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Guida Autonoma

Waymo e non solo: come Google va alla conquista della Cina

Waymo apre una società a Shangai che si occuperà di consulenza aziendale, logistica e di progettazione e collaudo delle componenti di auto a guida autonoma. Articolo di Giusy Caretto

Google alla conquista della Cina. Meglio, Waymo alla conquista di Pechino: la società controllata da Alphabet che si occupa della costruzione di auto a guida autonoma ha deciso di aprire una filiale a Shanghai, secondo indiscrezioni riportare da Reuters che è venuta a conoscenza di una richiesta di registrazione dell’azienda.

NASCE LA HUIMO BUSINESS CONSULTING

Secondo quanto riferisce l’agenzia di stampa, Waymo avrebbe costituito, il 22 maggio, nella zona di libero scambio di Shanghai, una società interamente controllata di nome Huimo Business Consulting: avrebbe un capitale sociale di 3,5 milioni di yuan ($ 509,165), secondo il National Enterprise Information Publicity System cinese.

DI COSA SI OCCUPERA’ L’AZIENDA

L’impresa cinese, si apprende dal documento di registrazione, si occuperà di consulenza aziendale e logistica, di servizi relativi alla progettazione e al collaudo delle parti di automobili con guida autonoma. Il rappresentante legale dell’azienda è Kevin Bradley Vosen.

La tempistica non è certo casuale: la Cina, proprio come l’America, sta spingendo su una nuova mobilità di cui le auto a guida autonoma sono parte integrante. Proprio all’inizio di quest’anno, Pechino ha rilasciato numerose licenze per permettere alle case automobilistiche di testare su strada i veicoli a guida autonoma.

UNA NUOVA VERSIONE DI GOOGLE PER LA CINA?

La nascita della nuova azienda, su cui sarebbero arrivate anche delle conferme da parte dal colosso americano, rappresenta un nuovo tentativo per conquistare la Cina. Google, infatti, è stato costretto a ritirarsi dal mercato cinese di motori di ricerca nel 2010 e da allora ha sempre tentato di rientrarci.

Una soluzione potrebbe essere il lancio di una versione del suo motore di ricerca in Cina che bloccherà alcuni siti web e termini di ricerca, in linea con la censura voluta dal Governo di Pechino. Ma il progetto, come ha detto Sundar Pichai, è in una fase iniziale.

LE ALTRE INCURSIONI

Sempre per avere un piede in Cina, Alphabet ha anche investito in Chushou, piattaforma di gioco mobile cinese live-stream e ha lanciato un gioco di intelligenza artificiale su WeChat, l’app dei social media di Tencent Holdings Ltd.

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