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Eurofighter Typhoon, ecco come la Germania fa felice Leonardo

Il consorzio Eurofighter ha annunciato l’accordo di fornitura per ulteriori 20 velivoli jet Typhoon destinati alla Germania. Non solo, Berlino terrà colloqui con Ankara per potenziali consegne jet Eurofighter. Tutti i dettagli

La Germania ufficializza l’ordine per 20 nuovi caccia Eurofighter da 3,75 miliardi di euro.

L’annuncio del 15 ottobre, con la firma del contratto tra i vertici del consorzio Eurofighter GmbH e Netma (Nato Eurofighter and Tornado Management Agency) presso lo stabilimento Airbus di Manching, in Baviera, arriva dopo il via libera da parte del parlamento tedesco la scorsa settimana a una serie di acquisti per la difesa per un valore complessivo di oltre 7 miliardi di euro.

Al programma Eurofighter partecipano quattro Paesi: Italia, Germania, Spagna e Regno Unito. A gestirlo sul piano industriale è il Consorzio Eurofighter a cui partecipano Leonardo (con il 21%), Airbus Group e Bae Systems.

Notizia positiva quindi per l’italiana Leonardo: alle 10.40 il titolo segna un rialzo dello 0,8% a 50,58 euro a Piazza Affari. Dall’inizio dell’anno il titolo di Leonardo ha più che raddoppiato il suo valore, con un rialzo del 118%.

Oltre a essere partner italiano del consorzio, Leonardo è ampiamente coinvolta anche nella produzione dei velivoli oggetto di questo accordo. Lo sviluppo dell’elettronica del velivolo è poi trasversale a numerosi siti del gruppo guidato da Roberto Cingolani in tutto il Paese.

Tutti i dettagli.

NUOVI EUROFIGHTER TYPHOON PER LA GERMANIA

Gli ulteriori jet Eurofighter ordinati dalla Germania, la cui consegna è prevista tra il 2031 e il 2034, andranno a sostituire parte della flotta dei Panavia Tornado della Luftwaffe, prossima al ritiro. Si tratta del primo ordine relativo alla “Tranche 5”, l’ultima versione del caccia europeo, che sarà prodotta per la Germania da Airbus Defence and Space e che segue quello dei 38 Eurofighter già acquistati da Berlino nell’ambito del programma “Quadriga”.

“Questo ordine rappresenta un’ottima notizia per il programma Eurofighter e per tutti i nostri partner industriali, mentre il programma si avvicina all’importante traguardo di un milione di ore di volo. La vera notizia di oggi, tuttavia, è la conferma dell’impegno di lungo periodo della Germania per un’autonomia europea nel dominio aereo”, ha commentato Jorge Tamarit-Degenhardt, Chief Executive di Eurofighter.

L’EQUIPAGGIAMENTO

Inoltre, i nuovi velivoli saranno equipaggiati con sensori di ultima generazione, tra cui i nuovi radar elettronici E-scan. Airbus inoltre doterà gli Eurofighter tedeschi – sia di nuova produzione sia già in servizio – di capacità di guerra elettronica, grazie all’integrazione del sistema Saab Arexis. Questi importanti aggiornamenti tecnologici potenzieranno ulteriormente le già ampie capacità operative degli Eurofighter dell’aeronautica militare tedesca.

SPRINTA L’EXPORT PER L’EUROFIGHTER

L’ordine tedesco arriva dopo le recenti commesse firmate a fine 2024 da Spagna (25 velivoli) e Italia (24 velivoli), “a conferma della crescente fiducia in Europa nelle capacità operative del velivolo Typhoon e nel futuro del programma Eurofighter, ad oggi la più grande collaborazione in ambito difesa del continente, pilastro strategico per il consolidamento e lo sviluppo della base industriale e tecnologica europea” indica una nota.

In occasione del Salone aeronautico di Parigi dello scorso giugno, il ceo del consorzio Eurofighter Jorge Tamarit Degenhardt aveva dichiarato: “Stiamo già puntando a un ritmo di produzione di 30 velivoli, una volta che i nuovi ordini dall’estero inizieranno ad arrivare”, ripreso da Breaking Defense. Degenhardt ha affermato che attualmente si producono 14 jet da combattimento all’anno, con l’intenzione di raggiungere le 20 unità all’anno nei prossimi tre anni.

Dunque il consorzio prevede di portare la produzione del caccia Eurofighter a 30 esemplari l’anno a partire dal 2028, più che raddoppiando il ritmo attuale. L’aumento sarebbe quindi trainato dai nuovi ordinativi provenienti da clienti internazionali, dall’Europa fino al Medio Oriente. Questo si aggiunge alle richieste di aerei e aggiornamenti da parte dei principali utenti, Germania, Spagna, Italia e Regno Unito.

AIRBUS DEFENCE RADDOPPIA PRODUZIONE DI EUROFIGHTER

Airbus Defence and Space è quindi pronta a raddoppiare la produzione.
“In passato, abbiamo lottato per mantenere il necessario ritmo di produzione di dieci velivoli all’anno. Ora raddoppieremo questo ritmo in previsione di ulteriori ordini”, ha dichiarato il responsabile della divisione Michael Schoellhorn al quotidiano tedesco Handelsblatt sulla scia della notizia dell’ordine per venti nuovi Eurofighter per le Forze armate tedesche (Bundeswehr).

 IL RUOLO DI LEONARDO

Nel nostro paese, il progetto ha il proprio baricentro strategico, produttivo e tecnologico nei siti Leonardo a Torino.

Con una quota del 21%, che raggiunge il 36% considerando anche le responsabilità sulla costruzione della cellula dell’aereo, sull’avionica e l’elettronica di bordo, Leonardo partecipa al programma Eurofighter nella definizione, sviluppo e produzione del velivolo. Il gruppo della difesa italiano fornisce oltre il 60% dei sistemi elettronici a bordo del velivolo. Inoltre, Leonardo svolge un ruolo particolarmente rilevante nell’evoluzione dell’Eurofighter grazie anche al nuovo radar AESA (Active Electronically Scanned Array).

In termini occupazionali, il programma impegna circa 100mila persone nelle quattro nazioni partner, di cui 20mila in Italia (tra occupazione diretta, indiretta e indotta). Per il Typhoon lavorano oltre 400 fornitori, 200 dei quali italiani.

I COLLOQUI CON ANKARA

Infine, le buone notizie per il consorzio Eurofighter non si esauriscono con la commessa teutonica.

La Germania ha accettato di negoziare con la Turchia la potenziale consegna di jet Eurofighter, secondo quanto dichiarato da un portavoce del ministero degli Esteri, ripreso da Reuters. “Il governo tedesco ha risposto positivamente alla richiesta preliminare di Airbus di negoziare la consegna di Eurofighter alla Turchia”, ha detto il portavoce. “Gli aerei sono impiegati nella difesa collettiva in ambito Nato”, ha aggiunto. Il portavoce ha fatto sapere inoltre che il ministro degli Esteri Johann Wadephul si recherà ad Ankara domani per discutere la questione con la controparte turca.

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