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Trump Starship

Ecco com’è andato il sesto test di Starship di SpaceX alla presenza di Trump

Il sesto volo di prova senza equipaggio si è concluso con l'ammaraggio per il razzo di Starship, il veicolo spaziale più grande mai decollato: SpaceX rinuncia al rientro alla base di lancio dove era presente il futuro presidente Usa Donald Trump

Missione (quasi) compiuta per SpaceX di Elon Musk davanti al presidente Trump: il booster Super Heavy è ammarato nel Golfo del Messico, mancando la cattura della torre.

SpaceX ha effettuato la notte scorsa il sesto volo di prova del mega lanciatore Starship dalla base Starbase dell’azienda a Boca Chica, in Texas.

Anche il presidente eletto degli Usa, Donald Trump, ha presenziato all’evento accanto al patron di SpaceX e futuro membro della sua amministrazione, Elon Musk.

“Sto andando nel Grande Stato del Texas per assistere al lancio del più grande oggetto mai elevato, non solo nello Spazio, ma semplicemente sollevandolo da terra. Buona fortuna a Elon Musk e ai Grandi Patrioti coinvolti in questo incredibile progetto!” aveva scrito Trump su X, prima di raggiungere la base di lancio di SpaceX.

Nonostante l’incoraggiamento del presidente eletto degli Stati Uniti, SpaceX non riesce a ripetere la cattura del booster Starship.

Al contrario di quanto accaduto nel test di ottobre, stavolta SpaceX ha rinunciato a completare il rientro del razzo vettore Super Heavy con l”abbraccio” dei giganteschi bracci meccanici della torre di lancio Mechazilla.

Tutti i dettagli.

COM’È ANDATO IL SESTO TEST DI STARSHIP ALLA PRESENZA DI TRUMP

Ieri la società aerospaziale del miliardario Elon Musk ha lanciato in orbita il suo gigantesco Starship. Alto circa 122 metri, il sistema di lancio è progettato per allunaggi e il trasporto di equipaggi su Marte.

Il booster del primo stadio, chiamato Super Heavy, si è staccato dal secondo stadio, Starship, a circa 62 chilometri di altitudine, che per estensione dà il nome all’intero lanciatore, inviando il veicolo nello spazio. Ciononostante, Super Heavy ha compiuto una inaspettata deviazione, atterrando nel Golfo del Messico anziché tornare a Terra.

D’altronde, la stessa società aerospaziale aveva dichiarato prima del lancio che “Non accettiamo compromessi quando si tratta di garantire la sicurezza del pubblico e del nostro team, il rientro avverrà solo se le condizioni saranno giuste”.

GLI OBIETTIVI

Gli obiettivi di questo nuovo volo di prova erano in gran parte simili a quelli del volo precedente, effettuato in ottobre. Dopo aver spinto l’astronave, il Super Heavy si stacca da essa e inizia la sua discesa. In ottobre, invece di terminare il suo viaggio in mare, è riuscito a compiere una manovra senza precedenti. Rallentato dai retrorazzi, è tornato alla rampa di lancio e, poco prima di toccare terra, dei bracci meccanici installati sulla torre di lancio – denominati ‘rods’ – si sono chiusi su di esso e lo hanno immobilizzato.

NON RECUPERATO RAZZO VETTORE SUPER HEAVY

Questa volta, però, SpaceX ha annunciato poco dopo il decollo che non erano stati soddisfatti i criteri per tentare questa operazione e il Super Heavy èammarato nel Golfo del Messico.

Dal canto suo, la navicella Starship ha continuato il suo volo, prima di atterrare nell’Oceano Indiano, rendendo possibile per la prima volta la ripresa di preziose immagini, secondo quanto riportato da SpaceX.

LE CONSIDERAZIONI DI SPACEX

Tra le tappe fondamentali c’erano la riaccensione dei motori Raptor della Starship per la prima volta nello spazio e la sperimentazione di nuovi materiali per lo scudo termico. SpaceX esulta per il completamento dell’operazione più importante programmata ieri: l’accensione di un motore Raptor nello spazio effettuata con successo.

Si congratula anche il direttore della Nasa Bill Nelson: “Elettrizzante vedere il riavvio del motore Raptor nello spazio, progressi notevoli nel volo orbitale”.

Il volo ha anche trasportato il primo carico utile della Starship, una banana ripiena, ed è servito come canto del cigno per l’attuale generazione di prototipi della Starship.

IL SIGNIFICATO DELLA PRESENZA DI TRUMP AL STESTO VOLO DI STARSHIP

Oltre al risultato del sesto test, la decisione di Trump di recarsi nella terra di Musk rappresenta senz’altro l’ultimo segnale del legame sempre più stretto tra i due.

Proprio il patron di SpaceX si è dichiarato convinto che il suo sogno di colonizzare Marte era possibile solo sotto Trump durante la campagna elettorale. Quest’ultimo si era dimostrato infatti più esplicito rispetto all’avversaria democratica Harris nell’approvare l’idea di un viaggio umano sul pianeta rosso, un progetto che potrebbe comportare una partnership rafforzata tra SpaceX e il governo federale.

Musk punta a lanciare le prime missioni senza equipaggio sul Pianeta Rosso già nel 2026, in concomitanza con la prossima “finestra di trasferimento su Marte”, un periodo in cui il viaggio tra la Terra e Marte è più breve. Non bisogna però dimenticato che le  previsioni del miliardario americano spesso si sono rivelate eccessivamente ambiziose.

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