La Difesa italiana prepara il piano per oscurare i voli di Stato.
L’episodio che ha coinvolto domenica Ursula von der Leyen – c’è il sospetto che un’operazione di disturbo abbia costretto il jet che trasportava la presidente della Commissione europea ad atterrare in Bulgaria utilizzando mappe cartacee– ha riacceso l’attenzione sulla sicurezza dei voli istituzionali. E avrebbe spinto l’esecutivo a preparare un progetto per secretare gli spostamenti della presidente del Consiglio e dei ministri.
Secondo quanto riferito da Repubblica, il ministro della Difesa Guido Crosetto è il primo firmatario di una proposta che mira a blindare i voli di Stato italiani: meno informazioni sul sito della presidenza del Consiglio e rotta oscurata alle piattaforme di tracciamento aereo. Una mossa che il Copasir sta già monitorando, chiedendo chiarimenti sugli episodi simili a quello che ha coinvolto von der Leyen.
La stretta sulla trasparenza non esaurisce la questione sicurezza. Il vero obiettivo è garantire una “bolla tattica”, come ricorda sempre oggi La Stampa, un ambiente schermato che consenta alle forze italiane di muoversi senza lasciare tracce, su cui ha richiamato più volte l’attenzione il capo di Stato Maggiore dell’Esercito Carmine Masiello.
In realtà l’Italia non è rimasta a guardare sul fronte della guerra elettronica: nascerà infatti proprio nel nostro paese un nuovo centro di test multisensoriale frutto della partnership tra l’americana L3Harris e l’italiana Elt Group. Si tratta della prima volta che una struttura di test e calibrazione ISR (Intelligence, Surveillance and Reconnaissance) di questo tipo sarà disponibile al di fuori degli Stati Uniti.
Tutti i dettagli.
COSA È SUCESSO AL VOLO DI URSULA VON DER LEYEN IL 31 AGOSTO
Lo scorso 31 agosto un aereo con a bordo la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen è stato colpito da un’interferenza GPS, con la Russia sospettata di essere dietro l’attacco.
“Possiamo confermare che c’è stata un’interferenza Gps, ma l’aereo è atterrato sano e salvo”, ha dichiarato Arianna Podestà, vice portavoce della Commissione, in una dichiarazione condivisa con Politico. Il jet, noleggiato dalla Commissione Europea per il viaggio, non è riuscito a utilizzare gli ausili elettronici alla navigazione a causa dell’interferenza durante l’avvicinamento all’aeroporto di Plovdiv, in Bulgaria.
“I Servizi del Traffico Aereo hanno immediatamente proposto un approccio di atterraggio alternativo utilizzando ausili alla navigazione a terra (Instrument Landing System). Gli ausili alla navigazione a terra utilizzati in Bulgaria sono indipendenti dai sistemi Gps”, si legge in un comunicato stampa del governo bulgaro.
COS’È IL JAMMING GPS
Il cosiddetto jamming e spoofing Gps, che distorce o impedisce l’accesso al sistema di navigazione satellitare, è tradizionalmente utilizzato dai servizi militari e di intelligence per difendere siti sensibili, ricorda il Financial Times.
Negli ultimi anni, gli incidenti di jamming Gps sono aumentati significativamente nel Mar Baltico e negli stati dell’Europa orientale vicini alla Russia, colpendo aerei, imbarcazioni e civili che utilizzano il servizio per la navigazione quotidiana, aggiunge il quotidiano finanziario britannico.
IL PIANO DEL GOVERNO MELONI PER SECRETARE I VOLI DI STATO
Ed ecco perché, secondo fonti interne alla Difesa, è in preparazione una bozza di provvedimento che aggiorni le regole di sicurezza sui voli istituzionali: non solo quelli della premier e delle più alte cariche, ma anche quelli dei ministri, autorizzabili dal Dl 98/2011 e pubblicabili online, tranne nei casi coperti da segreto di Stato.
COSA PREVEDE LA NORMATIVA
Il piano rischia però di scontrarsi con la normativa vigente: il decreto del 6 luglio 2011 obbliga infatti a pubblicare online gli spostamenti dei membri del governo. Palazzo Chigi intende far leva sulla deroga per «ragioni di Stato», lasciata alla discrezionalità dell’esecutivo. Per i viaggi internazionali resterebbe comunque l’obbligo della diplomatic clearance, l’autorizzazione richiesta agli aeromobili di Stato per transitare nello spazio aereo straniero, rammenta ancora Repubblica.
L’OPINIONE DEL MINISTRO CROSETTO
Intanto, in merito all’interferenza che ha colpito il sistema Gps dell’aereo della presidente della Commissione europea, si è espresso il ministro della Difesa Guido Crosetto, nel corso della trasmissione “Quarta Repubblica” su Rete4: “Non mi vedo la Federazione Russa far cadere l’aereo della von der Leyen”. Secondo il titolare della Difesa italiana l’attacco “sarebbe un innalzamento del livello”, pertanto “io qualche dubbio ce l’ho”, ha precisato il ministro.
Di certo il nostro Paese non intende rimanere passivo sul fronte della guerra elettronica.
IL CENTRO REALIZZATO IN ITALIA
A fine luglio L3Harris ed Elt Group hanno annunciato che lavoreranno insieme per creare in Italia un centro di eccellenza nazionale per le Forze Armate Italiane e delle nazioni alleate.
Nello specifico, la società della difesa statunitense ha stretto una partnership con l’azienda romana attiva nel settore Electronic Warfare (controllata al 35,4% dalla famiglia Benigni e partecipata da Leonardo al 31,3% e dalla francese Thales al 33,3%) per creare un centro di test multisensore per programmi commerciali, militari e governativi. La nuova struttura supporterà le piattaforme G550 Multimissione, Multisensore e Electronic Attack così come altre piattaforme aeree, terrestri e marittime.
Si prevede che il progetto contribuirà a un più ampio sforzo per migliorare le capacità autonome dell’Italia nei settori ISR ed EW, supportando al contempo l’interoperabilità con la Nato e gli alleati, come spiegava The Avionist aggiungendo che altri alleati avranno la possibilità di utilizzare la struttura, che sarà di proprietà del governo italiano.
IL RUOLO DI ELT
Da parte sua “Elt Group è lieta di essere stata selezionata come azienda partner per questo importante programma, mettendo a disposizione oltre 70 anni di esperienza a sostegno degli alleati in materia di ISR, supporto operativo multimissione e attacco elettronico”, aveva commentato Domitilla Benigni, ceo e coo di Elt Group. “Questa collaborazione segna il primo passo nello sviluppo di capacità di nuova generazione nell’ambito dei poligoni di test e di simulazione operative in Italia”.
IL NOSTRO PAESE ACCELERA SULLA GUERRA ELETTRONICA
Non solo, sempre lo scorso luglio la difesa italiana e il produttore statunitense L3Harris hanno firmato un contratto da 300 milioni di dollari per trasformare due Gulfstream G550 in aerei da guerra elettronica EA-37B Compass Call. L’Aeronautica Militare sta inoltre acquisendo da L3Harris due velivoli JAMMS (Joint Airborne Multisensor Multimission System) basati sul G550, destinati a missioni di intelligence elettronica passiva.
Dunque l’Italia sta reagendo alle minacce alla sicurezza dei voli istituzionali: tra il piano per schermare i voli di Stato e il nuovo centro multisensoriale con L3Harris ed Elt Group, il Paese rafforza le proprie capacità nella guerra elettronica, tutelando vertici istituzionali e interoperabilità con Nato e alleati.