San Francisco, la città statunitense che aveva deciso di dare fiducia alla guida autonoma aprendo le sue strade ai robotaxi di Cruise (ex startup acquisita da General Motors per 1 miliardo di dollari), ha ingranato la retromarcia, ritirando le licenze per i test di veicoli senza conducente con effetto immediato.
PERCHE’ SAN FRANCISCO FERMA LA GUIDA AUTONOMA
La decisione arriva dal dipartimento statale dei veicoli a motore (Dmv) a seguito di un sinistro stradale in cui è rimasta coinvolta una donna, per fortuna ferita solo lievemente. investita da un’auto con conducente e successivamente sbalzata contro una vettura di Cruise, rimanendo intrappolata sotto il veicolo.
«Quando c’è un rischio eccessivo per la sicurezza pubblica, il Dmv può sospendere o revocare immediatamente i permessi», ha spiegato l’autorità di regolamentazione, spiegando comunque che «questa decisione non influisce sul permesso dell’azienda di effettuare test con un conducente, a tutela della sicurezza».
L’ACCUSA RIVOLTA A CRUISE
Con ogni probabilità, a pesare sulla decisione di procedere col fermo amministrativo ha anche influito la condotta successiva di Cruise che, secondo le accuse del dipartimento, avrebbe nascosto parte delle riprese video fatte dalla telecamera installata sul robotaxi coinvolto nel sinistro.
IL PRECEDENTE AGOSTANO
Il faro sulla ex startup della guida autonoma le autorità di San Francisco lo avevano acceso già questa estate, a seguito di uno scontro che in agosto aveva coinvolto un veicolo dei vigili del fuoco.
In quell’occasione l’autorità di regolamentazione aveva annunciato che stava indagando sugli incidenti in cui erano rimasti coinvolti mezzi a guida autonoma a San Francisco richiedendo contestualmente alla società di dimezzare per motivi di pubblica sicurezza i robotaxi in circolazione.
SOLO L’ULTIMA GRANA PER GM
La decisione dell’amministrazione di San Francisco di fermare i test sulla guida autonoma è solo l’ultima grana per General Motor, che presentando la propria trimestrale ha dovuto dar conto che le perdite dell’unità di robotaxi Cruise sono aumentate a 732 milioni di dollari, «in linea con le aspettative». Il servizio, ha sottolineato comunque il gruppo Usa, ha esteso le proprie operazioni a 15 città.
LA SOSPENSIONE DI TUTTI I TEST
Solo dopo poche ore, però, Cruise via X ha fatto sapere di voler sospendere tutti i test sui propri robotaxi. Non solo, dunque, a San Francisco.
(1/3) The most important thing for us right now is to take steps to rebuild public trust. Part of this involves taking a hard look inwards and at how we do work at Cruise, even if it means doing things that are uncomfortable or difficult.
— cruise (@Cruise) October 27, 2023
«La cosa più importante per noi in questo momento è adottare misure per riottenere la fiducia da parte del pubblico». Per questo sui robotaxi da oggi ci sarà sempre un conducente pronto a intervenire.
(2/3) In that spirit, we have decided to proactively pause driverless operations across all of our fleets while we take time to examine our processes, systems, and tools and reflect on how we can better operate in a way that will earn public trust.
— cruise (@Cruise) October 27, 2023
«La scelta non è legata a nuovi incidenti su strada e le operazioni AV supervisionate continueranno. Riteniamo che sia la cosa giusta da fare in un periodo in cui dobbiamo essere estremamente vigili sui rischi, concentrarci senza sosta sulla sicurezza».
(3/3) This isn’t related to any new on-road incidents, and supervised AV operations will continue.
We think it’s the right thing to do during a period when we need to be extra vigilant when it comes to risk, relentlessly focused on safety, & taking steps to rebuild public trust.
— cruise (@Cruise) October 27, 2023
LE RICADUTE SU GM
GM, com’è noto, è poi paralizzata dallo sciopero voluto dall’Uaw, il più grande sindacato americano in ambito metalmeccanico, che sta coinvolgendo pure Stellantis e Ford. Una situazione che inizia ad avere ripercussioni economiche ancora non fotografate dall’ultima trimestrale in cui l’utile netto è comunque sceso del 7,3% a 3,06 miliardi di dollari, mentre i ricavi sono aumentati del 5,4% a 44,1 miliardi di dollari. L’utile per azione rettificato rilevato dagli analisti, pari a 2,28 dollari, è stato superiore alle aspettative per via dell’effetto dei riacquisti di azioni proprie.