Cina, Russia e Stati Uniti sono sempre più impegnati nella corsa agli armamenti per sviluppare e testare capacità anti spaziali.
È quanto emerge dal rapporto Global Counterspace Capabilities 2025 della Secure World Foundation, pubblicato il 3 aprile. Secondo il rapporto Pechino ha implementato uno sforzo sostenuto per sviluppare un’ampia gamma di capacità offensive di counter-space. Lo studio elenca e dettaglia una serie di attività nelle aree dei sistemi anti-satellite ad ascesa diretta (ASAT), operazioni di rendezvous e di prossimità (RPO), armi ad energia diretta e guerra elettronica (EW).
“Nell’ultimo decennio, la Cina ha condotto molteplici test di tecnologie e capacità che sono armi offensive di controspazio o potrebbero essere utilizzate come tali”, sostiene il rapporto.
Negli ultimi tempi la Space Force americana, ramo delle forze armate americane, ha avvertito circa l’avanzamento delle capacità spaziali cinesi. Lo scorso mese il vice capo delle operazioni spaziali generale Michael Guetlein ha affermato che la Cina sta praticando il “dogfighting” una sorta di combattimento aereo orbitale con i satelliti (Qui la puntata del podcast Spaziale dal titolo Perché i satelliti cinesi allarmano la Space Force Usa). Proprio ieri Il generale Chance Saltzman, capo delle operazioni spaziali per la U.S. Space Force, ha riferito al Congresso americano che le ambizioni spaziali di Pechino costituiscono una “potente forza destabilizzante” nel dominio spaziale.
Il rapporto della Secure World Foundation traccia anche gli sviluppi di altri paesi come India, Australia, Francia, Iran, Israele, Giappone, Corea del Nord, Corea del Sud e Regno Unito, notando che mentre le armi cinetiche anti-satellite continuano a essere studiate e testate, metodi non cinetici come la guerra elettronica e le operazioni informatiche sono già attivamente implementati.
Tutti i dettagli.
LE CAPACITÀ ANTI-SPAZIALI DELLA CINA
Il rapporto rileva che la Cina ha dispiegato un satellite sperimentale in orbita geostazionaria (GEO) per praticare il jamming spaziale, ovvero, l’interferenza intenzionale dei segnali di comunicazione satellitare. Citando i rapporti dell’Esercito Popolare di Liberazione che affermano, ad esempio, che le loro attuali tecniche di jamming non funzionano su determinati tipi di satelliti per comunicazioni GEO e richiedono la ricerca di nuove tecniche e strategie. Il rapporto non è riuscito a identificare quale satellite o satelliti cinesi hanno condotto jamming sperimentale spaziale, sottolinea lo studio, ripreso da Spacenews.
I TEST ASAT
Dopodiché il rapporto della Secure World Foundation si concentra sui test anti-satellite. Si ritiene che la Cina abbia almeno uno, e fino a tre, sistemi ASAT (anti-satellite) o DA-ASAT, sistema a salita diretta per distruggere un satellite.
Le sue capacità Leo (orbita terrestre bassa) DA-ASAT sono considerate probabilmente mature e potrebbero essere schierate operativamente su lanciatori mobili, mentre la sua capacità per obiettivi in orbita terrestre media (Meo) o Geo è considerata probabilmente ancora in fase sperimentale o di sviluppo, segnala Spacenews.
OPERAZIONI DI RENDEZ-VOUS E DI PROSSIMITÀ IN ORBITA
Inoltre, Cina e Stati Uniti continuano a testare operazioni di rendezvous e di prossimità in orbita (RPO). Quest’ultime potrebbero essere utilizzate in vari modi per disattivare o distruggere i satelliti bersaglio, secondo quanto evidenziato dal rapporto.
Diversi satelliti cinesi, tra cui Shiyan-24C, TJS-3, TJS-10 e Shijian-17, hanno condotto attività RPO, sia in orbita terrestre bassa (LEO) che GEO. Le capacità RPO supportano la raccolta di informazioni e possibilmente funzioni di counter-space. Pechino sta anche sviluppando un’ampia rete di telescopi ottici e radar terrestri per rilevare, tracciare e caratterizzare oggetti spaziali, migliorando le sue capacità di consapevolezza della situazione spaziale.
LA GUERRA ELETTRONICA
Allo stesso tempo, secondo il rapporto la Cina possiede notevoli capacità di guerra elettronica (EW), in particolare per disturbare i sistemi di navigazione satellitare globale (GNSS) e le comunicazioni satellitari, sebbene i dettagli operativi specifici siano scarsi. La mossa, ripresa dalla Russia, è vista come un contrasto al predominio delle costellazioni satellitari commerciali, in particolare Starlink di SpaceX.
Ci sono indicazioni di ricerca e sviluppo di armi a energia diretta (DEW) per applicazioni anti-spaziali, ma sono disponibili informazioni limitate in merito al loro sviluppo operativo.
“La Cina ha anche iniziato a sviluppare la politica, la dottrina e i quadri organizzativi per supportare l’integrazione delle capacità di counter-space nella sua pianificazione e nelle sue operazioni militari”, afferma il rapporto.
PECHINO E WASHINGTON A LAVORO SUGLI AEREI SPAZIALI SEGRETI
Infine, il rapporto Secure World nota che sia la Cina che gli Stati Uniti continuano a testare i rispettivi aerei spaziali segreti, lo Shenlong e l’X-37B. Entrambi gli aerei spaziali hanno rilasciato in orbita carichi misteriosi che non risultano registrati presso le Nazioni Unite come richiesto dal diritto internazionale, sottolinea lo studio della Swf.
In particolare, secondo il rapporto l’aereo spaziale segreto cinese ha rilasciato un oggetto a maggio 2024 durante il suo terzo volo ormai concluso e poi ha praticato manovre di prossimità.
LE CONCLUSIONI DEL RAPPORTO DELLA SWF
Dunque “Il considerevole investimento della Cina nello sviluppo e nella sperimentazione di capacità di controspazio suggerisce che vede lo spazio come un dominio per futuri conflitti, indipendentemente dal fatto che ciò sia dichiarato ufficialmente o meno”, sostiene il rapporto della Swf. “Detto questo, non è certo se la Cina utilizzerà appieno le sue capacità offensive di counter-space in un futuro conflitto o se l’obiettivo è di usarle come deterrente contro l’aggressione degli Stati Uniti”, conclude il rapporto.