Più di 1 miliardo di euro sia per l’Osservazione della Terra sia per le Comunicazioni sicure, 800 milioni destinati all’Esplorazione e oltre 500 milioni ai sistemi di lancio.
È la ripartizione dei 3,5 miliardi di euro investiti dal nostro paese nell’Agenzia spaziale europea (Esa) per i prossimi tre anni, a conclusione della riunione del Consiglio a livello ministeriale dell’Esa a Brema, nella quale i paesi membri hanno definito il percorso di sviluppo dei prossimi programmi spaziali del nostro continente.
Rispetto alla scorsa tornata ministeriale il nostro Paese, rappresentato al tavolo ministeriale dal titolare del Mimit Adolfo Urso e dal presidente dell’Agenzia spaziale italiana (Asi) Teodoro Valente, ha incrementato il proprio impegno di circa 500 milioni di euro, passando dai poco più di 3 miliardi agli attuali 3,5 pari a circa il 13% di incremento. Un contributo che ha rispettato le aspettative per il coinvolgimento dell’Italia in Europa.
Secondo quanto riportato dal Documento 100 dell’Esa e ripreso dal Sole 24 Ore, le quote maggiori riguardano Connettività e comunicazioni sicure e Osservazione della Terra, mentre restano rilevanti gli investimenti in Esplorazione e Trasporto spaziale. Il contributo assesta l’Italia ancora una volta tra i primi tre contributori dell’Esa con la Germania saldamente in prima posizione, con 5,1 miliardi di euro e la Francia con 3,7 miliardi di euro.
Tutti i dettagli.
UNA FETTA CONSISTENTE PER CONNETTIVITÀ E COMUNICAZIONI SICURE
Secondo il Documento 100 dell’Esa, il capitolo dedicato alla Connettività e alle comunicazioni sicure rappresenta una delle voci più rilevanti del contributo italiano. L’Italia ha destinato infatti oltre 1 miliardo di euro a questo insieme di programmi, come sottolinea il quotidiano confindustriale. Tra i progetti principali figurano i 168 milioni per Moonlight, il programma dell’Esa guidato da Telespazio per la prima infrastruttura di comunicazione e posizionamento sulla Luna. Il documento segnala inoltre più di 200 milioni per “Optical & quantum communication” e 57 milioni per “Space 5G e 6G”, che rafforzano l’impegno italiano sulle tecnologie critiche per le infrastrutture di comunicazione spaziale.
OSSERVAZIONE DELLA TERRA: IL SECONDO PILASTRO DI SPESA
Scorrendo il Documento 100 dell’Esa, circa un miliardo di euro, quasi un terzo cioè del contributo italiano, sarà destinato all’Osservazione della Terra. Il progetto maggiore è il Copernicus Space Component Segmento 4 (CSC-4), finanziato con 615 milioni, finalizzato a fornire dati avanzati per la gestione ambientale, la mitigazione degli effetti dei cambiamenti climatici e la sicurezza civile. Un altro capitolo centrale è Future EO, sostenuto da 340 milioni, che prepara le future missioni operative utili a servizi pubblici e scientifici, dal monitoraggio climatico alle previsioni meteo.
ESPLORAZIONE: LE RISORSE DESTINATE ALLE MISSIONI LUNARI E MARZIANE
Il pacchetto dedicato ai programmi di Esplorazione ammonta, secondo il Documento 100, a 834 milioni di euro. Le quote maggiori riguardano le iniziative rivolte alla Luna, finanziate con 274 milioni, e quelle dirette a Marte, che ricevono 257 milioni.
TRASPORTO SPAZIALE: VEGA-C E ARIANE 6
Dopodiché nel capitolo dedicato all’accesso allo spazio, il Documento 100 segnala un impegno italiano superiore al mezzo miliardo di euro. La parte più consistente riguarda i programmi Vega, il lanciatore europeo leggero e ad alte prestazioni realizzato dall’italiana Avio, sostenuti per quasi 400 milioni. All’interno di questa voce sono compresi i 139 milioni per Vega High-Trust Engine, che comprende lo sviluppo del motore MR60. L’Italia contribuisce anche allo sviluppo del lanciatore pesante europeo Ariane 6, con circa 130 milioni. Il documento sottolinea come questa combinazione di investimenti confermi il ruolo industriale italiano nel settore dei lanciatori.
NAVIGAZIONE SATELLITARE, SPACE SAFETY E TECNOLOGIE
Infine, le tabelle pubblicate dall’Esa mostrano che l’Italia ha destinato oltre 200 milioni di euro ai programmi per la Navigazione satellitare (Future Nav e Navisp) e un importo simile per le iniziative legate alla Space safety, collegate alla gestione dei rischi derivanti da detriti orbitanti e minacce naturali. Sono previsti anche 117 milioni per le Tecnologie e 38 milioni per le attività di Commercializzazione.






