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Apple si indebita per remunerare azionisti

Apple ha emesso 12 miliardi di bond per remunerare gli azionisti, pur di sfuggire al fisco americano Apple ha deciso di ricorre al mercato e di emettere 12 miliardi di bond per remunerare gli azionisti. Una scelta strana, direbbero alcuni, dal momento che la società di Cupertino ha in cassa 216 miliardi di dollari e…

Apple ha emesso 12 miliardi di bond per remunerare gli azionisti, pur di sfuggire al fisco americano

Apple ha deciso di ricorre al mercato e di emettere 12 miliardi di bond per remunerare gli azionisti. Una scelta strana, direbbero alcuni, dal momento che la società di Cupertino ha in cassa 216 miliardi di dollari e che continua a macinare utili grazie alle vendite di iPhone e affini, ma dettata (forse) dal fatto che l’intero patrimonio (ben il 93% della cassa di Apple) della melamorsicata si trovi fuori dalgli Usa.

Ci spieghiamo. Se Apple ha deciso di remunerare gli azionisti indebitandosi, attraverso un piano di riacquisto di titoli propri e la distribuzione di dividendi, forse lo ha fatto perchè far rientrare il proprio patrimonio negli Usa sarebbe stato svantaggioso dal punto di vista fiscale, più di quanto lo possano essere i tassi d’interesse da versare alla banca.

La strategia economica di Apple

La scelta di Apple di emettere obbligazioni è quindi giustificata dal punto di vista economico. Secondo le comunicazioni dell’azienda, la casa di Cupertino, a gennaio, è arrivata a distribuire 153 miliardi sui 200 programmati, nell’ambito di un piano di remunerazione avviato dopo la grande pressione degli azionisti-attivisti. Per saldare i debiti, quindi, si è ricorsi al mercato. Inizialmente, le banche collocatrici avevano proposto di estendere l’offerta fino a 15 miliardi di bond, ma poi si è scesi a 12. Apple ha emesso fino ad ora 55 miliardi di debito a lungo termine (l’ultima emissione si è composta di nove tranche, con scadenze comprese tra 2 e 30 anni). Tra i titoli emessi, anche un “green bond” da 1,5 miliardi, dedicato a iniziative ambientali.

C’è da dire che la fortuna di Apple, che nei giorni scorsi ha subito il sorpasso di Google per capitalizzazione di mercato, è stata quella di non dover, all’inizio, distribuire gli utili: la cosa ha permesso di metter da parte una grande liquidità.

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