Skip to content

aerospazio intesa sanpaolo

Aerospazio motore per l’Italia. Report Intesa Sanpaolo

Numeri e tendenze dal focus "Aerospazio, modelli produttivi e investimenti" realizzato da Intesa Sanpaolo

L’industria aerospazio e difesa è un settore con grande rilevanza in Europa.

Lo certifica il dossier “Aerospazio, modelli produttivi e investimenti” realizzato da Intesa Sanpaolo. Basta guardare ai numeri: le aziende dell’Asd – l’associazione europea delle industrie dell’aerospazio e della difesa, che rappresenta oltre 4.000 aziende in 20 paesi europei – impiegano complessivamente 921.000 persone e hanno generato un fatturato di 290 miliardi di euro nel 2023, di cui 160 miliardi nel comparto difesa, 120 miliardi in quello aeronautica e 12 miliardi nel settore spazio.

Allo stesso tempo il settore Aerospazio e Difesa è caratterizzato da una forte componente innovativa, con trend dirompenti capaci di ridefinirne la value-chain, secondo la banca.

Tra i principali fattori di trasformazione evidenziati nel dossier emergono la significativa riduzione dei costi di lancio spaziale, favorita dalla riutilizzabilità dei razzi e dall’impiego di veicoli spaziali più leggeri, la riconversione tecnologica (facendo leva su know-how e competenze sviluppate in diversi ambiti industriali (come l’automotive), l’ingresso nel mercato di nuovi attori e il crescente utilizzo dei dati satellitari in ambiti strategici come agricoltura, energia, trasporti e difesa. Un esempio: i ricavi dall’uso di tecnologie digitali aeree nella gestione delle aziende agricole sono attesi per oltre 650 milioni entro il 2033.

Dunque “L’aerospazio non è solo futuro, è già oggi un motore per l’Italia” ha commentato Giorgio Marsiaj, Delegato di Confindustria per l’Aerospazio in occasione della presentazione dell’accordo da 17 miliardi di euro tra Confindustria e Intesa a supporto delle PMI  a Torino la scorsa settimana.

Tutti i dettagli.

RICAVI E REDDITIVITÀ DEL SETTORE AEROSPACE

Innanzitutto, il dossier di Intesa Sanpaolo parte dai numeri: dal campione analizzato (composto da 385 azinede di cui circa il 90% residenti in Italia) i ricavi complessivi al 2023 sono stati pari a circa 5,3 miliardi di euro con un Ebitda pari a circa 520 milioni di euro. Complessivamente il campione analizzato evidenzia nel 2023 una crescita dei ricavi pari a circa l’11% su base annua, grazie prevalentemente a fenomeni di crescita organica di business.

I cluster di dimensioni minori hanno mostrato tendenzialmente una maggiore “effervescenza” in termini di crescita del volume di affari. Si evidenzia in particolare la buona performance dei sottogruppi di ricavi da 5 a 10 milioni di euro e da 1 a 5 milioni.

I NUMERI DEL MERCATO UPSTREAM IN EUROPA

Dopodiché, il dossier di Intesa Sanpaolo si concentra sul mercato upstream in Europa.

Secondo numeri forniti dalla Commissione europea lo scorso 25 giugno, in occasione della presentazione dell’Eu Space Act e della “visione per l’economia spaziale europea”, il mercato upstream dello spazio (che comprende la progettazione, la costruzione e il lancio di infrastrutture spaziali, inclusi satelliti, razzi e tecnologie correlate) vale 63 miliardi di euro a livello globale e la quota europea è appena del 6%, mentre il segmento downstream (che comprende operazioni spaziali per uso terrestre e prodotti e servizi che si basano su tecnologia satellitare, segnali e dati) vale 408 miliardi di euro a livello globale e la quota europea è del 19%.

 

LA MAPPATURA DEI DOMINI TECNOLOGICI

LE TENDENZE DEL SETTORE AEROSPAZIALE

Guardando ai modelli produttivi, Intesa Sanpaolo rileva che “il comparto aerospaziale, inteso maggiormente nella componente Space, si caratterizza in termini molto generici e semplificati per la coesistenza di Domini hard con processi produttivi pesanti e domini soft con erogazione di servizi ad alto valore aggiunto”.

Alla luce di ciò, il dossier ipotizza una “possibile evoluzione verso: maggiore industrializzazione (produzione a isole e processi automatizzati/robotizzati), produzione di massa (elevati volumi e possibile maggiore standardizzazione) e sviluppo di «piattaforme di produzione e assemblaggio» con integrazioni lungo la filiera.

PER INTESA SANPAOLO RILEVANTI SPACE FACOTRY DI TAS, SPACE PARK DI ARGOTEC E SPACE INDUSTRIES

Dopodiché, fra le iniziative di rilievo in ambito industriale e di sistema, il dossier di Intesa Sanpaolo evidenzia alcuni progetti legati alla creazione di centri di produzione in ambito satellitare che rappresentano di fatto anche dei modelli produttivi innovativi.

Tra questi troviamo “la Space Factory 4.0 di Thales Alenia Space Italia, un sistema avanzato di produzione e assemblaggio di satelliti, che integra le aziende della filiera, inclusi startup e centri di ricerca, per creare un hub avanzato per programmi spaziali”. Poi la banca menziona lo Space Park di Argotec, “un’area dedicata alla produzione di satelliti e sistemi satellitari, con una particolare attenzione all’automazione e alla robotizzazione. La struttura comprende una clean room con la capacità di gestire due unità contemporaneamente”.

A questi si aggiunge Space Industries, che punta a diventare “uno fra i poli nella produzione di satelliti, con l’obiettivo di produrre 200 satelliti all’anno entro il 2029. L’azienda si focalizza sulla costruzione efficiente e rapida di satelliti. Il focus è concentrato sulla realizzazione di satelliti, gestendo tutte le fasi, dalla produzione dei componenti all’integrazione e ai test, fino alla preparazione per il lancio”.

 

 

NECESSARIO INDIVIDUARE E CREARE VALUE CHAIN STRATEGICHE

Infine, il dossier di Intesa Sanpaolo pone l’accento sulla necessità di “iniziative finalizzate ad avviare forme di collaborazione per individuare e costruire nuove Value Chain dell’aerospazio, ovvero un raggruppamento di aziende, sotto la guida e la leadership di una o più aziende (capo progetto) che cooperano, nell’interesse comune del raggruppamento, alla realizzazione e/o allo sviluppo di una o più tecnologie.

Pertanto bisogna “attivare percorsi e sviluppare soluzioni finanziarie per sostenere la messa a terra dei progetti”, sostiene la banca.

Secondo Giorgio Marsiaj, delegato di Confindustria per l’Aerospazio, “In un contesto internazionale segnato da forti tensioni geopolitiche, l’aerospazio rappresenta ancor di più una leva strategica per la competitività del nostro sistema industriale. L’Italia vanta un posizionamento unico: una filiera integrata, con grandi player e PMI altamente specializzate, capaci di innovare e competere nel mondo. Ma per restare protagonisti dobbiamo rafforzare la crescita dimensionale delle imprese, stimolare investimenti e promuovere partnership stabili. L’accordo con Intesa Sanpaolo va esattamente in questa direzione: creare un ecosistema favorevole allo sviluppo mettendo a disposizione risorse significative per le filiere strategiche”.

Torna su