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La Germania in testa per la creazione di uno scudo antimissile europeo

Il governo tedesco e le principali aziende del settore difesa stanno accelerando la costruzione di uno scudo antimissile europeo. La Germania punta a rafforzare la produzione nazionale di sistemi come Iris-T, Patriot e Skyranger, con l’ambizione di assumere un ruolo guida nella protezione europea.

In caso di attacco aereo da parte della Russia, l’Europa oggi sarebbe pressoché indifesa. A tre anni dall’inizio della guerra in Ucraina, i sistemi di difesa aerea nei paesi europei membri della Nato risultano largamente insufficienti a proteggere città, infrastrutture e installazioni militari. Per far fronte a questa vulnerabilità, la Germania intende assumere un ruolo guida nella creazione di uno scudo antimissile europeo, coinvolgendo attivamente l’industria nazionale degli armamenti.

Le principali aziende tedesche del settore – Rheinmetall, Hensoldt, Mbda Deutschland e Diehl – stanno già lavorando a un ambizioso potenziamento delle capacità produttive, in vista di ingenti commesse già in fase di assegnazione. A conferma della tendenza, in borsa le azioni di Hensoldt, specializzata in radar, hanno registrato un incremento del 20% nelle ultime settimane.

DIFESA AEREA, CORSA CONTRO IL TEMPO

I governi europei, sollecitati dalla Nato, sono chiamati ad aumentare di cinque volte le capacità di difesa aerea terrestre. Il ministro tedesco della difesa, Boris Pistorius, ha dichiarato che Berlino intende assumersi una “parte considerevole degli oneri”, in qualità di principale potenza economica del continente. L’obiettivo è rafforzare la capacità di intercettazione contro missili da crociera, droni e minacce ipersoniche. Alcuni dei sistemi più moderni, come l’Iris-T sviluppato da Diehl e i missili Patriot, sono attualmente destinati in via prioritaria all’Ucraina. Anche gli ultimi carri antiaerei Gepard, già ritirati dal servizio attivo, sono stati ceduti a Kiev nelle prime fasi del conflitto.

Intanto la Bundeswehr ha commissionato a Rheinmetall 18 unità del nuovo carro antiaereo Skyranger, dotato di cannone, con altri 30 mezzi in programma. Per la difesa a medio raggio dai missili da crociera, sono stati ordinati sei sistemi Iris-T-SLM, mentre il sistema israeliano Arrow-3 sarà utilizzato contro i missili balistici intercontinentali.

Dal 2026, Mbda Deutschland avvierà la produzione di mille missili intercettori Patriot l’anno, raddoppiando la capacità mondiale grazie al primo stabilimento fuori dagli Stati Uniti. Inoltre, Rheinmetall è in trattativa con Lockheed Martin per produrre anche i missili PAC-3 in Europa, parte integrante del sistema Patriot.

URGENZA DELLA DIFESA MULTILIVELLO

La guerra in Ucraina ha evidenziato la necessità di sistemi di difesa aerea multilivello. I droni hanno sostituito in gran parte gli aerei con pilota umano e rappresentano oggi una delle principali minacce sui campi di battaglia. Solo nel mese di maggio, secondo fonti ucraine, sono stati compiuti 89.000 attacchi con droni contro obiettivi russi, a cui si aggiungono i raid con missili da crociera. A giugno l’impiego di droni da una e dall’altra parte è ulteriormente aumentato. L’“Operazione Ragnatela” dei servizi segreti ucraini ha dimostrato la vulnerabilità delle basi aeree russe, colpite in profondità con piccoli droni kamikaze.

Contro simili minacce, non basta un solo tipo di arma. I moderni sistemi di difesa richiedono una rete integrata di sensori radar, ottiche, microfoni, sistemi di disturbo, reti di contenimento, missili a corto, medio e lungo raggio, e persino laser e impulsi elettromagnetici. Israele, con il suo “Iron Dome”, rappresenta il modello più avanzato di difesa integrata, capace di rispondere a minacce multiple su più livelli. La Germania si ispira proprio a questa esperienza per la costruzione dello scudo protettivo europeo, avviata con l’“European Sky Shield Initiative”, che oggi coinvolge 24 Stati.

PRODUZIONE SOTTO PRESSIONE, UNA SFIDA PER L’INDUSTRIA TEDESCA

Il rafforzamento della difesa aerea implica una crescita industriale significativa. Tuttavia, le attuali capacità produttive non sono sufficienti a soddisfare la domanda. L’Handelsblatt riporta che l’azienda Diehl, che oggi produce quattro unità di fuoco Iris-T all’anno, intende salire a dieci nel breve termine. Ma tutta la produzione annuale è già stata destinata all’Ucraina. Per difendere in modo efficace le città tedesche, sarebbero necessari tra 50 e 100 sistemi, secondo esperti del settore.

Diehl sta lavorando allo sviluppo dell’Iris-T-SLX, una versione a lungo raggio in grado di sostituire parzialmente il sistema Patriot. Con una gittata di 85 chilometri, sarebbe una sorta di “Patriot-Light”. Tuttavia, servirà tempo: il nuovo missile sarà pronto, nella migliore delle ipotesi, nel 2028. Hensoldt, da parte sua, produce i radar TRML-4D utilizzati dai sistemi Iris-T. Nel 2025 prevede di produrne solo 15, ma punta a raddoppiare la capacità entro un anno aprendo un nuovo stabilimento.

Il potenziamento – prosegue il quotidiano economico tedesco – riguarda anche lo Skyranger. Rheinmetall, in collaborazione con Mbda, vuole arricchire il veicolo con missili a lunga gittata oltre al cannone attuale. L’azienda prevede una domanda complessiva fino a 1.000 unità nei prossimi dieci anni, di cui 200-300 solo per la Germania. La produzione sarà accelerata nei siti di Roma e Zurigo, con l’obiettivo di raggiungere 200 torrette l’anno entro il 2027.

La Germania, con il suo settore industriale e una rete di aziende strategiche, si candida a svolgere un ruolo centrale.

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