È nato un nuovo gigante spaziale nel Vecchio Continente per tentare di recuperare terreno con l’americana SpaceX di Elon Musk.
Dopo le indiscrezioni degli ultimi giorni, Airbus, Leonardo e Thales hanno siglato un Memorandum of Understanding con l’obiettivo di unificare le rispettive attività spaziali in una nuova società, annunciano le aziende in una nota congiunta.
Da tempo le perdite e la concorrenza di Starlink di SpaceX hanno spinto Airbus e Thales Alenia Space a valutare la fusione delle loro attività satellitari in un’unica impresa, con l’obiettivo di competere con i giganti americani e cinesi. In questo contesto si è inserito anche Leonardo, già alleato di Thales nelle joint venture Thales Alenia Space (33%) e Telespazio (67%). Finora, l’Europa ha faticato infatti a rispondere ai rapidi cambiamenti nella domanda di satelliti, in gran parte guidati dall’espansione della rete Starlink di SpaceX in orbita terrestre bassa, ricorda il Financial Times.
Con questa alleanza, le tre aziende mirano a rafforzare l’autonomia strategica dell’Europa nello spazio. Guillaume Faury, amministratore delegato di Airbus, Roberto Cingolani, amministratore delegato di Leonardo, e Patrice Caine, amministratore delegato di Thales, hanno definito un “passo fondamentale verso la costituzione della nuova società per lo sviluppo dell’industria spaziale europea”.
La nuova società sarà operativa nel 2027, dopo il completamento delle necessarie autorizzazioni regolamentari e delle condizioni previste per il closing, incluso il via libera dell’Antitrust Ue. “Discuteremo con la Commissione sulla base del primo esito dell’analisi, ma la nostra idea è che il livello di concorrenza sia assolutamente assicurato”, ha precisato un manager di Leonardo durante la conference call con i giornalisti sulla nuova alleanza nei satelliti.
Tutti i dettagli.
COSA FARÀ LA NUOVA SOCIETÀ SPAZIALE EUROPEA
La nuova società intende essere partner di fiducia per lo sviluppo e l’attuazione dei programmi spaziali strategici a livello nazionale. Secondo la nota, il nuovo soggetto riunirà, svilupperà e realizzerà un portafoglio completo di tecnologie complementari e soluzioni integrate end-to-end, che vanno dalle infrastrutture spaziali ai servizi (escludendo i lanciatori).
LA PROPRIETÀ
L’azionariato della nuova società sarà condiviso tra Airbus, Leonardo e Thales che possederanno rispettivamente il 35%, 32,5% e 32,5% e opererà sotto controllo congiunto, con una governance bilanciata tra gli azionisti.
GLI OBIETTIVI
Il nuovo attore sarà in grado di unificare e rafforzare gli investimenti nei futuri prodotti e servizi spaziali, facendo leva sugli asset complementari e sulle elevate capacità delle tre aziende, favorendo i processi innovativi. Dall’unione è previsto si generino sinergie per un ammontare totale di diverse centinaia di milioni di euro all’anno sul risultato operativo a partire dal quinto anno successivo dalla sigla dell’accordo.
La newco dello spazio tra Leonardo, Airbus e Thales “sarà profittevole fin dal primo giorno” ha assicurato un manager di Leonardo in merito alle prospettive del nuovo polo dello spazio. “C’è stata una fase piuttosto difficile per alcune parti del business, in particolare per i satelliti geostazionari di telecomunicazione ma abbiamo intenzione di costruire una azienda che è profittevole dal primo giorno”, ha spiegato nel corso di una conference call. Non va dimenticato infatti che Airbus Defence and Space e Thales Alenia space hanno ridotto il personale di oltre 400 e 700 persone rispettivamente a partire dal 2024.
“Ciò che dobbiamo tenere a mente è che il progetto che stiamo presentando che e’ in linea con le esigenze dell’Europa e degli Stati membri”, ha evidenziato un manager di Airbus sottolineando che il mercato su cui insisterà la newco è “molto competitivo a livello globale” sia se si guarda ai principali player americani come Lockheed Martin e Boeing sia in Europa con Ohb, Aerospacelab o altre start up in arrivo.
LA COMPOSIZIONE
Al termine dell’operazione, la nuova società sarà così strutturata: Airbus contribuirà con i suoi business Space Systems e Space Digital, provenienti da Airbus Defence and Space. Leonardo contribuirà con la sua Divisione Spazio, includendo anche le quote in Telespazio e Thales Alenia Space. Da parte sua Thales contribuirà principalmente con le sue quote in Thales Alenia Space, Telespazio e Thales SESO.
IL MODELLO MBDA
Per quanto riguarda la futura governance della newco, è ispirata a Mbda, il consorzio missilistico tra Leonardo, Airbus e Bae Systems, come già anticipato nei mesi scorsi.
“Abbiamo quindi trovato un equilibrio simile a quello raggiunto con successo 25 anni fa con Mbda”, ha osservato un manager di Airbus sottolineando la presenza di “aziende nazionali forti che preserveranno realmente la capacità degli Stati di gestire programmi sovrani e garantiranno la salvaguardia della loro sovranità, ma con forti funzioni trasversali organizzate da linee di business che garantiranno la coerenza dell’attività. Si tratta quindi di un delicato equilibrio, ma con il modello di Mbda, e forse un po’ di Airbus: abbiamo trovato un buon equilibrio tra i due”.
LA GOVERNANCE
Il futuro amministratore delegato della newco spaziale non sarà a rotazione, cioè non verrà scelto con cadenze pluriennali dai partner in modo alternato. Lo hanno spiegato i manager delle tre aziende nel corso di una conference call con i giornalisti. “Non ci sono incarichi assegnati a determinati azionisti o determinate nazionalità ma spetterà al ceo progettare l’organizzazione migliore per gestire questa società e gestirla come un’entità” ha spiegato un manager di Airbus. I manager della newco potranno essere anche professionisti provenienti dall’esterno rispetto ai tre partner.
LA SEDE A TOLOSA PER LA NEWCO PANEUROPEA
Passando alla collocazione geografica, la newco dello spazio avrà sede francese, a Tolosa, e team di lavoro distribuiti in tutta Europa e in particolare in Francia, Germania, Italia, Spagna e Uk. “La società intende comunque lavorare e operare come una entità paneuropea”, ha indicato da un manager di Thales in merito alla creazione del nuovo polo delle attività spaziali tra i tre gruppi.
LA FORZA LAVORO
Secondo la nota congiunta, la nuova società impiegherà circa 25.000 persone in tutta Europa e costituirà un player competitivo a livello mondiale potendo contare su un fatturato annuo di circa 6,5 miliardi di euro e su un portafoglio ordini che ammonta a più di tre anni di ricavi previsti.
PROSSIMI STEP
Infine, come già detto, il completamento dell’operazione è “soggetto alle consuete condizioni, tra cui l’ottenimento delle necessarie autorizzazioni normative”. Prossimamente Airbus, Leonardo e Thales “informeranno e consulteranno i rappresentanti delle unioni sindacali, sulla base delle leggi dei Paesi coinvolti e degli accordi collettivi applicabili a ciascuna azienda”.
GIUDIZIO POSITIVO DAI SINDACATI ITALIANI….
Intanto Fim, Fiom e Uilm si sono espressi a favore dell’alleanza nel settore spaziale tra Leonardo, Airbus e Thales.
“Questo risultato, in attesa del giudizio positivo dell’Antitrust Ue, rappresenta una buona notizia per l’industria europea del settore spaziale e non solo – si legge nella nota congiunta – Adesso, attendiamo di conoscere i riflessi industriali ed occupazionali sull’Italia che, rispetto alle altre due realtà francesi, non prevede sovrapposizioni di strutture produttive. Auspichiamo che questa alleanza possa consentire all’industria nazionale italiana di poter esprimere ancor di più le capacità e le competenze di migliaia di addetti del settore”.
Dal momento che nelle prossime settimane sarà avviato il confronto tra azienda e sindacati: “Fim Fiom Uilm terranno alta l’attenzione affinché, nel periodo di ‘transizione’ vengano portati avanti i piani condivisi di investimento e vengano garantite le competenze. Il nostro Paese ha assunto un ruolo di attore globale nel settore, questa nuova alleanza deve essere un’ulteriore opportunità di crescita e sviluppo in cui, per Fim Fiom Uilm, le competenze e le professionalità delle lavoratrici e dei lavoratori saranno il valore aggiunto del progetto”.
…MENO DA QUELLI FRANCESI
Alla vigilia dell’ufficializzazione dell’alleanza, il sindacato francese CGT Metallurgie ha espresso invece preoccupazione per la nascita di un possibile monopolio nel settore spaziale europeo a seguito della fusione delle attività satellitari di Thales, Leonardo e Airbus.
Secondo il sindacato, l’operazione rischia di provocare tagli occupazionali e di mettere in pericolo le competenze industriali, nonostante le aziende coinvolte godano già di un portafoglio ordini record e di una posizione di leadership nei principali segmenti spaziali.
La CGT ha accusato dunque i gruppi industriali di voler creare un monopolio per aumentare i profitti e il potere contrattuale nei confronti delle agenzie, come Cnes ed Esa, a discapito dell’occupazione, della governance pubblica e dell’interesse collettivo.
IL COMMENTO DEGLI ANALISTI
Il “recente annuncio di Airbus, Leonardo e Thales rappresenta la prima evidenza concreta del fatto che l’Europa sta affrontando il proprio declino in termini di sovranità tecnologica dall’inizio della seconda amministrazione Trump”, secondo David Barker, Gestore delle strategie GAM Star European Equity e GAM Star Continental European Equity.
“Prima di questa joint venture proposta, l’Europa di fatto competeva contro sé stessa, con tre aziende di dimensioni ridotte che fronteggiavano la crescente dominanza di SpaceX negli Stati Uniti” ha commentato l’analista considerando “questa operazione un passo positivo verso la ricostituzione dell’industria spaziale europea come forza globale, nonché un segnale che il progetto europeo potrebbe essere in grado di riaffermarsi in aree dove finora ha incontrato difficoltà, come la bancarizzazione transfrontaliera, i mercati dei capitali e il consolidamento della difesa”.
D’altronde, ricorda Barker, “Airbus stessa rappresenta un esempio storico di consolidamento europeo di successo, nata dalla fusione di aziende aerospaziali francesi, tedesche, spagnole e britanniche, e che negli ultimi anni ha superato Boeing in termini di ordini e consegne. Anche MBDA, il campione europeo nel settore missilistico, è emersa grazie a un processo di consolidamento paneuropeo e ha generato 4,9 miliardi di euro di ricavi nel 2024”. Pertanto, “questo annuncio lascia intravedere prospettive favorevoli per ulteriori processi di consolidamento transfrontaliero in Europa” ha concluso.
Dunque, con la firma del Memorandum of Understanding, Airbus, Leonardo e Thales aprono un nuovo capitolo per l’industria spaziale europea, puntando a rafforzare l’autonomia strategica del continente, valorizzare competenze e innovazione, e competere a livello globale, pur restando sotto la lente dei regolatori e con il confronto aperto con i sindacati, italiani e francesi, sulle ricadute industriali e occupazionali.