Dopo un’apertura in negativo, Piazza Affari vira in positivo. Spread stabile intorno a 170 punti, mentre l’euro crolla contro il dollaro statunitense dopo la vittoria del “no” al Referendum Costituzionale
Gli italiani hanno scelto. Al Referendum Costituzionale ha vinto il fronte del “no”. Nei 61.551 seggi italiani, il “No” ha ottenuto 19.025.254 voti, pari al 59,95%, il “Sì” 12.709.536 voti, pari al 40,05%. Altissima l’affluenza: a recarsi ai seggi sono stati in 31.997.916, il 68,48% degli aventi diritto. Vista la sconfitta, Renzi ha deciso di dimettersi: “Ho perso io, non voi, non sono riuscito a portarvi alla vittoria, la poltrona che salta è la mia”, ha affermato il Premier, rivolgendosi ai sostenitori del sì.
A distanza di qualche ore, più che alle vicende, ora gli occhi sono puntati ai mercati, alla reazione delle borse e al valore dello spread e dell’euro. Ed è proprio di questo che vogliamo parlarvi.
Borse dopo Referendum Costituzionale: partono in rosso per poi riprendersi
Apertura in rosso per la Borsa italiana: il Ftse Mib, all’apertura, perdeva 1,71% a 16.779 punti e All Share registrava un -1,81%. Tra i titoli peggiori al momento dell’avvio, quelli bancari: Unicredit perde il 5,81%, Mediobanca il 2,82%, Bpm il 4,38%, Banco Popolare il 4,53%. Destino ben peggiore è toccato a Mps, che è arrivata a perdere fino all’8%.
Dopo un’apertura fortemente in negativo, Piazza Affari si riprende e tutti i titoli riducono il calo. A 60 minuti dall’avvio delle contrattazioni, infatti, quasi tutti i titoli avevano segno positivo: il Ftse Mib segnava +1,3% a 17.314 punti e All Share registrava un +1,29%.
Giornata positiva per i mercati europei, che aprono in calo per poi risalire.
Spread a 170 punti
Contro ogni previsione, non si è verificata la temuta estensione dello spread di 50 punti base. Il differenziale tra Btp e Bund resta fermo intorno a 170 punti, dopo esser schizzato a quota 178. Il rendimento del decennale italiano ora è al 2%, mentre in apertura aveva toccato il 2,06%.
Crolla l’euro nei confronti del dollaro
Crolla l’euro contro il dollaro statunitense, dopo la vittoria del “No” e le dimissioni di Matteo Renzi. L’euro è sceso ai minimi da 20 mesi, a 1,05. Non succedeva da marzo 2015.