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Indagine Thales

La francese Thales finisce sotto inchiesta in Francia e Regno Unito, tutti i dettagli

Le autorità del Regno Unito e della Francia hanno dichiarato di aver avviato un'indagine congiunta sulla società, che è uno dei principali appaltatori della difesa del governo, per sospetta corruzione e tangenti. Tutti i dettagli

La società della difesa francese Thales finisce al centro di un’indagine in Francia e nel Regno Unito.

Il Serious Fraud Office (Sfo) britannico ha avviato un’indagine su presunti casi di corruzione e tangenti presso Thales insieme all’autorità francese Parquet National Financier (Pnf). Alcuni degli uffici di Thales sono stati perquisiti a giugno come parte di un’indagine delle forze dell’ordine. 

Il Sfo e il Pnf stanno conducendo un’indagine congiunta nelle rispettive giurisdizioni, si legge in una nota.

Da parte sua Thales sostiene di collaborare e di rispettare tutte le normative.

Le azioni della società guidata da Patrice Caine sono crollate in seguito alla notizia che il fornitore aerospaziale e della difesa è sotto inchiesta da parte dei procuratori britannici e francesi per sospetta corruzione e tangenti. Thales è quotata a Parigi, con oltre un quarto delle sue azioni detenute direttamente dal governo francese.

Tutti i dettagli.

L’INDAGINE CHE COINVOLGE LA FRANCESE THALES

L’annuncio dell’indagine Thales segue una perquisizione degli uffici dell’azienda in Francia, Spagna e Paesi Bassi in estate da parte delle forze dell’ordine. Reuters ha riferito che le tre perquisizioni erano collegate a due distinte indagini per corruzione. All’epoca, Thales ha affermato di “rispettare rigorosamente le normative nazionali e internazionali”.

Insieme all’omologo francese, “perseguiremo rigorosamente ogni strada nella nostra indagine su queste gravi accuse”, ha affermato il direttore del Serious Fraud Office, Nick Ephgrave QPM.

Come ricorda il Guardian, le agenzie per la criminalità economica hanno già collaborato a un’indagine su un’altra società aerospaziale europea, il colosso Airbus, costretto a pagare una cifra record di 3,6 miliardi di euro di sanzioni nel 2020, dopo aver ammesso di aver pagato enormi tangenti su base “endemica” per ottenere contratti in 20 paesi.

LE RIPERCUSSIONI SUL TITOLO

Venerdì il titolo di Thales è sceso fino al 4,9%, con volumi più di cinque volte superiori alla media per le contrattazioni mattutine. Quest’anno le azioni della società hanno superato il più ampio mercato francese, sostenuto dall’aumento della spesa per la difesa in seguito alla guerra in Ucraina, segnala Bloomberg.

LA PRESENZA NEL REGNO UNITO

Il gruppo francese specializzato nell’aerospaziale, nella difesa e nella sicurezza ha sede a Parigi e la sua controllata Thales UK che ha sede a Reading, nel Berkshire, impiega oltre 7.000 dipendenti in tutto il paese dislocati in 16 sedi.

Thales ha quindi una grande presenza nel Regno Unito, in parte a causa dell’acquisizione di Racal Electronics Plc nel 2000, ricorda ancora Bloomberg. Lo scorso febbraio l’azienda si è anche aggiudicata un contratto da 1,8 miliardi di sterline con il Ministero della Difesa del Regno Unito per garantire la disponibilità e la resilienza a lungo termine delle apparecchiature Thales sulla flotta inglese.

LA POSIZIONE DELLA SOCIETÀ DI DIFESA

Tornando all’indagine, “Thales sta collaborando con il Pnf in Francia e con l’Sfo nel Regno Unito”, ha affermato un portavoce della società. “Il gruppo rispetta tutte le normative nazionali e internazionali” ha aggiunto precisando che “Poiché l’indagine è in corso, Thales non rilascerà ulteriori commenti.”

GLI ULTIMI NUMERI

Giusto la scorsa settimana, la più grande società di tecnologia di difesa europea, che ha quadruplicato i ricavi della sicurezza informatica tramite acquisizioni negli ultimi anni, ha affermato di puntare a una crescita media annua del 5-7% per raggiungere oltre 25 miliardi di euro di fatturato entro il 2028. In particolare, Thales punta a un margine operativo del 13%-14% nel 2028, in aumento rispetto all’11,6% nel 2023 e all’11,7%-11,8% previsto per quest’anno.

Le vendite nei primi nove mesi hanno raggiunto i 14,07 miliardi di euro e i nuovi ordini sono saliti a 15,55 miliardi, meglio del previsto, secondo i risultati comunicati da Thales a ottobre. Nello specifico, i nuovi ordini includevano un aumento del 40% negli ordini per la divisione Difesa e sicurezza, inclusi i sistemi per il programma di veicoli corazzati Scorpion dell’esercito francese e i missili di precisione leggeri Lmm ordinati dalla Gran Bretagna per conto sia dell’Ucraina che del rifornimento delle proprie scorte.

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