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Joint Sword 2024B, cosa cambia dopo l’esercitazione militare cinese intorno a Taiwan?

La Cina ha dato il via alla Joint Sword 2024B, un'esercitazione militare a larga scala a nord, sud, est e ovest di Taiwan, in un’escalation di presenza che supera quanto avvenuto nella Joint Sword 2024A di maggio

Dal 2022, l’evoluzione delle esercitazioni dell’Esercito Popolare di Liberazione (People’s Liberation Army-Pla) ha seguito una traiettoria sempre più mirata a enfatizzare la prontezza operativa e la capacità di eseguire operazioni interforze complesse su breve preavviso.

La Joint Sword 2024B, con una durata di sole 13 ore, ha ridotto al minimo la finestra temporale rispetto alle esercitazioni precedenti, segnando un significativo progresso nella rapidità di mobilitazione delle forze.
La riduzione del tempo di esercitazione risponde a un doppio obiettivo: da un lato, inviare un segnale politico di forza senza creare un’escalation prolungata che possa preoccupare eccessivamente le potenze occidentali; dall’altro, testare la capacità del PLA di coordinare un dispiegamento complesso in condizioni realistiche, aumentando l’efficacia operativa e la flessibilità nel modificare l’assetto delle forze in base agli sviluppi tattici sul campo.

Nella Joint Sword 2024B, la Cina ha focalizzato le operazioni su sei aree rivendicate attorno all’isola, con una copertura che si estende alla zona contigua della ROC (tra le 12 e le 24 miglia nautiche), in un’escalation di presenza che supera quanto avvenuto nella Joint Sword 2024A di maggio, dove i settori si trovavano a ridosso di tale zona ma senza penetrarla. Questo cambiamento evidenzia una crescente assertività cinese nel contestare il controllo taiwanese delle acque circostanti. In particolare, il coinvolgimento della CNS Liaoning, che ha operato nel Canale di Bashi, assume una rilevanza strategica centrale. Posizionata in un chokepoint chiave, la Liaoning consente alla Cina di interdire potenziali rinforzi stranieri, creando un blocco esterno che potrebbe diventare decisivo in uno scenario di conflitto. L’utilizzo della Liaoning non è stato limitato a un ruolo passivo di deterrenza; l’unità ha infatti condotto operazioni di decollo e appontaggio di assetti ad ala fissa e rotante con un’intensità che ha superato quella della CNS Shandong durante l’esercitazione United Sword Sharp dell’aprile 2023, segnalando un aumento della capacità aerea imbarcata e una migliore organizzazione logistica.

Parallelamente, il Pla ha condotto un imponente numero di sortite aeree, con 125 velivoli impiegati, di cui 111 hanno attraversato la linea mediana dello stretto e sono penetrati nella ADIZ taiwanese, creando un’intensa pressione psicologica e logistica su Taiwan. L’uso massiccio dei caccia multiruolo Shenyang J-16, J-15 e Sukhoi Su-30 evidenzia l’intenzione cinese di simulare scenari realistici di interdizione aerea, mirati a saturare le capacità difensive della ROC e a provocare una rapida usura delle risorse di difesa taiwanesi. L’impiego di velivoli avanzati come i J-20 in esercitazioni precedenti, sebbene meno evidente in quest’ultima operazione, indica una crescente attenzione della Cina verso l’integrazione di sistemi d’arma moderni, capaci di garantire superiorità aerea in un contesto di elevata densità di minacce.

La partecipazione significativa della Chinese Coast Guard (CCG) rappresenta un altro elemento di svolta nelle esercitazioni cinesi. Le unità della CCG hanno operato vicino alle isole esterne di Matsu e Dongyin, schierando pattugliatori di alto tonnellaggio come la Haijing 2901, dotata di un cannone a tiro rapido da 76 mm, in grado di operare come deterrente e come supporto offensivo in uno scenario di conflitto limitato. Questo nuovo ruolo della CCG amplia il ventaglio delle opzioni tattiche di Pechino, consentendo di effettuare operazioni di pattugliamento e sorveglianza senza il diretto coinvolgimento del PLAN, riducendo così il rischio di escalation e fornendo al contempo un controllo effettivo del traffico navale attorno a Taiwan. Tale configurazione operativa suggerisce che la CCG sia stata integrata nelle strutture di comando e controllo del Pla per eseguire operazioni di pattugliamento congiunte e azioni di contenimento che in precedenza sarebbero state riservate esclusivamente alla marina militare.

L’evoluzione tattica delle esercitazioni del Pla attorno a Taiwan include anche l’integrazione di strumenti avanzati di guerra elettronica e cyber-operazioni, che sono stati particolarmente evidenti nella Joint Sword 2024A e nella United Sword Sharp del 2023. La combinazione di attacchi elettronici con droni ISR e l’uso di piattaforme di sorveglianza come gli Y-8 e Y-9 permette alla Cina di testare scenari di negazione e interdizione su larga scala, creando un ambiente di guerra multi-dominio che limita l’accesso e la manovrabilità delle forze taiwanesi. L’introduzione di droni BZK-005 e TB-001 nelle operazioni di sorveglianza e attacco dimostra la capacità cinese di operare in un ambiente saturato, raccogliendo informazioni in tempo reale e supportando azioni offensive con precisione.

Dal punto di vista strategico, la Cina sta raffinando le proprie capacità di blocco aeronavale e isolamento strategico di Taiwan, perfezionando l’organizzazione logistica e la coordinazione delle forze interforze. La partecipazione crescente di navi di superficie e sottomarini a propulsione nucleare, come dimostrato dalle esercitazioni precedenti, mostra che il Pla è in grado di stabilire una superiorità marittima localizzata, bloccando le Sea Lines of Communication (SLOC) e rendendo più difficile un intervento esterno da parte degli alleati di Taiwan. Il progressivo avvicinamento delle manovre alle acque territoriali taiwanesi rappresenta un chiaro segnale della volontà di Pechino di intensificare la pressione a livelli senza precedenti.

In sintesi, le esercitazioni militari cinesi non sono solo un test delle capacità tattiche, ma una dimostrazione di una strategia volta a ridurre progressivamente la capacità difensiva taiwanese, affinare l’interoperabilità delle forze cinesi e dissuadere eventuali interventi esterni. La crescente sofisticazione di queste manovre rivela una Cina decisa a sviluppare strumenti di pressione complessi e a operare in un contesto multi-dominio, capace di garantire un blocco aeronavale efficace su Taiwan e di migliorare la rapidità e la resilienza delle sue forze in uno scenario di alta intensità.

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