberto Andreotti, Sergio Balbinot, Cesare Bisoni, Martha Dagmar Boeckenfeld, Isabelle De Wismes, Stefano Micossi, Mohamed Hamad Al Mehairi, Maria Pierdicchi, Andrea Sironi, Alexander Wolfgring, Elena Zambon, Elisabetta Pizzini e Giuseppe Cannizzaro.

LE NOVITA’

Spiccano anche alcune assenze rispetto al Cda uscente: dopo il passo indietro di Fabrizio Palenzona, che ha lasciato il posto a Saccomanni, nella formazione – che per la prima volta non contempla rappresentanti delle Fondazioni – mancano ad esempio il nome di Vincenzo Calandra, storico vice-presidente vicario, ma anche i nomi di Luca di Montezemolo (che era restato come consigliere dopo le dimissioni da vicepresidente) e di Alessandro Caltagirone. Esce dal board anche un altro nome storico tra i consiglieri, come quello dell’inglese Anthony Wyand.

La facoltà del cda di presentare la propria lista è parte integrante della revisione della governance di UniCredit avviata nel novembre 2016 con l’obiettivo di allinearla alle best practice internazionali: “Elemento chiave del processo – ha scritto Carlo Festa del Sole 24 Ore – è stata la nomina da parte del comitato governance di una task force composta da membri del comitato stesso e della società di consulenza Spencer Stuart, incaricata di supportare la banca nel definire il profilo del candidato ideale che è stato poi sottoposto all’approvazione del board”.

I CASI SIRONI E MICOSSI

Alcuni nomi hanno destato attenzione nel mercato. Andrea Sironi, ex rettore della Bocconi, è attualmente presidente di Borsa Italiana spa. Borsa Italiana, ormai da qualche anno passata sotto il controllo del London stock Exchange Group (la Borsa inglese), come spiega chiaramente il suo sito internet “si occupa dell’ammissione, sospensione ed esclusione di strumenti finanziari e operatori dalle negoziazioni”. Inoltre, si aggiunge subito dopo, “gestisce e controlla le negoziazioni e gli obblighi di operatori ed emittenti”. Insomma, Borsa Italiana spa agisce di fatto anche da organo di controllo. “E adesso – ha notato Stefano Sansonetti della Notizia Giornale – il suo presidente, Sironi, è stato indicato come consigliere di amministrazione di una società quotata controllata, ossia Unicredit. Per carità, la nota della banca guidata dall’ad Jean Pierre Mustier chiarisce che sono state seguite alla lettera leggi e procedure. Stesse considerazioni valgono per Stefano Micossi, direttore generale di Assonime, membro del cda della Cassa Depositi e Prestiti e pure componente del Comitato corporate governance della stessa Borsa Italiana.

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