Skip to content

Francia aziende israeliane

Difesa, la Francia fa la guerra alle aziende israeliane

Apertura del Salone aeronautico di Parigi segnata dalle tensioni dopo che il governo francese ha ordinato di oscurare gli stand dei produttori di armi israeliani. Tutti i dettagli

Quando arriva la stagione dei saloni aeronautici e della difesa in Francia si accendono le tensioni tra Parigi e Israele sulla partecipazione delle aziende della difesa dello stato ebraico.

Lunedì la Francia ha chiuso gli stand delle principali aziende israeliane al Salone dell’Aeronautica e del Mare di Le Bourget a Parigi per essersi rifiutati di rimuovere le armi d’attacco dall’esposizione, scatenando una furiosa risposta da parte di Israele, riporta Reuters.

Non è la prima mossa del genere da parte dello stato francese.

Lo scorso ottobre Parigi ha vietato la presenza all’esposizione Euronaval delle aziende israeliane che producono armi utilizzate nei conflitti nella Striscia di Gaza e in Libano.

Alla fine di maggio, la presenza dei produttori israeliani della difesa alla fiera Eurosatory è stata cancellata per decisione del governo durante l’offensiva israeliana nella Striscia di Gaza. La Francia aveva deciso infatti di vietare alle aziende israeliane di partecipare al salone.

Tornando all’Air Show in corso a Le Bourget, stand come quelli delle israeliane Elbit Systems, Rafael, IAI e Uvision sono stati bloccati con divisori neri prima dell’inizio della più grande fiera aeronautica al mondo. Gli stand israeliani più piccoli, che non esponevano hardware, e uno stand del Ministero della Difesa israeliano, sono rimasti aperti.

L’organizzatore dell’air show, Siae, ha dichiarato in un comunicato di essere in trattative per cercare di aiutare “le varie parti a trovare una soluzione favorevole alla situazione”.

Tutti i dettagli.

BANDITE LE ARMI DELLE AZIENDE ISRAELIANE DAL SALONE DELL’AERONAUTICA DI PARIGI

All’apertura del più grande evento europeo del settore della difesa, i visitatori hanno scoperto che i padiglioni delle aziende israeliane erano circondati da grandi muri neri.

Gli organizzatori del Paris Air Show hanno eretto infatti barricate attorno agli stand dei produttori militari del paese.

LA POSIZIONE DEL GOVERNO FRANCESE

L’ufficio del Primo Ministro francese François Bayrou ha dichiarato di aver comunicato a tutti gli espositori, prima dell’inizio della fiera, che le armi offensive sarebbero state vietate e che l’ambasciata israeliana a Parigi aveva acconsentito. Ha aggiunto che le aziende avrebbero potuto riprendere le loro esposizioni se avessero rispettato questo requisito.

Il premier ha dichiarato ai giornalisti che, data la posizione diplomatica della Francia, e “in particolare la sua… grande preoccupazione per Gaza”, il governo aveva ritenuto inaccettabile che le armi offensive fossero esposte, riporta ancora Reuters.

Dopodiché, l’ufficio di Bayrou ha esortato le aziende israeliane ad “assumersi le proprie responsabilità” e a seguire le linee guida se desideravano riaprire i loro stand.

LA REPLICA DEL MINISTERO DELLA DIFESA DI TEL AVIV

Immediata la reazione del governo israeliano che ha bollato la mossa parigina come “un’azione sgradevole e inappropriata”.

“Questa decisione scandalosa e senza precedenti tradisce considerazioni politiche e commerciali”, ha affermato in un comunicato il Ministero della Difesa israeliano.
“I francesi si nascondono dietro presunte considerazioni politiche per escludere le armi offensive israeliane da una fiera internazionale, armi che competono con le industrie francesi”, prosegue la nota che si conclude con il Ministero che rende noto di aver presentato ricorso contro la decisione.

LA POSIZIONE DI IAI, ELBIT SYSTEMS E RAFAEL

Non da meno le reazioni delle principali aziende della difesa israeliane.

“Ieri sera, dopo che il nostro stand era stato allestito e pronto per la fiera, ci è stato chiesto di rimuovere alcuni dei nostri sistemi”, ha dichiarato il presidente e ceo di IAI, Boaz Levy, in un comunicato. “Abbiamo cercato di negoziare con loro, ma a quanto pare questi ordini provenivano dai massimi livelli di Parigi, e stamattina, quando siamo arrivati ​​al nostro stand, siamo rimasti scioccati nello scoprire di essere bloccati da muri neri costruiti durante la notte, che ci ricordano i tempi bui in cui gli ebrei erano emarginati dalla società europea”.

Attualmente IAI è una delle tre grandi aziende di difesa israeliane, insieme a Rafael Advanced Defense Systems ed Elbit Systems. Elbit è l’unica azienda quotata in borsa; le altre due sono di proprietà statale.

Meshar Sasson, vicepresidente senior di Elbit Systems, ha accusato la Francia di cercare di ostacolare la concorrenza, indicando una serie di contratti che Elbit si è aggiudicata in Europa. “Se non puoi batterli in tecnologia, basta nasconderli, giusto? È così, perché non c’è altra spiegazione”, ha aggiunto.

Infine, Rafael ha descritto la mossa francese come “senza precedenti, ingiustificata e politicamente motivata”. L’azienda – che produce sistemi di difesa aerea che fanno parte dei sistemi israeliani Iron Dome e David Sling – intende citare in giudizio il governo francese.

 

Torna su