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Morelli

Mps, ecco come vanno davvero i conti del Monte dei Paschi di Stato

Le parole del ministro Padoan sul Monte dei Paschi di Siena e il vero stato dei conti dell’istituto. L’articolo di Fernando Soto Ma come sta davvero il Monte dei Paschi di Siena? Ovvero: Mps ha davvero superato la crisi dopo l’ingresso del Tesoro nell’azionariato? Per il ministro dell’Economia non ci sono dubbi: il Monte è…

Ma come sta davvero il Monte dei Paschi di Siena? Ovvero: Mps ha davvero superato la crisi dopo l’ingresso del Tesoro nell’azionariato? Per il ministro dell’Economia non ci sono dubbi: il Monte è sulla carreggiata giusta. Ieri Piercarlo Padoan ha twittato: ”Grazie alla ricapitalizzazione Banca Mps ha potuto conseguire gli obiettivi di rafforzamento patrimoniale e cessione dei crediti in sofferenza. Con razionalizzazione dei costi e accelerazione commerciale la banca si rafforza”. Gli analisti guardano i conti del 2017 diramati venerdì scorso e sono realisti: i segnali negativi sono ancora tanti. D’altronde, basta scorrere i numeri della banca capitanata dall’amministratore delegato Marco Morelli (nella foto).

I VERI NUMERI DEL MONTE

Il gruppo Mps ha registrato una perdita pari a 3,502 miliardi di euro nel 2017 e di 502 milioni nel solo quarto trimestre dell’anno. Parola dello stesso istituto di credito che lo ha comunicato in una nota diffusa venerdì scoro sui dati di bilancio relativi al 2017. Al 31 dicembre 2017, inoltre, l’esposizione netta in termini di crediti deteriorati del gruppo si è attestata a 14,8 miliardi di euro registrando una flessione di 5,5 miliardi di euro da inizio anno mentre l’esposizione dei crediti deteriorati lordi a fine anno è risultata pari a 45,1 miliardi di euro, in flessione rispetto a fine dicembre 2016 (-0,7 miliardi di euro) e sostanzialmente stabile rispetto al 30 settembre 2017. Il risultato operativo netto del gruppo nel 2017 è risultato negativo per circa 3.977 milioni di euro a fronte di un valore negativo di 2.840 Mln di euro registrato nell’anno precedente.

COME VANNO I RICAVI

Nel 2017 il gruppo ha realizzato ricavi complessivi pari a 4,026 miliardi di euro, con un calo del 6% rispetto all’anno precedente “per la flessione del margine di interesse e delle commissioni nette” mentre il margine di interesse del 2017 è risultato pari a 1,788 miliardi di euro, in flessione del 11,5% rispetto al 2016, “ascrivibile principalmente alla dinamica negativa degli attivi fruttiferi, in particolare degli impieghi commerciali e del portafoglio titoli”. Nel 2017 il gruppo ha contabilizzato rettifiche nette di valore per deterioramento crediti, attività finanziarie e altre operazioni per 5,460 miliardi di euro.

I DATI SULLA RACCOLTA

Nel 2017, inoltre, i volumi di raccolta complessiva del gruppo sono risultati pari a 193,6 miliardi di euro (-4,5% rispetto al 31 dicembre 2016), con una riduzione delle masse nel quarto trimestre di 7,6 mld di euro, principalmente riconducibile al calo della raccolta diretta con controparti istituzionali e del risparmio amministrato.

COSA SUCCEDE AL PATRIMONI

Per quanto riguarda i coefficienti patrimoniali, al 31 dicembre 2017 il common equity tier 1 ratio della banca si è attestato a 14,8% (rispetto al 8,2% di fine 2016) ed il total capital ratio è risultato pari a 15%, che si confronta con il valore del 10,4% registrato a fine dicembre 2016.

DOSSIER SOFFERENZE
Al 31 dicembre 2017, la percentuale di copertura dei crediti deteriorati si è attestata al 67,2% in aumento rispetto al 31 dicembre 2016 (pari a 55,6%) e rispetto al 30 settembre 2017 (pari a 66,4%). A fine 2017, infine, le attività finanziarie negoziabili del gruppo sono risultate pari a 24,2 miliardi di euro in calo del 6,8% sul fine anno precedente.

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