Al via il programma Safe (Security Action For Europe), il nuovo fondo Ue per gli armamenti da 150 miliardi per la difesa europea, ma Varsavia apre la partita delle joint venture con Washington.
Il 27 maggio il Consiglio dell’Ue ha approvato il regolamento che istituisce lo strumento Safe, parte del piano di riarmo europeo ReArm Europe/Readiness 2030. Il meccanismo prevede che l’Ue raccolga fondi sui mercati dei capitali e li metta a disposizione degli Stati membri sotto forma di prestiti a lungo termine, basati sui loro piani di investimento per l’industria europea della difesa. L’obiettivo è sostenere investimenti in capacità strategiche a condizione che i sistemi siano prodotti principalmente nell’Ue, in Ucraina o nei Paesi SEE-EFTA.
Secondo quanto comunicato da Bruxelles, la Commissione ha ricevuto programmi completi da 19 paesi: Belgio, Bulgaria, Cipro, Croazia, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Grecia, Ungheria, Italia, Lettonia, Lituania, Polonia, Portogallo, Repubblica Ceca, Romania, Slovacchia e Spagna, ognuno dei quali distribuisce le proprie risorse sulle nove aree di capacità prioritarie della strategia europea. Come sottolineato dalla stessa Commissione, il Safe è disegnato per rafforzare la base industriale della difesa Ue, privilegiando l’approvvigionamento interno tramite il criterio del buy European e limitando al 35% la componentistica extra-Ue, salvo accordi specifici.
Ma la Polonia – prima beneficiaria del programma di prestiti Safe (43 miliardi di euro), – punta a coinvolgere i produttori statunitensi in nuovi acquisti di armamenti e sistemi militari, finanziabili tramite i prestiti del programma Safe.
Tutti i dettagli.
LE PRIORITÀ NEI 19 PIANI NAZIONALI
Il quadro fornito dai documenti trasmessi a Bruxelles evidenzia investimenti in sistemi anti-drone, radar avanzati, artiglieria, capacità cyber e tecnologie spaziali. L’Italia ha presentato un programma da 14,9 miliardi di euro, concentrato su scudi aerei, artiglieria, infrastrutture critiche per la mobilità militare e sicurezza informatica.
“Il programma Safe è essenziale per la preparazione della difesa dell’UE e per la nostra base industriale”, ha ricordato il commissario Andrius Kubilius.
LA POSIZIONE DELLA POLONIA NEL NUOVO QUADRO EUROPEO
Come già detto, la prima beneficiaria del programma Safe è proprio la Polonia, con un programma da 43 miliardi di euro.
“Stiamo modernizzando il nostro esercito. Stiamo costruendo il più grande esercito terrestre dell’UE, concentrandoci sulla protezione delle frontiere esterne e sulla sicurezza della regione del Mar Baltico”, ha dichiarato Konrad Gołota, viceministro polacco per i beni statali. durante un evento del 5 dicembre ospitato dal think tank del Center for Strategic and International Studies a Washington, ripreso da Defense News.
D’altronde, la spesa per la difesa della Polonia “il prossimo anno sarà pari al 4,7% del Pil, ovvero circa 55 miliardi di dollari”, ha sottolineato il viceministro.
FINANZIAMENTI SAFE E ACQUISTI DI SISTEMI STATUNITENSI
Gołota ha spiegato che la Polonia utilizzerà i prestiti Safe per sostenere nuove acquisizioni militari. L’intenzione dichiarata dal viceministro è coinvolgere i produttori statunitensi non solo come fornitori, ma come partner industriali: Varsavia vuole finanziare con fondi europei anche joint venture e trasferimenti di tecnologia dagli Stati Uniti all’industria polacca. “Stiamo utilizzando molte attrezzature americane”, ha ricordato Gołota, citando “60 miliardi di dollari in contratti firmati negli Stati Uniti… solo nel settore della difesa”.
“Stiamo utilizzando molte attrezzature americane”, ha ricordato Gołota. “Abbiamo speso negli anni 60 miliardi di dollari in contratti firmati negli Stati Uniti… solo nel settore della difesa. Quindi si tratta di una spesa sostanziale. Riteniamo che la combinazione perfetta sia… quando le vostre aziende, che già collaborano con le nostre, porteranno la situazione a un livello superiore o due”.
Gli attori dell’industria della difesa statunitense “devono decidere quali tecnologie sono in grado di trasferire e, naturalmente, siamo in dialogo con l’amministrazione [statunitense]”, ha affermato Gołota.
La scelta polacca di destinare prestiti Safe a programmi con forte contenuto statunitense potrebbe collidere con l’obiettivo del fondo, che mira a rafforzare la capacità produttiva europea e l’autonomia industriale. Il limite del 35% di componentistica extra-Ue nei progetti finanziati, previsto dalla Commissione, nasce proprio per mantenere l’impianto del buy European, mentre partnership con attori statunitensi richiederebbero eccezioni simili a quelle previste per il Canada.






