Skip to content

meloni trump spazio luna marte

Ecco come Meloni e Trump guardano alla Luna e a Marte

Non solo difesa, ma anche lo spazio al centro dei colloqui tra il presidente Donald Trump e la presidente del Consiglio Giorgia Meloni a Washington. Alla Casa Bianca Meloni ha visto pure Elon Musk.

Niente Starlink al centro dei colloqui tra Meloni e Trump, bensì la collaborazione Italia-Usa nel settore dello spazio.

Lo ha dichiarato la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, nell’incontro con la stampa ieri nello Studio Ovale della Casa Bianca, insieme al presidente degli Stati Uniti Donald Trump.

“Non abbiamo discusso di Starlink, abbiamo discusso della difesa, dello spazio, di alcuni ambiti in cui lavoreremo insieme come la missione su Marte. Quindi ci sono tante cose che faremo insieme” ha preannunciato Meloni.

Tuttavia, durante la sua visita ufficiale a Washington, la premier italiana ha incontrato anche il patron di Tesla e SpaceX Elon Musk. “Contenta di rivedere a Washington il mio amico”, ha scritto su X Meloni condividendo il video dell’incontro con il miliardario americano. Ulteriore riprova del legame tra la presidente italiana e Musk, allo stesso tempo stretto alleato di Trump.

DOSSIER STARLINK ASSENTE DAL TAVOLO

A inizio anno è emerso che l’Italia stava puntando a Starlink,  il servizio di Internet satellitare della società aerospaziale SpaceX di Elon Musk. per le comunicazioni governative sicure. In conferenza stampa a gennaio la presidente del Consiglio aveva difeso le interlocuzioni del governo con SpaceX, affermando che il sistema Starlink non ha “alcuna alternativa pubblica”.

Tuttavia, secondo Bloomberg, di recente il governo Meloni sta avendo sempre più dubbi sulla chiusura di un accordo da 1,5 miliardi di euro con Starlink, alla luce del percepito disimpegno americano nei confronti della sicurezza europea.

In settimana, il ministro della Difesa Guido Crosetto ha affermato che il suo ministero poteva fornire solo una valutazione tecnica di un potenziale accordo con Starlink. Tuttavia, la questione ad oggi risulta eccessivamente politicizzata, secondo Crosetto.

“Credo che dobbiamo distinguere gli aspetti politici da quelli tecnici, poiché non possiamo basare il nostro ragionamento esclusivamente su simpatia, antipatia o legami politici temporanei con persone come i principali magnati del mondo”, ha spiegato il ministro in un’intervista a Reuters.

Dunque niente accordo su Starlink tra i dossier sul tavolo di Meloni e Trump alla Casa Bianca, ma lo spazio è stato un protagonista.

LA COOPERAZIONE ITALIA-USA NELLO SPAZIO AL CENTRO DELLA DICHIARAZIONE CONGIUNTA

Come si legge nella dichiarazione congiunta diffusa al termine dell’incontro di ieri alla Casa Bianca, “Gli Stati Uniti e l’Italia riconoscono la necessità di proteggere le nostre infrastrutture e tecnologie nazionali critiche e sensibili, motivo per cui ci impegniamo a utilizzare solo fornitori affidabili in queste reti. Non esiste fiducia più grande della nostra alleanza strategica, motivo per cui non può esserci discriminazione tra fornitori statunitensi e italiani”.

“Siamo orgogliosi di collaborare nella tecnologia spaziale, anche attraverso due missioni su Marte nel 2026 e nel 2028, e nell’esplorazione della superficie lunare con le future missioni Artemis” prosegue la dichiarazione.

NON SOLO LUNA, A LAVORO SU MARTE

Con il programma Artemis la Nasa sta guidando l’esplorazione umana della Luna. Proprio l’Italia è stata tra i primi otto firmatari degli Artemis Accords nel 2020, proponendosi quale attore coinvolto in diverse e determinanti parti del programma, ricorda l’Agenzia spaziale italiana (Asi).

L’Italia partecipa al programma lunare della Nasa grazie al lavoro di cooperazione tra l’Agenzia spaziale italiana e l’industria nazionale a partire da Leonardo e Thales Alenia Space.

L’industria italiana (in particolare Thales Alenia Space Italia) è coinvolta nello sviluppo dei moduli pressurizzati della stazione lunare Lunar Gateway, stazione spaziale lunare che orbiterà intorno al nostro satellite e fungerà da punto d’appoggio per le missioni sulla superficie.Senza dimenticare che proprio nei giorni scorsi è arrivato negli Stati Uniti il modulo Halo realizzato in Italia da Thales Alenia Space, un elemento chiave del Gateway. Con la missione Artemis I del novembre 2022 è partito anche Argomoon, il cubesat dell’Asi, realizzato dalla torinese Argotec, che produrrà immagini del secondo stadio del lanciatore.

Ma oltre al programma Artemis, l’attuale amministrazione americana punta ad arrivare anche su Marte.

Inoltre, tra ottobre e dicembre del 2028 è fissato il lancio della missione ExoMars. Guidata dall’Esa, con l’importante partecipazione dell’agenzia spaziale americana Nasa e con il sostegno dell’Agenzia Spaziale Italiana (Asi), la missione ExoMars 2028 fornirà un rover europeo capace di guida autonoma sulla superficie del pianeta.

Senza dimenticare che il pianeta rosso è obiettivo dichiarato di Elon Musk, consigliere di Trump. In un post su X, il patron di SpaceX aveva espresso le sue intenzioni nell’inviare razzi su Marte entro la fine del 2026, seguiti da razzi che trasportano esseri umani tra il 2029 e il 2031.

E ieri la premier Meloni ha confermato che “lavoreremo insieme anche nelle missioni su Marte, quindi ci sono grandi cose da fare insieme”.

IL COMMENTO DELL’ESPERTO

“Questo rinnovato impegno dà nuovo slancio a una partnership iniziata negli anni ’60 e approfondita di recente durante il Dialogo Spaziale Italia-Usa, dove entrambi i Paesi hanno affrontato il tema della sicurezza delle infrastrutture spaziali, della Space Economy e dell’emergente settore del trasporto suborbitale” ha commentato così su Linkedin Marco Florissi, ufficiale superiore dell’Aeronautica Militare in servizio presso l’Ufficio del Consigliere Militare del Presidente del Consiglio. Si occupa di coordinamento interministeriale in materia spaziale e supporto al Comint.”Facendo leva sul suo rapporto privilegiato con gli Stati Uniti, l’Italia si posiziona come ponte dell’Ue verso l’audace visione della Nasa (dalla Luna a Marte), garantendo che l’ambizione scientifica e la coerenza strategica viaggino di pari passo attraverso l’Atlantico” ha concluso Florissi.

Torna su