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Perché gli Usa attaccano la legge spaziale dell’Ue

In risposta alla consultazione pubblica, Washington si scaglia contro Bruxelles sullo Space Act europeo. “Norme inaccettabili contro le aziende americane”, sostiene il Dipartimento di Stato americano. Una difesa indiretta di SpaceX?

Gli Stati Uniti si schierano contro la nuova legge spaziale europea.

In risposta a una consultazione pubblicata, il Dipartimento di Stato americano ha espresso “profonda preoccupazione” per la proposta di Eu Space Law, sostenendo che il testo introdurrebbe “oneri normativi inaccettabili” per le imprese spaziali statunitensi, riporta Politico. Non solo, la legge creerebbe barriere restrittive al mercato, minando così la cooperazione bilaterale e quella a livello Nato, aggiunge Breaking Defense.

Lo scorso 25 giugno l’esecutivo di Bruxelles ha presentato la sua proposta legislativa per l’Eu Space Act. Il testo stabilisce norme sulle operazioni satellitari e di lancio per i suoi 27 Stati membri. Il fine è di ridurre la burocrazia, proteggere gli asset spaziali e creare condizioni di concorrenza eque e prevedibili per le società.

Le nuove norme si applicheranno alle risorse spaziali Ue e a quelle nazionali, nonché agli operatori extra-Ue, come Starlink di Elon Musk o Amazon Kuiper di Jeff Bezos, che offrono servizi in Europa.

Tutti i dettagli.

LE ACCUSE A STELLE E STRISCE

Secondo Washington, le nuove norme sembrano “mirate specificamente contro le aziende americane di maggior successo per dimensioni, importanza e capacità d’innovazione”, rileva ancora Politico.
“Queste regolamentazioni ingiuste e ingiustificate sono inaccettabili per gli Stati Uniti”, si legge nella risposta ufficiale alla consultazione pubblica. Pertanto, “sono da rimuovere” insiste il Dipartimento di Stato.

L’OBIETTIVO DELL’UNIONE EUROPEA

Con questa proposta di legge, Bruxelles propone un quadro normativo armonizzato che favorisca la crescita del mercato interno, garantisca la sicurezza e promuova la responsabilità ambientale.

Inoltre, l’obiettivo della Commissione europea è rafforzare la supervisione sugli operatori satellitari in un settore sempre più affollato, dove orbitano ormai oltre 10.000 satelliti. Tra questi, la maggior parte appartiene a costellazioni private come Starlink di Elon Musk, che opera in orbita terrestre bassa per offrire servizi di connettività satellitare globale.

La proposta dell’Ue punta a introdurre standard comuni in tutta l’Unione, con obblighi per le società di mitigare l’impatto ambientale e ridurre i detriti spaziali. Chi non si adeguerà rischia sanzioni significative, in linea con la crescente attenzione di Bruxelles alla sostenibilità orbitale.

A RISCHIO LA COLLOBORAZIONE TRANSATLANTICA

Allo stesso tempo, l’analisi del Dipartimento di Stato sostiene che le disposizioni della legge in generale equivalgono a “barriere non tariffarie”. Se approvata, la legge “introdurrebbe sfide” alla cooperazione tra i governi degli Stati Uniti con i 27 membri dell’Ue, i singoli paesi dell’Ue e l’Agenzia spaziale europea (Esa), afferma il Dipartimento di Stato. Ciò includerebbe la cooperazione nei settori della “meteorologia spaziale, del telerilevamento, dell’esplorazione spaziale, della sicurezza dei voli spaziali, della mitigazione e della bonifica dei detriti spaziali e delle comunicazioni”.

Secondo gli Usa, l’impianto normativo europeo contraddice persino lo spirito del recente accordo commerciale Ue-Usa siglato ad agosto. Quest’ultimo prevede di evitare barriere regolamentari per i settori ad alta tecnologia, tra cui lo spazio.

UN ATTACCO CELATO A SPACEX?

In particolare, il Dipartimento di Stato sostiene che diverse disposizioni sembrano rivolte alle aziende statunitensi esclusivamente a causa delle loro dimensioni e del loro predominio sul mercato globale, soprattutto nel settore delle “grandi costellazioni di telecomunicazioni”. Un riferimento – anche se non menzionato – a SpaceX di Elon Musk e alla sua costellazione Starlink.

LA REPLICA DI BRUXELLES

Da parte sua, la Commissione europea difende la proposta.

Il portavoce Thomas Regnier ha spiegato che la legge mira a creare “un vero mercato unico per lo spazio”, riducendo la frammentazione normativa e la burocrazia tra i diversi Stati membri. L’Eu Space Act renderà le imprese spaziali più affidabili e competitive secondo Regnier. Inoltre, la normativa coordinerebbe i requisiti a livello europeo, riducendo gli oneri amministrativi complessivi.

LE RELAZIONI TRANSATLANTICHE

La disputa si inserisce in un momento di forte competizione geopolitica nello spazio. Stati Uniti, Europa e Cina stanno definendo le regole del gioco per la nuova economia orbitale.

Con questa legge, Bruxelles intende affermare la propria sovranità normativa anche nello spazio, al pari di quanto già avvenuto nei settori digitale e tecnologico con il Digital Markets Act e l’Ai Act.

Secondo Breaking Defense, rappresenta anche un ulteriore tassello di uno sforzo regionale interistituzionale per rafforzare “l’autonomia strategica” di fronte alle diffuse preoccupazioni dei governi europei sulla direzione della politica statunitense: dal voltafaccia dell’amministrazione Trump sul sostegno all’Ucraina nella guerra con la Russia ai dazi punitivi del presidente sulle importazioni europee

Pertanto, la stoccata di Washington all’Eu Space Act rivela una tensione di fondo: come conciliare la cooperazione transatlantica con l’ambizione europea di costruire un ecosistema spaziale autonomo.

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