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Leonardo M-346

M-346 Aermacchi di Leonardo, tutti i dettagli sull’incidente

Tutti gli aggiornamenti sull'incidente del velivolo M-346 (gruppo Leonardo)

 

Un jet militare – un velivolo M-346 Alenia Aermacchi di Leonardo – è precipitato sul monte Legnone, in provincia di Lecco.

L’incidente è avvenuto attorno alle ore 12.

Ecco tutti i dettagli (aggiornati alle ore 19,30).

LA DINAMICA DELL’INCIDENTE

Il velivolo schiantatosi sul monte Legnone non appartiene alla flotta dell’Aeronautica militare. Il velivolo – da quanto appreso – è decollato dagli stabilimenti della Leonardo di Venegono Superiore (Varese) intorno alle 11. Dopo aver seguito alcune manovre aeree tra il versante lecchese dell’Alto di Lago di Como e il territorio della provincia di Sondrio, il jet ha impattato verso le 12 la montagna a oltre 2500 metri di quota.

L’INCHIESTA DELLA PROCURA

Sullo schianto dell’aereo addestramento militare M-346 Alenia Aermacchi del gruppo Leonardo, la procura di Lecco che ha affidato le indagini ai Carabinieri del comando provinciale di Lecco. Il procuratore della Repubblica Ezio Domenico Basso ha precisato che non è stato ancora iscritto in un fascicolo d’inchiesta. Dai primi riscontri che il velivolo, partito dall’aeroporto civile Varese-Venegono alle ore 11.14 era condotto per un volo di addestramento – secondo la ricostruzione dell’agenzia Agi – dal pilota collaudatore GG, cittadino italiano e dal pilota in addestramento AD, di nazionalità inglese. Per causa in corso di accertamento l’aereo ha perso il contatto radio con la torre di controllo ed e’ precipitato. Le immediate ricerche dei militari della stazione di Colico, della squadra di soccorso alpino della Guardia di Finanza di Sondrio e del personale del 118, intervenuti sul posto, hanno accettato di prestare soccorso al collaudatore, poi trasferito in eliambulanza con numerosi traumi all’ospedale Niguarda, e di recuperare il corpo senza vita del pilota inglese in addestramento.

I DUE PILOTI

Il bilancio è stato tragico: un pilota collaudatore di nazionalità inglese è morto; l’altro pilota, italiano, è vivo per miracolo. Il velivolo si era alzato dalla base di Venegono, ed è finito contro il massiccio. I due piloti appesi ai paracadute e ripresi anche da video amatoriali, sono arrivati ​​a terra dopo essersi proiettati fuori dal jet.

CHI ERA IL PILOTA MORTO, TUTTI I DETTAGLI

Gli stessi piloti, con ogni probabilità resisi conto del problema che ora andrà accertato con un’inchiesta subito avviata a tutti i livelli, avrebbero cercato – riuscendovi – di dirigere il velivolo in una zona non abitata, ha aggiunto l’agenzia Ansa: “Si sarebbero così dovuti catapultare dal jet in extremis, immediatamente prima dello schianto. Il pilota italiano è stato trovato appeso a una sorta di balcone naturale, vivo, ferito ma non in maniera grave, come invece si era temuto in un primo momento. Il suo collega inglese invece è stato trovato cadavere”.

LA PRIMA NOTA DI LEONARDO SUL VELIVOLO

Oggi, intorno alle ore 12.00, è avvenuto un incidente aereo che ha coinvolto un velivolo M-346, precipitato nei pressi di Como, nella zona sopra Colico (Monte Legnone), specifica una nota del gruppo Leonardo che aggiunge: “I mezzi di soccorso sono all’opera e Leonardo, come da prassi, ha immediatamente istituito una commissione interna per l’accaduto. Le cause dell’incidente sono in fase di accertamento. A seguito dell’intervento delle unità di soccorso purtroppo è stato constatato, nonostante la manovra di eiezione, il decesso di uno dei due piloti per cui Leonardo esprime il suo più profondo cordoglio. Leonardo si riserva di fornire nelle prossime ore ulteriori aggiornamenti sull’accaduto”.

LA SECONDA NOTA DI LEONARDO SULL’INCIDENTE

Leonardo ha poi precisato anche che allo stato attuale delle indagini è del tutto prematuro formulare qualsiasi ipotesi sulle cause dell’incidente. “Il velivolo coinvolto nell’incidente era un M-346 che stava effettuando un volo con a bordo un pilota collaudatore di Leonardo e un pilota istruttore di una società esterna – ha scritto il gruppo ex Finmeccanica – Il pilota istruttore della società esterna è purtroppo deceduto. Il velivolo era decollato dallo stabilimento di Venegono Superiore (Varese) alle ore 11.00 circa a valle dei controlli previsti per autorizzarne il volo, completati appena prima del decollo ed effettuati in conformità al piano ispettivo autorizzato dalle Autorità competenti. Il piano di volo comprendeva test finalizzati a dimostrare specifiche capacità già collaudate nel corso
di diversi voli effettuati in precedenza. Alle ore 11.35 circa si perdeva il contatto con il velivolo. Grazie all’intervento tempestivo dei soccorsi il relitto veniva individuato nei pressi di Colico (Monte Legnone), tra le province di Como e Lecco”.

LA COMMISSIONE

Verrà a breve nominata una commissione dall’Ispettorato della Sicurezza del volo dell’Aeronautica militare, per dare supporto investigativo al fine di chiarire la causa dell’incidente del velivolo M-346 , precipitato questa mattina sul monte Legnone a Lecco. La commissione potrebbe anche essere mista, con personale sia dell’Aeronautica che di Leonardo, proprietaria del velivolo. L’aeromobile aveva una matricola militare perché delle caratteristiche costruttive assimilabili a un aereo militare.

I DETTAGLI TECNICI DEL VELIVOLO M-346 DI LEONARDO

Come riportato sul sito di Leonardo, l’M-346 è un “velivolo a getto per l’addestramento avanzato dei piloti militari progettato per offrire un’ampia capacità di formazione e garantire un’affidabilità a lungo termine. Fulcro di un sistema d’addestramento complesso e integrato, l’M-346 è già in servizio con le forze aeree di Italia, Repubblica di Singapore, Israele e Polonia”.

Capacità digitali
L’M-346, velivolo bimotore e biposto, con comandi di volo e avionica completamente digitali, è equipaggiato con un sistema di controllo di volo fly-by-wire con ridondanza quadrupla, una moderna interfaccia uomo-macchina con display per la presentazione dati “a testa alta” (HUD – Head-up Display) e multifunzione (MFD), comandi di tipo HOTAS (Hands on Throttle And Stick) e funzionalità per la sicurezza volo come il PARS (Pilot Activated Attitude Recovery System). L’M-346 può operare in completa autonomia grazie all’ausilio di un’APU (Auxiliary Power Unit).

Un sistema di addestramento integrato – ETTS, GBTS, ILS
Il sistema di addestramento è costituito da un sistema integrato di bordo per la simulazione dell’addestramento tattico (ETTS- Embedded Tactical Training System ), che consente al velivolo di emulare sensori, armamenti e CGF (Computer Generated Forces) e permette ai piloti di operare simultaneamente, e in modo combinato, nella modalità LVC, Live (volo reale) e Virtual (le varie tipologie di simulatori) e Constructive (interfacciandosi con ogni tipo di forza/ minaccia generata dal computer).

Completano il sistema il segmento addestrativo di terra, GBTS (Ground Based Training System), composto da vari sistemi di simulazione di volo e di missione, corsi multimediali e in aula, sistemi di pianificazione della missione e di gestione dell’addestramento, e un servizio di supporto logistico integrato (ILS) che ottimizza la gestione delle flotte e dei simulatori per consentirne la massima operatività.

Efficacia addestrativa
L’ampio inviluppo di volo, l’elevato rapporto spinta-peso e una manovrabilità “care free” ad alti angoli di attacco, consentono all’M-346 di offrire condizioni di volo comparabili a quelle dei velivoli da combattimento di ultima generazione, come l’Eurofighter Typhoon o l’F-35. Questo massimizza l’efficacia addestrativa e consente di ridurre le ore di volo sugli aerei in linea.

Addestramento operativo
L’M-346 risponde efficacemente ai compiti di addestramento tattico, disponendo di un display integrato nel casco (HMD – Helmet Mounted Display), un cockpit completamente compatibile con i dispositivi per la visione notturna (NVG), comandi vocali, una sonda per rifornimento in volo e cinque punti d’attacco per diversi carichi esterni sia aria-aria che aria-suolo.

Capacità di “aggressor” e “companion”
L’M-346 può ricoprire efficacemente i ruoli di “aggressor”, per le esercitazioni, e di “companion”, per mantenere un adeguato livello di prontezza operativa dei piloti da combattimento, garantendo alle forze aeree massima efficienza, efficacia, comunanza, flessibilità operativa e capacità di addestramento al combattimento.

Dati tecnici

(Articolo aggiornato alle ore 19,30)

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