Ora che è acquisito che NTV Italo andrà al fondo statunitense Global Infrastructure Partners, che non è un fondo locusta o un perfido spekulatore ma un’entità specializzata in investimenti infrastrutturali, resta da capire la ragione che ha spinto Il MEF ed il MISE a pubblicare un singolare comunicato congiunto, nella giornata di ieri, in cui si sospirava la preferenza per la quotazione e di conseguenza il mantenimento in mani italiane del controllo di NTV.
LA BIZZARRIA DEL COMUNICATO
Comunicato del tutto irrituale in cui la controllante di Trenitalia, concorrente di Italo, auspica che si arrivi a quotazione, pur compiacendosi per l’interesse di “potenziali investitori”. Probabilmente non è un diktat, visto che è stato ignorato dagli azionisti di NTV, ma è una sorta di “suggerimento”, che i più maliziosi potrebbero anche considerare come diretto soprattutto alla “banca di sistema”, Intesa Sanpaolo, anche dopo la ricca dotazione che la medesima ha ottenuto per rilevare la polpa delle due banche venete schiantate. A proposito, ma è troppo chiedere che un esecutivo conosca l’esatto nome della maggiore banca italiana e non la definisca “Banca Intesa”?
BORSA O AMERICA?

PIAGNISTEO IN ARRIVO?
Quindi, per chiamare le cose col loro nome, la quotazione, per come ipotizzata, non era strumento per crescere. Ciò detto, e ferma restando l’irritualità del comunicato MEF-MISE, ora dovremo sorbirci i piagnistei dei patrioti, che sono già iniziati. Eppure, NTV resterà in Italia, con personale italiano, e pagherà le tasse in Italia, ed è destinata a crescere.
(estratto di un commento pubblicato su www.phastidio.net)
NTV, IL FONDO USA E IL RUOLO DI CREDIT SUISSE. L”ARTICOLO DI MICHELE ARNESE PER START MAGAZINE






