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Cosa ha fatto l’Italia in Polonia contro i droni russi

Italia in prima linea con i suoi assetti nell’operazione Nato in risposta alle incursioni nello spazio aereo polacco. Tutti i dettagli

Anche assetti italiani schierati in Polonia nell’operazione.

Ieri nello spazio aereo polacco è intervenuto anche un velivolo militare italiano da ricognizione sul teatro di quella che il ministro della Difesa Guido Crosetto ha bollato come “la più grave violazione dello spazio aereo europeo dall’inizio della guerra”.

La Polonia ha abbattuto presunti droni russi che hanno violato il suo spazio aereo, con il supporto aereo dei suoi alleati Nato. È la prima volta che un membro dell’alleanza militare occidentale ha sparato durante la guerra russa in Ucraina. Mosca ha negato la responsabilità dell’incidente, con un alto diplomatico in Polonia che ha affermato che i droni provenivano dalla direzione dell’Ucraina.

Diversi alleati sono stati coinvolti, oltre alla Polonia, ha dichiarato ieri il segretario generale della Nato, Mark Rutte. Tra questi, F-16 polacchi, F-35 olandesi, gli aerei da sorveglianza AWACS italiani, velivoli da trasporto cisterna multiruolo della Nato e Patriot tedeschi, ha precisato Rutte.

“Fondamentale il ruolo svolto dal Gulfstream Caew italiano, appartenente allo stesso dispositivo atlantico” scrive oggi Repubblica. Schierato dallo scorso 1° agosto con task force italiana 32nd Wing – Baltic Eagle III, il velivolo è decollato dalla base di Amari, in Estonia.

Il Caew (Conformal Airborne Early Warning, designato in Italia come E-550A) rappresenta il più avanzato sistema multi-sensore per sorveglianza aerea, comando, controllo e comunicazioni attualmente operativo nelle forze aeree europee.

Tutti i dettagli.

LE CARATTERISTICHE DEL CAEW, PROGETTATO IN ISRAELE

Il velivolo Caew — si legge sul sito dell’Aeronautica — è un sistema multi-sensore con funzioni di sorveglianza aerea, comando, controllo e comunicazioni, strumentale alla supremazia aerea e al supporto alle forze di terra. È basato su piattaforma commerciale Gulfstream G550, successivamente modificata in parte dalla ditta costruttrice stessa (Type A modification) Gulfstream Aerospace di General Dynamics, ed in parte dalla israeliana Elta Systems, con l’allestimento ed il montaggio dei sistemi di missione (Type B modification).

Grazie alle sue capacità di sorveglianza aerea, comando, controllo e comunicazioni, il velivolo può garantire alla Difesa italiana un supporto operativo decisivo sul fronte della Information Superiority.

“Cuore del Caew, ottenuto installando sulla cellula il sistema radar a scansione elettronica Elta EL/W-2085, integrato con ulteriori sistemi elettronici (COMINT, ELINT, ESM, IFF, RWR) per offrire una elevata Situational Awareness in tempo reale, a 360° e a lunga distanza” evidenzia la forza armata.

Il sistema di missione ha capacità Maritime Patrol e Battlefield Management, grazie alla compatibilità con i sistemi Rover del personale impiegato a terra o sulla superficie del mare (mediante la trasmissione di immagini anche video utili all’interpretazione dell’ambiente nel quale si sta operando). Con la capacità di imbarcare quasi 19 tonnellate di combustibile, ha capacità di permanere a lungo sull’obiettivo in funzione dei parametri di missione, con quote massime di volo e velocità di trasferimento assolutamente significative, si legge sempre sul sito dell’Am.

Inoltre, la “capacità AEW-BM&C (Airborne Early Warning, Battlefield Management & Communication) fornita dal velivolo Caew rappresenta un indispensabile strumento per assicurare un’adeguata estensione della capacità di sorveglianza dello spazio aereo nazionale” sottolinea l’Aeronautica.

LO SCHIERAMENTO NELL’OPERAZIONE IN POLONIA

Come già detto, il velivolo è schierato con la Task Force Air – 32nd Wing.

Sempre sul sito dell’Aeronautica militare italiana si spiega che la Task Force Air – 32nd Wing è responsabile delle operazioni di pattugliamento e intercettazione aerea sotto il coordinamento del Combined Air Operations Centre (CAOC) di Uedem, in Germania. La Task force Air, composta da personale dell’Aeronautica Militare e dell’Esercito altamente specializzato, ha assunto la responsabilità della sorveglianza dello spazio aereo baltico l’1 agosto. Si tratta della terza partecipazione italiana alla missione in Estonia, dopo quelle del 2018 e del 2021.

Oggi la componente è equipaggiata con i caccia F-35A del 32° Stormo di Amendola e del 6° Stormo di Ghedi. Ne fanno parte anche i velivoli da sorveglianza E-550A CAEW e King Air 350ER Spydr del 14° Stormo, insieme alle batterie missilistiche SAMP/T del Comando Artiglieria Controaerei di Sabaudia.

Nello specifico, nell’operazione di ieri nei cieli polacchi il G550 italiano ha garantito quella che in ambito militare è chiamata situational awareness, ossia la capacità di individuare con largo anticipo potenziali minacce nell’area operativa. Questo è reso possibile dal radar a scansione elettronica di bordo, capace di monitorare in tempo reale ciò che accade nello spazio circostante, con copertura a 360 gradi e su un raggio di centinaia di chilometri.

LA POSIZIONE DEL GOVERNO DI ROMA

Da parte dell’Italia c’è “piena solidarietà alla Polonia per la grave e inaccettabile violazione, da parte russa, dello spazio aereo polacco e dell’Alleanza Atlantica” come ha espresso ieri la premier Giorgia Meloni.

Per il ministro della Difesa Crosetto si è trattato di un “attacco deliberato” che aveva “un duplice scopo: provocare e testare. Mosca sta volutamente alimentando un’escalation che nessuno vuole. È evidente che non ha alcun interesse ad una tregua ed alla pace”. Gli aerei italiani, ha rimarcato Crosetto, a margine della riunione ministeriale E5 di ieri a Londra, “fanno parte della Nato e sono pronti a difendere gli alleati come ci aspettiamo gli alleati farebbero se ad essere minacciata fosse l’Italia”, riporta l’

Inoltre il ministro della Difesa ha sottolineato come l’aereo da ricognizione coinvolto in Polonia faccia parte di “un contingente” dell’Alleanza Atlantica dislocato sul fianco Est con il contributo di vari Paesi. E come il suo impiego sia stato disposto quindi dalla Nato, nell’ambito della sua reazione collettiva all’incursione russa in Polonia, non con una decisione autonoma del governo italiano. Il Gulfstream si leva in volo “ogni sera” sul fronte orientale dell’Alleanza, ha aggiunto il ministro.

PROTEZIONE SPAZIO AEREO È PILASTRO SICUREZZA NAZIONALE

Infine, in un contesto geopolitico in costante trasformazione, con minacce “sempre più articolate”, la capacità di proteggere lo spazio aereo “non è più questione tattica” ma un “pilastro” della sicurezza nazionale. È quanto ha evidenziato il generale Antonio Conserva, capo di Stato maggiore dell’Aeronautica militare, in audizione stamani davanti alla Commissione difesa della Camera dei deputati. In Ucraina, “le centinaia di vettori lanciati ogni notte”, nonché l’incremento della produzione industriale russa, verso “un’economia di guerra”, costituiscono “una realtà e un livello di minaccia inimmaginabili fino a qualche anno fa”, ha sottolineato Conserva, ripreso da AgenziaNova.

In questo contesto, l’aeronautica militare deve continuare “ad assicurare forze operativamente rilevanti, ad elevata prontezza, per la difesa aerospaziale e per la deterrenza”.

Pertanto, l’episodio nei cieli polacchi ha segnato un punto di svolta nella guerra aerea sul fronte orientale: per la prima volta la Nato è stata costretta a reagire con il fuoco a una violazione russa. Un campanello d’allarme che conferma quanto la difesa dello spazio aereo non sia più solo una misura di protezione, ma un elemento centrale della sicurezza collettiva europea.

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