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Appalti Nato: 15 contratti sospesi, consulente italiano ricercato e l’israeliana Elbit sotto esame

Il mandato di arresto internazionale emesso contro un consulente italiano sospettato di elargire tangenti per assicurare contratti all'azienda della difesa israeliana Elbit Systems, riporta sotto i riflettori l'inchiesta sugli appalti della Nato Support and Procurement Agency (Nspa). Tutti i dettagli

Nuova svolta nell’inchiesta internazionale che sta scuotendo l’agenzia di approvvigionamento della Nato.

L’indagine giudiziaria condotta sugli appalti della Nato Support and Procurement Agency (Nspa) con sede a Capellen, in Lussemburgo, sta assumendo proporzioni sempre più vaste.

Secondo un’inchiesta congiunta di Le Soir, La Lettre, Follow the Money e Knack, magistrature e forze di polizia di Belgio, Paesi Bassi, Stati Uniti, Svizzera, Lussemburgo e Romania stanno esaminando i contratti con il gruppo della difesa israeliano Elbit Systems. Ben quindici programmi risultano oggi sospesi.

Non solo, la Procura federale belga ha emesso un mandato di arresto internazionale per un consulente sospettato di aver agito come intermediario. Si tratta dell’imprenditore italiano, Eliau Eluasvili (60 anni), sospettato di aver agito per conto di Elbit Systems, in alcuni importanti contratti stipulati con l’agenzia della Nato finiti sotto inchiesta.

Nelle comunicazioni interne, la responsabile del programma munizioni della Nspa, Céline Danielli, parla apertamente di “gravi accuse” e di “irregolarità nell’assegnazione dei contratti”, avvertendo che la strategia di approvvigionamento è divenuta “impraticabile”.

Eluasvili è ricercato dal 30 settembre per “corruzione attiva e partecipazione a un’organizzazione criminale”. Secondo i risultati dell’inchiesta, l’italiano avrebbe operato attraverso una rete di società con sedi in Lituania, Stati Uniti, Regno Unito, Grecia e Romania. Già in estate, riportano i quotidiani, secondo quanto emerge da fonti interne la Nato aveva sospeso 15 contratti, di cui 13 affidati a Elbit e alla controllata Orion Advanced Systems, legati a munizioni, cariche propellenti, contromisure e componentistica per apparati aeronautici.

Tutti i dettagli.

IL MANDATO DI ARRESTO PER UN CITTADINO ITALIANO

Al centro dell’inchiesta emerge la figura di Eliau Eluasvili, imprenditore e consulente con cittadinanza italiana. Dal 30 settembre è ricercato tramite un mandato di arresto internazionale con l’accusa di corruzione attiva e partecipazione a un’organizzazione criminale.

Secondo La Lettre, Eluasvili è ricercato per quella che il pubblico ministero definisce “corruzione attiva e partecipazione a un’organizzazione criminale”. Si presume che Eluasvili abbia permesso all’azienda israeliana Elbit di aggiudicarsi numerosi contratti, tra cui quelli per spolette e bombe a spoletta, razzi di segnalazione per aerei e proiettili da 155 mm. Gli investigatori belgi ritengono che Eluasvili abbia operato attraverso una rete di società fittizie in Lituania, Stati Uniti, Regno Unito, Grecia e Romania con l’obiettivo di influenzare l’assegnazione dei contratti Nspa a favore di Elbit.

Al momento risulta irreperibile.

QUINDICI CONTRATTI SOSPESI

Sempre in base ai documenti interni consultati da La Lettre , la Nato ha sospeso quindici contratti ritenuti “soggetti ad attività fraudolente”, tredici dei quali assegnati a Elbit Systems o alla sua controllata Orion Advanced Systems.

IL FARO SU ELBIT

Sempre La Lettre sostiene che i termini dei contratti sono “manipolati” e che 13 contratti di Elbit Systems erano tra i 15 sospesi dalla Nato. Un’e-mail interna della Nspa datata 31 luglio, visionata da La Lettre, elenca “contratti assegnati a società soggette ad attività fraudolente”.

Secondo i documenti interni, Elbit rischierebbe ora di essere inserita nella lista nera dei fornitori vietati Nspa.

LA POSIZIONE DELL’AZIENDA ISRAELIANA

Contattata dai media dell’inchiesta, Elbit Systems ha rilasciato una dichiarazione in risposta alle segnalazioni di corruzione, affermando di “non essere a conoscenza di tutti i dettagli citati nell’articolo”.

La dichiarazione, ripresa anche dal Jerusalem Post, ha chiarito che il consulente accusato di corruzione era coinvolto in diverse società, non solo in Elbit Systems, e che Elbit Systems “sostiene che non vi sono state irregolarità nella sua condotta in relazione ad alcun progetto con la Nspa”.

“Elbit ha procedure di gara o attività commerciali molto limitate, se non nulle, con l’ente appaltante della Nspa, e tali attività continuano a essere svolte nel normale corso degli affari”, prosegue la dichiarazione, sottolineando che Elbit ha offerto la sua assistenza nelle indagini e prevede di collaborare pienamente come richiesto.

IL RUOLO DI EX FUNZIONARI DELLA NSPA DIVENTATI CONSULENTI

Ma non finisce qui. L’indagine coinvolge infatti anche una rete di ex funzionari della Nspa passati al settore della consulenza, sospettati di aver sfruttato le proprie conoscenze interne per indirizzare gli appalti verso aziende specifiche. Tra questi spicca il belga Guy Moeraert, in carica nel programma munizioni dell’Agenzia: attualmente ai domiciliari con braccialetto elettronico dopo sei mesi di detenzione, è accusato di corruzione, riciclaggio e partecipazione a un’organizzazione criminale. Gli investigatori stanno verificando se Moeraert abbia agito in tandem con Eliau Eluasvili per agevolare l’assegnazione a Elbit di contratti per valori stimati in diverse centinaia di milioni di euro.

Sotto scrutinio anche Ismail Terlemez, imprenditore turco ed ex agente Nspa, oggi a capo della Arca Defense. Già la statunitense Fbi aveva indagato su Terlemez per un contratto di esplosivi TNT destinati all’esercito statunitense e arrestato a Bruxelles il 13 maggio, per poi essere rilasciato a luglio dopo il ritiro delle accuse da parte del Dipartimento di Giustizia Usa.

IL TERREMOTO SULLA NSPA

Da parte sua l’Agenzia di approvvigionamento Nato opera con il principio no profit – no loss, ovvero come ente che non genera margini propri ma gestisce acquisti, manutenzioni e supporto logistico per conto degli Stati membri. Proprio per questo, sottolineano le fonti citate, eventuali distorsioni nel procurement rischiano di avere un impatto diretto sulla capacità operativa dell’Alleanza.

Un funzionario della Nato ha dichiarato al Luxembourg Times che, “come regola generale, non commentiamo documenti trapelati né le indagini in corso”. Allo stesso tempo, il funzionario ha fatto sapere che di recente il Segretario Generale della Nato Mark Rutte e il Direttore Generale della Nspa Stacy Cummings hanno avviato una task force investigativa congiunta. L’obiettivo è di “aumentare la capacità investigativa e indagare a fondo su eventuali frodi e corruzione” da parte del personale dell’agenzia o di appaltatori che intrattengono rapporti commerciali con l’agenzia.

Inoltre, “la Nspa ha avviato proattivamente la cooperazione con le forze dell’ordine nazionali e continua a offrire pieno supporto alle rispettive indagini su presunte attività criminali da parte di diversi membri attuali ed ex membri dell’agenzia”, ​​ha affermato il funzionario in un’e-mail.

DESTINATO A PROPAGARSI

Tuttavia, la portata transnazionale dell’indagine e la sua connessione con programmi Nato strategici fa ritenere agli osservatori che il caso sia solo all’inizio. Con 15 contratti sospesi e filoni investigativi aperti in sette paesi tra Europa e Stati Uniti, lo scandalo rappresenta uno dei più gravi colpi reputazionali per la Nspa negli ultimi anni.

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