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Corea Del Nord

Guerra Usa-Corea del Nord: tensione alle stelle

Sale alle stelle la tensione tra Usa e Corea del Nord. La prima è pronta ad un attacco, se Pyongyang prosegue la sua corsa ad armarsi col nucleare. Armamento concesso dall’export di carbone   Aria di guerra quella che si respira in questi giorni. Dopo aver bombardato con 59 missili cruise la base aerea siriana…

Sale alle stelle la tensione tra Usa e Corea del Nord. La prima è pronta ad un attacco, se Pyongyang prosegue la sua corsa ad armarsi col nucleare. Armamento concesso dall’export di carbone

 

Aria di guerra quella che si respira in questi giorni. Dopo aver bombardato con 59 missili cruise la base aerea siriana da cui si presume sia partito l’attacco con armi chimiche nella provincia di Idlib, i militari americani hanno lanciato una bomba Moab (una delle più potenti armi non nucleari) nel distretto di Achin, provincia di Nangarhar, per colpire i tunnel dell’Isis.

Una mossa che potrebbe rappresentare un nuovo avvertimento per la Corea del Nord, con leader maximo Kim Jong-un , se Pyongyang prosegue la sua corsa ad armarsi col nucleare. Sì, gli americani, secondo fonti Nbc, si sono detti pronti ad un attacco con armi convenzionali contro la Corea del Nord se e quando i responsabili politici saranno convinti che Pyongyang si stia preparando o abbia effettuato un test nucleare. Proviamo a capire cosa sta accandendo.

Nord Corea pronta al test nucleare

Secondo alcune fonti Governative, La Corea del Nord sarebbe pronta ad un test nucleare, che potrebbe verificarsi anche durante questo fine settimana. Domani 15 aprile, giorno del 105° anniversario della nascita del nonno e fondatore della dinastia Kim al potere in Corea del Nord, Kim Il-sung, è atteso l’arrivo del sesto ordigno atomico nordcoreano.

A far sospettare un possibile test, il fatto che  Pyongyang ha avvertito che un ‘grande evento’ è vicino.

America pronta a rispondere

Non sta a guardare l’America, che sulla scia delle indiscrezioni, infatti è già pronta all’attacco. Trump ha già inviato la squadra navale d’attacco Usa, guidata dalla portaerei a propulsione nucleare Carl Vinson, formata anche da 6 cacciatorpediniere classe Arleigh Burke e un incrociatore classe Ticonderoga. E non solo: pronti all’attacco anche dei sottomarini.

trump silicon valleyIn base a delle indiscrezioni della Nbc, l’America avrebbe già posizionato due cacciatorpediniere Arleigh Burke, pronti a lanciare missili da crociera Tomahawk. L’attacco militare Usa si avvarrebbe anche di bombardieri pesanti Usa B-52 e i B-2 Spirith (stealth, invisibili ai radar), già posizionati nella base aerea di Guam.

L’America potrebbe intervenire anche in caso di un altro lancio di un missile balistico da parte di Pyongyang, in violazione delle sanzioni Onu. Gli Usa potrebbero abbattere il missile nordcoreano per inviare un ulteriore messaggio alla Corea del Nord di non superare i limiti imposti delle sanzioni internazionali, che colpiscono sia il programma nucleare che quello missilistico.

Le sanzioni alla Corea del Nord

La storia dei test nucleari della Corea del Nord è cosa vecchia, è risale al 2006, così come le sanzioni imposte al Paese da parte dell’Onu. Una prima risoluzione si limitava a un embargo di carri armati, navi da guerra, aerei da combattimento e missili. Erano coperti da embargo sono anche i prodotti di lusso. Il documento approvato dal palazzo di vetro, chiedeva inoltre alla comunità internazionale di impedire vendita e trasferimenti di materiali e tecnologie relative ai programmi proibiti di Pyongyang. Vengono infine congelati i fondi all’estero di persone o società coinvolte nel programma nucleare e balistico nordcoreano.

Nel tempo le sanzioni sono aumentate, insieme alle minacce arrivate da Kim Jong-un. Dal momento che “le azioni della Corea del Nord violano più risoluzioni del Consiglio di sicurezza dell’Onu oltre a costituire una grave minaccia per la pace internazionale e la sicurezza della regione”, l’Europa ha deciso di adottare nuove misure restrittive.

In particolare, i rappresentanti degli Stati membri hanno esteso il divieto di investimenti nell’industria delle armi convenzionali, siderurgia e metallurgia, e nel settore aerospaziale e hanno anche decretato il divieto di fornitura di servizi informatici e servizi per l’industria chimica, l’estrazione e la raffinazione.

Cina: minaccia nuove sanzioni

CinaAnche la Cina non vuole più stare a guardare e dopo che nei giorni scorsi ha rispedito indietro delle navi di carbone provenienti dalla Corea del Nord, ora minaccia di intervenire imponendo alla Corea del Nord nuove sanzioni.

Si fa largo tra l’opinione pubblica, infatti, l’idea che il governo cinese debba rafforzare le sanzioni nei confronti delle attività nucleari di Pyongyang. E allora, se la Corea del Nord compisse un’altra provocazione questo mese, la società cinese potrebbe adottare severe misure restrittive. Difficile, invece, dire se sia disposta ad un intervento militare accanto all’America.

Corea del Nord, cresce nonostante sanzioni

Nelle scorse ore, mentre si consumavano le minacce tra Usa e Corea del Nord, si è tenuta nella capitale nordcoreana alla presenza di Kim Jong-un, l’inaugurazione uno dei maggiori progetti abitativi di Pyongyang. L’evento, molto atteso dalla poplazione locale, ha dimostrato come la Corea del Nord stia crecsendo e prosperando nonostante le sanzioni.

Non abbiamo statitische di crescita affidabili sulla Corea del Nord, ma possiamo dire che le cose, in effetti, non sembrano andare così male. Secondo i calcoli di North Korea News, infatti, il Pil nordcoreano si dovrebbe attestare tra il 3 e il 4%, una cifra alta che ad ogni modo fa pensare ad una crescita importante e consistente.

La forza economica del Paese è sicuramente il carbone, che in passato come nel presente spinge il prosperare del Paese. Sì, è vero che la fonte fossile emette il doppio delle emissioni di anidride carbonica rispetto al gas naturale, ma è pur vero che il mondo ancora non ne può fare a meno e che continua a rappresentare il 40% della fonte di energia mondiale. E così l’export di carbone è cresciuto da 1,8 a 2,8 miliardi di dollari, grazie all’import di Russia, India e Cina, che malgrado le sanzioni continua comunque ad intrattiene scambi commerciali con la Corea.

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