È battaglia (legale) tra Parigi e le aziende della difesa israeliane.
Si è aperta ieri Eurosatory, fiera mondiale degli armamenti presso il salone delle esposizioni Villepinte, nel nord della capitale francese, ma per la prima volta le imprese israeliane non figurano tra gli stand.
Due settimane fa la Francia aveva deciso infatti di vietare alle aziende israeliane di partecipare al salone della difesa Eurosatory. Tuttavia, oggi il tribunale commerciale di Parigi ha ordinato all’organizzatore della fiera, la società Coges, di reintegrare le imprese produttrici di armamenti dello Stato ebraico. Lo riferisce France24.
Organizzata ogni due anni, la fiera Eurosatory 2024, iniziata il 17 giugno fino al 21 giugno, mette in risalto le nuove tecnologie delle armi e permette ai principali attori pubblici e privati del settore di incontrarsi.
Tutti i dettagli.
PARIGI AVEVA BANDITO LE AZIENDE ISRAELIANE DALL’EUROSATORY
Lo scorso 31 maggio la Francia ha annullato la partecipazione dei produttori di armi israeliani alla fiera della difesa Eurosatory, in un contesto di indignazione internazionale per la condotta delle operazioni militari israeliane nella Striscia di Gaza.
“A seguito di una decisione delle autorità governative, non ci sarà uno stand israeliano al salone Eurosatory 2024”, aveva affermato un portavoce degli organizzatori via e-mail, ripresa da Reuters.
LA POSIZIONE DEL MINISTERO DELLA DIFESA FRANCESE
Il Ministero della Difesa francese aveva dichiarato sempre a Reuters che: “Non ci sono più le condizioni per ospitare aziende israeliane alla fiera in un momento in cui il Presidente chiede a Israele di cessare le operazioni a Rafah”.
COGES AVEVA MESSO AL BANDO LE IMPRESE ISRAELIANE
Per la prima volta, Israele risultava escluso dalla partecipazione all’expo internazionale di difesa per la sua offensiva a Gaza.
Coges aveva successivamente comunicato che la presenza dello stand israeliano, che avrebbe dovuto ospitare 74 espositori, era stata cancellata.
LA REAZIONE DI TEL AVIV
Come riporta Le Monde, il membro del gabinetto di guerra israeliano Benny Gantz aveva annunciaro di aver chiesto al primo ministro francese Gabriel Attal di intervenire sulla questione. Gantz ha scritto su X: “Gli ho fatto presente che la decisione alla fine premia il terrorismo e ho chiesto alla Francia di riconsiderare la decisione”.
LA QUESTIONE PASSATA AL TRIBUNALE
Nel frattempo, un collettivo di associazioni filopalestinesi aveva ritenuto insufficiente il provvedimento del ministero e chiesto al tribunale di intervenire, ricostruisce oggi Agenzia Nova. Pertanto, i magistrati avevano stabilito che, “contrariamente a quanto affermato da Coges”, le misure adottate non erano sufficientemente conformi alle prescrizioni del governo in materia di accoglienza delle imprese israeliane.
Quindi il 14 giugno il Tribunale di Bobigny aveva disposto per la società organizzatrice di Eurosatory il divieto di far partecipare le società israeliane e “tutti coloro” che potrebbero ricoprire il ruolo di intermediari per quelle aziende. I giudici avevano dunque ritenuto di vietare anche la presenza di “qualsiasi persona fisica o entità giuridica che possa” operare per società israeliane in qualità di “broker o intermediario”.
L’organizzatore dell’evento Coges, guidato da Charles Beaudoin, ha affermato che avrebbe fatto ricorso contro l’ultima decisione del tribunale “il prima possibile”, ma la mostra è iniziata nel frattempo.
Oggi il Tribunale del Commercio di Parigi, organo giurisdizionale competente sulle controversie di diritto commerciale, ha giudicato “ricevibile” la richiesta della Camera di commercio Franco-israeliana di reintegrare le aziende provenienti da Israele al salone Eurosatory di Villepinte dedicato alla difesa.