Strumenti finanziari, risorse Ue e nazionali, prestiti: sono gli ingredienti per la ricetta del riarmo targato von der Leyen.
Ieri la presidente della Commissione europea ha presentato il Piano per il riarmo europeo, dotato di uno strumento da 150 miliardi di euro per richiedere prestiti per investimenti nella difesa.
A poche ore dalla sospensione degli aiuti all’Ucraina da parte di Trump, Ursula von der Leyen annuncia che l’Unione europea affronta “un’era di riarmo”, in cui le minacce alla sicurezza del continente e in generale a livello globale “impongono un rafforzamento dello strumento militare” dei Paesi membri. Secondo la presidente gli strumenti europei costituiscono la leva per mobilitare circa 800 miliardi di investimento attraendo capitale privato.
La necessità dell’Europa di aumentare massicciamente la spesa per la difesa è diventata in realtà sempre più evidente da quando il presidente degli Stati Uniti Donald Trump minaccia di ridurre il supporto militare al Vecchio continente.
I leader dell’Ue discuteranno il piano giovedì nel corso del Consiglio europeo straordinario dei capi di stato e di governo dei ventisette. Alcuni elementi del pacchetto richiederanno l’approvazione dei governi dell’Ue, ricorda Reuters.
Tutti i dettagli.
IL PIANO PER IL RIARMO EUROPEO
“L’Europa è pronta ad aumentare massicciamente” la spesa militare, “sia per rispondere all’urgenza a breve termine di agire e sostenere l’Ucraina, ma anche per affrontare la necessità a lungo termine e assumerci maggiori responsabilità per la nostra sicurezza europea”, ha spiegato von der Leyen. “La vera domanda che ci poniamo è se l’Europa sia pronta ad agire con la stessa determinazione che la situazione impone, e se sia pronta e capace di agire con la rapidità e l’ambizione necessarie”, ha precisato. “Nelle varie riunioni delle ultime settimane, ultima delle quali due giorni fa a Londra, la risposta delle capitali europee è stata tanto clamorosa quanto chiara”, ha osservato la presidente della Commissione Ue, secondo cui le fondamenta “su cui è stato costruito l’intero ordine politico ed economico europeo del dopoguerra sono state scosse nel profondo”.
NON SOLO SCORPORO DELLE SPESE MILITARI DAL PATTO DI STABILITÀ, MA ANCHE PRESTITI
Oltre allo scorporo della spesa per la difesa dai vincoli del patto di stabilità e alla libertà di utilizzo dei fondi di coesione, si prevede un nuovo strumento finanziario europeo per 150 miliardi di prestiti agli Stati nei prossimi cinque per “spendere meglio insieme in capacità” militare paneuropea, cioè missili, difesa aerea, artiglieria, droni e sistemi antidroni, cybersicurezza e mobilità militari”.
Non si tratta di denaro già presente in nessun bilancio, ma comporterebbe che la Commissione utilizzi il suo peso finanziario per prendere in prestito denaro che poi presterebbe ai singoli governi, che alla fine dovranno restituire, spiega Politico.
La flessibilità sulle regole di bilancio, secondo i calcoli comunitari, implicherebbe che se la spesa per la difesa aumenterà in media dell’1,5% del Pil ciò “potrà generare uno spazio di bilancio di 650 miliardi in quattro anni”, ha detto von der Leyen.
La Commissione ha quindi proposto che i soldi che i paesi ricevono dai cosiddetti fondi di coesione dell’Ue, progettati per uniformare gli standard di vita in tutta Europa, possano essere utilizzati anche per scopi di difesa.
800 MILIARDI DI EURO PER LA DIFESA EUROPEA
Il fondo da 150 miliardi di euro per le priorità di difesa paneuropee fa parte di un pacchetto più ampio di proposte che, secondo von der Leyen, potrebbe mobilitare fino a 800 miliardi di euro per la difesa europea.
A titolo di confronto, gli Stati Uniti, che sono il più grande spenditore militare al mondo, hanno stanziato 883 miliardi di dollari per la difesa, solo quest’anno.
IL RUOLO DELLA BEI
Come parte del piano, la Banca europea per gli investimenti (Bei) ha affermato che avrebbe rimosso i limiti al finanziamento dei progetti di difesa e ampliato la portata di ciò che è ammissibile, sebbene il divieto di finanziamento di armi e munizioni sarebbe rimasto.
Con un totale di bilancio di 544,6 miliardi di euro, la Bei di proprietà comune dei paesi dell’Ue, è la più grande istituzione finanziaria multilaterale del mondo per asset e il più grande prestatore multilaterale. I progetti militari e di difesa sono esplicitamente esclusi dall’elenco delle attività che possono essere finanziate dalla Bei e i 27 governi dell’Ue dovrebbero accettare di cambiare la situazione. La banca può già concedere prestiti per progetti a duplice uso civile-militare, come infrastrutture di trasporto o droni. Da tempo alcuni stati membri Ue (tra cui l’Italia) avevano indirizzato una lettera ai funzionari della Bei chiedendo di rafforzare gli investimenti per la sicurezza e la difesa.
IN VISTA DEL VERTICE DI GIOVEDÌ
L’annuncio della presidente von der Leyen anticipa di 48 ore il vertice speciale dedicato alla difesa e all’Ucraina che i 27 leader nazionali dell’Ue terranno giovedì.