skip to Main Content

Sciopero Uaw

Il sindacato Usa striscia Stellantis, Ford e General Motors

In un momento delicato per i consumi americani, con Black Friday e Thanksgiving dietro l'angolo, l'Uaw non intende mollare con lo sciopero. Ford, General Motors e Stellantis in balia delle proteste

Le famiglie di migliaia di operai statunitensi dell’automotive quest’anno rischiano di passare il Giorno del Ringraziamento di fronte ai tornelli delle fabbriche delle tre grandi sorelle dell’auto, come le chiama la stampa americana, ovvero Ford, General Motors e Stellantis.

TUTTI I NUMERI DELLO SCIOPERO UAW

Continua infatti ad allargarsi a macchia d’olio lo sciopero voluto con forza dal presidente di Uaw (United Automobile Workers) Shawn Fain che, lo ricordiamo, soprattutto nelle prime battute era stato osteggiato da altri sindacalisti di lungo corso, maggiormente favorevoli a tenere linee più prudenti. E nessuno, nemmeno in Uaw, si aspettava una simile compattezza del fronte operaio.

Secondo gli ultimi conteggi, che tengono conto dell’acuirsi della situazione soprattutto in Ford nonostante sulle prime la dirigenza era parsa quella più incline al dialogo, sono ben 16mila i dipendenti della Casa di Dearborn in agitazione, diecimila quelli che lavorano in GM e 8.000 negli impianti americani di Stellantis.

LE RITORSIONI DELLE TRE BIG DI DETROIT

In tutta risposta, Ford, General Motors e Stellantis all’aumentare degli stabilimenti bloccati hanno iniziato a mettere in congedo temporaneo un sempre maggior numero di lavoratori: per la sola Ford sono 2.480 gli operai sospesi dal lavoro, dopo che nei giorni scorsi hanno incrociato le braccia i lavoratori del Kentucky Truck Plant della Ford a Louisville, lo stabilimento più grande dell’Ovale Blu, nel quale vengono prodotti i pick-up Super Duty, le Suv Expedition e Lincoln Navigator.

Ma il numero degli operai Ford in congedo provvisorio, almeno secondo la stampa americana, potrebbe salire a breve ad almeno 4.600 unità dislocate in nove impianti, di cui cinque nell’area metropolitana di Detroit. Per GM le tute blu lasciate a casa in uno dei periodi più sensibili per i consumi negli States (dietro l’angolo l’accoppiata Black Friday e Thanksgiving Day, che di fatto segnano l’inizio delle festività natalizie) sono circa 2.300 e per Stellantis 1.340.

IL N1 DI UAW FAIN VUOLE TIRARE AVANTI A LUNGO CON LO SCIOPERO

Fain, dal canto suo, non intende mollare con lo sciopero, convinto che l’Uaw  possa “ottenere molto di più”. “Abbiamo ottenuto risultati record che però arrivano dopo decenni di ribassi record”, ha ricordato il capo del sindacato. “Non è sufficiente, non dopo che i lavoratori dell’auto hanno visto le cose andare peggio per vent’anni”.

STELLANTIS VEDE LE STELLE

E di risultati lo sciopero dell’Uaw ne avrebbe già portato a casa parecchi, se si considera l’offerta di General Motors, Ford e Stellantis di mettere mano al portafogli e prevedere col rinnovo contrattuale un aumento del 23% della paga oraria. Offerta che non è bastata a disinnescare l’agitazione e a riportare le tute blu alla catena di montaggio.

A un mese dall’inizio delle ostilità i contraccolpi si fanno sempre più pesanti ed evidenti, non solo nella produzione. Dopo la decisione di non prendere parte al CES 2024 di Las Vegas, Stellantis è stata costretta ad annullare anche la sua partecipazione al Salone dell’Auto di Los Angeles (dal 17 al 27 novembre) e al SEMA 2023 sempre di Las Vegas (dal 31 ottobre al 3 novembre).

Back To Top