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Brexit Megalopoli

La Brexit farà un vincitore. E sarà New York

La Brexit potrà fare numerose vittime, ma anche un vincitore: New York, dove si trasferirà il meglio della finanza londinese  Ancora gli effetti della Brexit sono poco chiari, ma una cosa è certa: sarà New York il vincitore dell’uscita della Gran Bretagna dall’Unione Europea. O almeno lo sarà quando le banche decideranno di fuggire da…

La Brexit potrà fare numerose vittime, ma anche un vincitore: New York, dove si trasferirà il meglio della finanza londinese 

Ancora gli effetti della Brexit sono poco chiari, ma una cosa è certa: sarà New York il vincitore dell’uscita della Gran Bretagna dall’Unione Europea. O almeno lo sarà quando le banche decideranno di fuggire da Londra. A dirlo è Bloomberg, secondo cui New York, più di Parigi e Francoforte, si candida ad ospitare il meglio della finanza londinese.

Per molte Banche d’investimento, Londra è la prima più grande sede o, al massimo, la seconda. Ma, con la Brexit, gli istituti potranno vedere diminuire operazioni e benefici ed esser dunque costretti a scappare. A New York.

Perchè proprio la Grande Mela? I motivi sono diversi. New York è la più grande città degli Stati Uniti. Ma non solo: conosce i mercati in profondità ed è l’unica che può rivaleggiare a livello di competenze e norme vantate da Londra. E se è vero che l’Europa continentale affascina alcune Banche e alcuni istituti finanziari resteranno all’interno dei confini del Vecchio Continente pe meglio tessere i rapporti con territorio e aziende, è vero anche che i grandi della finanza si trasferiranno nella Grande Mela, sfidando distanza e fuso orario.

Brexit“Non c’è modo di trattenerli in Europa, non c’è un centro che possa assumere il ruolo che Londra ha oggi”, in particolare nei mercati dei capitali, ha detto John Nelson, presidente del Lloyd’s di Londra, in un’intervista. “C’è un solo città al mondo che può prendere il posto di Londra ed è New York.”

“Il grande vincitore dalla Brexit sta per essere New York, o gli Stati Uniti, più in generale” ha detto il CEO di Morgan Stanley, James Gorman, in una conferenza a Washington questo mese. “Vedrai che molti affaristi si trasferiranno a New York.”

La Brexit e i vinti

Quel che è certo, per ora è che la Brexit ha fatto le sue prime vittime. Si tratta della compagnia aerea low cost EasyJet che, per la prima volta dal 2009, chiuderà l’anno con utili in calo. La società ha annunciato che l’utile pre-tasse per l’anno che si è chiuso il 30 settembre si attesterà tra 490-495 milioni di sterline, circa il 28% in meno rispetto al 2015, un livello inferiore ai 516 milioni attesi agli analisti.

A pesare sui conti di EasyJet, come dicevamo, la Brexit. L’uscita della Gran Bretagna dall’Unione europea, il cui processo inizierà ufficialmente la prossima primavera, ha causato il crollo della sterlina, cosa che ha inciso negativamente sui conti delle aziende inglesi e su quelli di EasyJet, in particolare (ricordiamo che EasyJe dovrà anche affrontare la questione dei iritti delle compagnie britanniche di volare liberamente in Europa). Ad onor del vero, anche il rischio attentati ha fatto la sua parte, insime a scioperi di controllori di volo e piloti.

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