La Russia pensa ad una mining-town per Bitcoin. La moneta virtuale spicca il volo
La Russia sembra essere intenzionata a puntare fortemente sui Bitcoin. Mentre Vladimir Putin pensa a tassare il Bitcoin e a regolamentare il suo uso, i ministeri russi dell’Industria e delle Telecomunicazioni pensano alla creazione di una mining-town.

“Una mining-town aiuterà le persone a guadagnare soldi, comprarsi un appartamento e altre cose di cui hanno bisogno”, ha detto Chernyshov. “Se costruissimo una tale realtà, per esempio al confine con la Cina, attirerebbe subito molto interesse e aprirebbero flussi di turisti di questo business”.
La cittadina, che dovrebbe nascere in Siberia, potrebbe diventare “un vero e proprio forum del mining, portare investimenti esteri, essere un driver per la crescita”.
Intanto, come accennavamo, Vladimir Putin ha richiesto al suo governo di elaborare un nuovo regolamento per il traffico e il commercio di criptovalute, tra cui i famosi Bitcoin: secondo quanto anticipato dal Financial Times, Putin avrebbe siglato 5 decreti, comparsi sul sito web del Cremlino, in cui ordina una cornice legale per le criptovalute.
In particolare, i decreti prevedono tassazione per il “mining” – la creazione di bitcoin – e un regolamento per le Ico, le Initial coin offerings, uno dei metodi generalmente più conosciuti e usati dalle startup per il fundraising. La Russia intende, quindi, regolamentare ciò che è per natura imprevedibile, sulle base della legge sulle Ipo, istituita nel luglio scorso e che regola l’offerta azionaria per chi debutta in Borsa.





