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azioni difesa europea

Eurofighter, ecco le novità deal Bangladesh per Leonardo

Il Bangladesh ha firmato una lettera d'intenti con Leonardo per avviare i colloqui per l'acquisto dell'Eurofighter, un accordo che lo renderebbe il primo paese al di fuori dell'Europa e del Medio Oriente ad acquistare il jet. 

Il Bangladesh firma un accordo per i jet Eurofighter Typhoon.

L’Aeronautica militare del Bangladesh ha firmato una lettera di intenti con Leonardo per la fornitura del caccia multiruolo Eurofighter Typhoon. È quanto ha reso noto la forza armata del paese affermando che la cerimonia di firma è avvenuta il 9 dicembre alla presenza dell’Ambasciatore italiano in Bangladesh, Antonio Alessandro, e del comandante dell’Air Force Marshal Hasan Mahmood Khan.

Non si specifica al momento il numero di velivoli che Dacca intende acquistare ma le indiscrezioni della stampa locale indicano l’intenzione di acquisire fino a 16 Eurofighter.

Al programma Eurofighter partecipano quattro Paesi: Italia, Germania, Spagna e Regno Unito. A gestirlo sul piano industriale è il Consorzio Eurofighter a cui partecipano Leonardo (con il 21%), Airbus Group e Bae Systems.

Tutti i dettagli.

IL BANGLADESH HA SELEZIONATO L’EUROFIGHTER

Come ricorda Janes, il paese aveva espresso il suo interesse per l’acquisizione dell’Eurofighter nel 2015-16. Nel febbraio 2017, Dacca ha indetto una gara d’appalto per l’acquisto di otto velivoli da combattimento multiruolo bimotore per l’Aeronautica, con un’opzione per l’acquisto di altri quattro in futuro, secondo i dati di Janes. Nel 2023, il Bangladesh ha annunciato di stare valutando l’acquisizione dell’Eurofighter Typhoon o del Dassault Rafale. All’inizio di quest’anno, un gruppo dell’Aeronautica Militare del Bangladesh ha visitato lo stabilimento Leonardo di Torino, in Italia, per testare l’Eurofighter.

E ora il Bangladesh ha scelto appunto l’Eurofighter. Se l’accordo andasse in porto, segnerebbe il primo grande acquisto di un caccia occidentale da parte del Bangladesh, sottolinea Defense News ricordando che il paese asiatico utilizza già elicotteri AW109 e AW139 costruiti da Leonardo.

LA SPINTA SULL’EXPORT

Sempre Defense News segnala che il colosso della difesa e aerospazio italiano sta inoltre conducendo campagne di vendita di Eurofighter nelle Filippine, dove ha proposto la vendita di 32 jet, e in Polonia.

Ad oggi, sono stati ordinati 769 Eurofighter, mentre dieci nazioni utilizzano il jet: Regno Unito, Italia, Spagna, Germania, Austria, Kuwait, Arabia Saudita, Qatar e Oman.

Del resto, il numero uno del consorzio Eurofighter si è detto convinto che la spinta alle esportazioni consentirà di raddoppiare la produzione del caccia Typhoon di quarta generazione, entro il 2028.

In occasione del Salone aeronautico di Parigi dello scorso giugno, il ceo del consorzio Eurofighter Jorge Tamarit Degenhardt ha dichiarato: “Stiamo già puntando a un ritmo di produzione di 30 velivoli, una volta che i nuovi ordini dall’estero inizieranno ad arrivare”, ripreso da Breaking Defense. Degenhardt ha affermato che attualmente si producono 14 jet da combattimento all’anno, con l’intenzione di raggiungere le 20 unità all’anno nei prossimi tre anni. Dunque il consorzio prevede di portare la produzione del caccia Eurofighter a 30 esemplari l’anno a partire dal 2028, più che raddoppiando il ritmo attuale. L’aumento sarebbe quindi trainato dai nuovi ordinativi provenienti da clienti internazionali, dall’Europa fino al Medio Oriente. Questo si aggiunge alle richieste di aerei e aggiornamenti da parte dei principali utenti, Germania, Spagna, Italia e Regno Unito.

IL VALORE DEL PROGRAMMA PER I PAESI EUROPEI

Un rapporto pubblicato l’anno scorso da Strategy&, parte del network PwC, ripreso dal quotidiano La Stampa, ha rivelato quanto il programma Eurofighter Typhoon contribuisce all’economia dei Paesi europei.  Nel prossimo decennio, il programma contribuirà per 58 miliardi di euro al Pil dei quattro paesi partner (Regno Unito, Germania, Italia e Spagna) sostenendo a livello Europeo 62.700 posti di lavoro all’anno. In uno scenario di crescita, si stima un impatto fino a 90 miliardi di euro di Pil, ritorni fiscali per 22 miliardi.

In termini occupazionali, il programma impegna circa 100mila persone nelle quattro nazioni partner, di cui 20mila in Italia (tra occupazione diretta, indiretta e indotta).

IL RUOLO DI LEONARDO

Infine, nel nostro paese, il progetto ha il proprio baricentro strategico, produttivo e tecnologico nei siti Leonardo a Torino.

Con una quota del 21%, che raggiunge il 36% considerando anche le responsabilità sulla costruzione della cellula dell’aereo, sull’avionica e l’elettronica di bordo, Leonardo partecipa al programma Eurofighter nella definizione, sviluppo e produzione del velivolo. Il gruppo della difesa italiano fornisce oltre il 60% dei sistemi elettronici a bordo del velivolo. Inoltre, Leonardo svolge un ruolo particolarmente rilevante nell’evoluzione dell’Eurofighter grazie anche al nuovo radar AESA (Active Electronically Scanned Array).

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